Cinquanta persone si sono recate al seggio di Mosca per eleggere il candidato premier del centrosinistra (Foto: Reuters)
Periferia Sud Occidentale di Mosca. Non lontano, l’imponente Università Statale, lasciata in eredità da Stalin e dal movimento architettonico socialista degli anni Cinquanta. È qui, nascosto tra file di anonimi casermoni a venti piani, che si nasconde il seggio allestito dal popolo del Pd in occasione delle primarie per eleggere il candidato premier del centrosinistra. L’unico, dicono, in tutta l’Europa dell’Est.
Ad alimentare la massiccia affluenza alle urne (oltre tre milioni i voti registrati nella Penisola), hanno contribuito anche gli italiani a Mosca. Imprenditori, rappresentanti di grosse società, ma anche giovani, studenti, new-entry arrivate da poco nel cuore economico e commerciale della Russia.
Sono state cinquanta infatti le persone che il 25 novembre 2012 si sono recate al seggio della capitale russa. Cinquanta simpatizzanti che hanno spinto prepotentemente l’ago della bilancia a favore di Pierluigi Bersani, vincitore assoluto in questa “frangia russa” di votanti, capace di raccogliere l’83 per cento delle preferenze. L’8,5 per cento è andato a Nichi Vendola, a fronte del 6,5 per cento di Matteo Renzi e del 2 per cento di Bruno Tabacci. Resta a mani vuote invece Laura Puppato.
“La percentuale di gente che si è recata a votare è stata molto elevata, se si pensa che gli italiani a Mosca iscritti all’Aire sono circa 1.200: oserei dire la più alta a livello europeo”. A coordinare le operazioni di voto, gestite da sei persone che hanno lavorato dalle 9 alle 20, Vittorio Torrembini, da anni vicino al Partito Democratico, “amico di Bersani da una vita”.
Per la terza volta nella storia delle primarie, quindi, gli elettori del centrosinistra a Mosca hanno varcato il cancelletto bianco che dà accesso al piccolo ufficio al piano terra, dove sono state allestite le urne.
“Questo è il mio ufficio – spiega Torrembini, che in Russia ricopre anche la carica di presidente del Gim, Gruppo Imprenditori a Mosca -. Ancora una volta abbiamo deciso di organizzare il seggio proprio qui. È un po’ fuori dal centro, è vero, ma è comodo e non comporta spese”.
“Gli italiani all’estero possono prendere parte alle votazioni anche on line, ma noi abbiamo sempre spinto per una mobilitazione più personale - dice -. Il nostro elettorato è piuttosto variegato: per queste primarie si sono presentate persone giovanissime, ma anche gente che è in Russia da venti o trent’anni”. Terminato lo spoglio delle schede, durato ovviamente non più di un quarto d’ora, ci si prepara al ballottaggio del 2 dicembre 2012. Che si svolgerà nella medesima sede.
“Siamo molto soddisfatti anche del contributo economico raccolto – conclude -. Gli elettori hanno donato mediamente 15 euro a testa. Un totale di circa 750 euro che fa onore a questi elettori del centrosinistra, oramai moscoviti di adozione”.
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