Campari in Russia punta all'aperitivo

L' amministratore delegato del gruppo Campari Bob Kunze Concewitz (Foto: campari.com)

L' amministratore delegato del gruppo Campari Bob Kunze Concewitz (Foto: campari.com)

La società italiana, già nota al mercato russo per i suoi vini spumanti, intende promuovere prodotti più giovani legati alla linea Aperol. La strategia dei vertici per l'espansione nel Paese

In occasione del primo evento aziendale dall'entrata ufficiale del Gruppo Campari nel mercato russo, l'amministratore delegato del gruppo, Bob Kunze Concewitz, e il direttore generale di Campari Russia, Cesare Vandini, parlano a Russia Oggi dei loro progetti di espansione nella Federazione, delle difficoltà legate all'ingresso nel Paese e dei loro piani per il futuro.

Perché la Russia rappresenta per Campari un mercato prioritario?
Bob Kunze Concewitz:
La Russia per noi è una priorità fondamentale. Le aziende del nostro settore danno molta importanza alla Cina e all'India, noi invece puntiamo sulla Russia. Per i brand di importazione della classe premium, il mercato russo supera di dieci volte quello cinese. Attualmente gran parte del nostro business riguarda i vermouth e i vini spumanti Cinzano. Per il Cinzano la Russia è il secondo mercato mondiale, per dimensioni. Inoltre, la Russia è il mercato numero uno per lo spumante premium Mondoro. Attualmente il Gruppo Campari possiede più di 50 marchi. Abbiamo in progetto di introdurre nel mercato russo tutti i brand internazionali e locali. E il passo successivo sarà quello di concentrare la nostra attenzione sugli aperitivi Campari e Aperol. Un'altra priorità nel medio termine sarà il lancio della tequila Espolon. Vogliamo offrire al consumatore russo una più ampia scelta di prodotti di qualità. 

 

Come sono cambiate le vendite del gruppo Campari nel primo anno di attività in Russia?
Bob Kunze Concewitz:
È stato un anno di transizione. Soprattutto i primi sei mesi. Ora stiamo tornando alle attività commerciali di routine.

Quanti brand del vostro portfolio globale sono presenti in Russia? E quali sono i vostri progetti per allargare il portfolio?
Cesare Vandini
: Abbiamo dei brand storici che sono stati ampiamente diffusi in Russia, ma stiamo anche progettando di allargare il nostro ventaglio di marchi. Attualmente ci stiamo muovendo in tre direzioni: la prima è quella di dare grande risalto ai brand storicamente presenti in Russia. Stiamo cominciando ad occuparci della loro promozione in maniera diretta: prendiamo, ad esempio, il whiskey Old Smuggler. Da quando abbiamo preso noi in mano il processo di produzione, le vendite sono raddoppiate. Il secondo indirizzo consiste nell'importare i brand che hanno avuto più successo a livello internazionale. La terza direzione è quella di lavorare all'ampliamento della gamma.    

Qual è il volume di vendita delle bevande alcoliche premium realizzato nei negozi al dettaglio, e quale nei ristoranti e nei caffè?
Bob Kunze Concewitz:
In Russia il 96 per cento del totale delle vendite di alcool premium proviene da tutti gli altri punti vendita che non sono ristoranti, bar e caffè. Quanto alle bevande premium class d'importazione, le catene di ristoranti, bar, hotel e caffè realizzano una buona percentuale delle vendite.

State rafforzando la vostra posizione in Russia, ma l'azione dei regolatori del mercato attualmente è diretta a limitare le vendite di alcool: questo fatto non vi spaventa?
Bob Kunze Concewitz
: Ora consideriamo prioritaria la promozione dei nostri brand attraverso i bar e gli altri tipi di locali, ma anche attraverso i negozi. Appoggiamo nel modo più assoluto tutte le modifiche legislative che concernono la responsabilità sociale e il consumo responsabile delle bevande alcoliche. La nostra azienda è già abituata a lavorare nei mercati in cui vigono rigide limitazioni. Credo però che un determinato fenomeno che abbiamo osservato in tutti gli altri mercati si presenterà anche in Russia. Col tempo, tutti i consumatori passeranno gradualmente alle bevande di classe premium; vale a dire che il consumo diminuirà, ma la gente preferirà le bevande premium di importazione. Per esempio, i consumatori possono bere il cocktail Aperol Spritz, perché la sua gradazione è di soli 8,5 gradi; il cocktail è più leggero del vino. 

Che percentuale del mercato russo prevedete di conquistare e quali sono le potenzialità dei vari brand del Gruppo Campari in Russia?
Bob Kunze Concewitz
: Riteniamo che i consumatori russi siano molto preparati. Inoltre, sono curiosi e sempre aperti alle novità. Un enorme numero di persone viaggia all'estero, in diversi Paesi, e scopre nuove bevande. Sappiamo che adesso molti russi vengono in Italia, e l'Italia è una vera fonte di ispirazione per quanto riguarda il cibo, l'abbigliamento, lo stile di vita.  Attualmente la Russia rappresenta il 3 per cento delle nostre vendite; noi vorremmo farla arrivare al 6-8 per cento, vale a dire che ci aspettiamo un raddoppio dei volumi di vendita. Per me è come una sfida, e dimostra quanta fiducia il Gruppo Campari ripone nella Russia. 

Il vostro gruppo ha incontrato ostacoli nelle regioni della Russia?
Bob Kunze Concewitz
:  No, forse solo i fusi orari. Non ricordo di avere incontrato problemi. Solo, il business in ciascuna regione ha le proprie caratteristiche specifiche, che bisogna tenere in considerazione. Per esempio, in alcune regioni è necessario ottenere una doppia certificazione. Oppure ancora, la presenza in queste regioni di altri concorrenti importanti.

 

Gli spumanti italiani, sia vostri che dei vostri concorrenti, hanno fatto furore sul mercato russo, e i vini italiani della zona dell'Astigiano hanno grandi volumi di vendita, maggiori delle bevande analoghe di altri Paesi. Qual è il segreto di questo amore dei consumatori russi proprio per i vini spumanti di produzione italiana?
Bob Kunze Concewitz
:  È il gusto inconfondibile dell'uva che cresce nella zona dell'Astigiano, gli altissimi standard di produzione degli spumanti in quella zona, e anche il fatto che esistono aziende come la nostra e come quelle di alcuni concorrenti che sono convinte che gli spumanti stiano diventando una categoria sempre più importante e si dedicano alla loro promozione.

Dottor Concewitz, un'ultima domanda: che impressione le ha fatto Mosca?
Bob Kunze Concewitz
: Sono contento di essere qui, perché vedo che il Paese si sta sviluppando molto rapidamente. Anche dal punto di vista culturale, qui faccio il pieno di ispirazione, perché la Russia ha una cultura molto ricca; l'unica cosa che non mi piace a Mosca sono gli ingorghi, il traffico.    

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