La serata conclusiva del Festival "Buona Italia" al Gum di Mosca (Foto: Kirill Lagutko)
Tradizione e sperimentazione, gusto e raffinatezza. Come quelli combinati sui piatti presentati alla quinta edizione del Festival della Cucina Italiana “Buona Italia”. Una cascata di capolavori da gustare, vero omaggio alla buona cucina del Belpaese.
All’interno dell’elegante cornice dei grandi magazzini Gum di Mosca, affacciati su una Piazza Rossa ancora senza neve, il 23 novembre 2012 sono stati celebrati i migliori ristoranti del Belpaese in Russia. Da Mosca a San Pietroburgo, passando per Samara, Ekaterinburg e Sochi: la vera cucina mediterranea ha travolto la Federazione, portando sulle tavole imbandite di questo Paese le migliori ricette locali, rivisitate in chiave nuova, creativa, elegante. Ma soprattutto, certificata.
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Quattordici nuovi ristoranti italiani in Russia hanno infatti meritato il marchio "Ospitalità italiana", attestato di qualità che garantisce, anche all'estero, il rispetto di determinati standard. Quattordici nuove strutture (10 a Mosca, 3 a San Pietroburgo e una a Irkutsk), che si aggiungono alle 18 riconfermate nel 2011.
La cucina della Penisola, d'altronde, "rappresenta in maniera significativa l'Italia in Russia, dimostrandosi uno dei settori più attivi e di successo, insieme alla moda, del nostro Made in Italy", ha detto l'Ambasciatore Italiano a Mosca Antonio Zanardi Landi, in apertura di serata.
Un momento della serata (Foto: Kirill Lagutko)
Festa grande anche per Stefano Zaffrani del ristorante G. Graf, nuovo re, o meglio zar - per restare dentro i confini geografici russi - del Festival, nominato "Chef dell'anno". La scelta del vincitore è stata fatta attraverso un’attenta selezione dei piatti, valutati in base a criteri di creatività, originalità, e qualità dei prodotti. "Dopo undici anni a Mosca, questa è grande soddisfazione", ha affermato Zaffrani.
Moltissimi gli ospiti presenti in sala, dai grandi cuochi della capitale russa a rappresentanti del mondo economico e commerciale, circondati da un labirinto di sapori e prelibatezze belle da vedere e buone da gustare. Tartare di filetto, zuppa di castagne con purea di mele, cestini di frutta, tiramisù in formato mignon e poi ancora pasta, prosecco, crème brûlée, fino ai cannoli siciliani, "quelli veri, di una volta, con la ricotta fresca e il Marsala", spiega Marco Cervetti di "Bontempi", illustrando la sua tavola imbandita.
L'Ambasciatore italiano a Mosca, Antonio Zanardi Landi (al centro), sul palco insieme agli altri ospiti della serata (Foto: Kirill Lagutko)
"C'è poco da fare, gli italiani che sono in giro per il mondo sono le persone migliori che l'Italia abbia sfornato", dice, sorridendo. Nel 2011 Cervetti ha infatti rilevato a Mosca il locale “Bontempi”, rinnovandolo con un nuovo tocco di italianità. E ora si ritrova qui, insieme a molti altri suoi colleghi, per portare in alto il Made in Italy anche nelle terre dell'Est.
Insieme a lui, anche Mirco Zago del ristorante "Syr" (Formaggio), a Mosca da dodici anni. "È importante che venga riconosciuta la qualità italiana all'estero - dice -. Cos'ha la cucina russa in più di quella mediterranea? Direi quel gusto dolce e acido che contraddistingue alcuni piatti dell'Est, come il borsch e il kvas, gusti a noi del tutto estranei".
Il festival, che rientra nell'ambito di ExhibItaly, è stato organizzato dall'Ambasciata d'Italia in Russia, dal Ministero dello Sviluppo Economico d'Italia, dal'Associazione delle Camere di Commercio Italiane, dalla Camera di Commercio italo-russa e dall'Istituto del Turismo, insieme alle riviste Italia. La vita come arte e Buona Italia.
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