Lavrov: A chi giova la tregua di Gaza?

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov (Foto: Itar-Tass)

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov (Foto: Itar-Tass)

La Russia esorta a non accontentarsi del cessate il fuoco tra palestinesi e israeliani e a cercare altre vie per la risoluzione definitiva del conflitto, attraverso le parole del ministro degli Esteri della Federazione Russa

La Russia esorta a non accontentarsi della tregua raggiunta tra palestinesi e israeliani e a cercare altre vie per la risoluzione definitiva del conflitto, ha dichiarato il ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergei Lavrov. “Siamo soddisfatti che sia stata annunciata una tregua tra palestinesi e israeliani, ma questa tregua non deve tranquillizzare nessuno”, ha sottolineato Lavrov alla conferenza stampa seguita ai colloqui con la collega Dipu Moni, ministro degli Esteri del Bangladesh.

“Occorre intensificare gli sforzi per trovare una soluzione al conflitto arabo-israeliano, impegnandosi innanzi tutto  per la ripresa delle trattative dirette tra Palestina e Israele”, ha aggiunto il ministro, secondo quanto riferito dall’agenzia Interfax

Secondo una nota  dell’agenzia Ria Novosti, Lavrov ha anche comunicato che per la prossima settimana è atteso a Mosca l’arrivo di esponenti delle forze di opposizione siriane tra cui il leader del Comitato di coordinamentonazionale (Ccn) e rappresentanti dell’opposizione curda. A detta di Lavrov, Mosca è disposta a cooperare per la messa a punto diun dialogo diretto tra Turchia e Siria per l’esame di tutte le questioni sul tappeto.

“Abbiamo proposto di stabilire un dialogo diretto tra Ankara e Damasco... Purtroppo, per il momento, questa proposta non ha avuto esito, ma resta ancora attuale. Se occorrerà il nostro aiuto per promuovere questa modalità, saremo pronti a offrirlo”, ha detto il ministro degli Esteri della Federazione Russa.

Lavrov ha sottolineato che la Russia comprende la preoccupazione della Turchia per la sicurezza dei propri confini con la Siria, tuttavia mette in guardia dall’attuare qualunque  provocazione che possa suscitare una ripresa del conflitto nella regione, tra cui la dislocazione di missili Patriot PAC-3 sul confine turco-siriano. Secondo il ministro degli Esteri della Federazione Russa “ogni concentrazione di armamenti costituisce una minaccia”.

La tregua tra Israele e i gruppi palestinesi attivi nella Striscia di Gaza, siglata attraversola mediazione egiziano-americana, è entrata in vigore mercoledì 21 novembre 2012 alle 21 (le 23 ora di Mosca). È stata sospesa l’operazione militare israeliana “Colonna di nube” in risposta ai lanci di razzi, che ha avuto luogo sotto forma di attacchi remoti a centinaia di obiettivi dell’enclave palestinese. La tregua si basa sul principio della “sospensione reciproca delle ostilità” e Israele, in caso di nuovi attacchi palestinesi, si riserva il diritto di riprendere le ostilità fino a mettere a punto un’offensiva di terra nell’enclave.

L’esercito di difesa israeliano ha avviato la smobilitazione progressiva dei 56.000 riservisti chiamati a partecipare all’operazione militare “Colonna di nube”. Giovedì 22 novembre 2012, il ministro della Difesa interna israeliana, Avi Dichter, ha dichiarato che durante gli otto giorni del conflitto le intercettazioni dei razzi lanciati dalla Striscia di Gaza, effettuate dal sistema di difesa antimissile Iron Dome, sono costate al Tesoro israeliano circa  25-30 milioni di euro; sottolineando, inoltre, che si tratta di spese pienamente giustificate. Il sistema di difesa antimissile israeliano ha distrutto 421 dei circa 1.500 razzi lanciati dalla Striscia di Gaza.

Da parte loro i media occidentali hanno riferito che, se sul territorio di Israele fosse caduto un numero maggiore di razzi, un'operazione di terra sarebbe stata quasi certamente inevitabile e che una  simile operazione sarebbe venuta a costare a Tel Aviv 380 milioni di dollari al giorno. Tuttavia, secondo quanto riferito dall’emittente televisiva Al-Jazeera, la notte dopo l’entrata in vigore della tregua, dal territorio della striscia di Gaza sarebbero stati lanciati 12 missili che sarebbero esplosi nel territorio dello Stato ebraico. Hamas avrebbe smentito queste informazioni per assicurarsi che la parte palestinese osservasse la tregua.

Dal 14 novembre 2012 Israele ha condotto una vasta operazione militare  chiamata "Colonna di nube", il cui obiettivo annunciato è la distruzione dei  combattenti nella Striscia di Gaza e delle loro infrastrutture.

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