Test di lingua per gli immigrati

Gli immigrati dai Paesi ex Urss devono superare un esame di lingua russa (Foto: AFP/East News)

Gli immigrati dai Paesi ex Urss devono superare un esame di lingua russa (Foto: AFP/East News)

Approvata la legge che prevede un esame di russo per i lavoratori stranieri provenienti dai Paesi esenti da visto. E mentre c'è chi plaude all'iniziativa, alcuni esperti denunciano il rischio di un nuovo tipo di corruzione

Il Presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che richiede ai lavoratori immigrati, provenienti da Paesi esenti da visto e impiegati nei settori dell'ingegneria urbana, del commercio e dei servizi alla persona, di sostenere un esame di conoscenza della lingua russa. Uniche eccezioni: i cittadini di Bielorussia e Kirghizistan, dove il russo è considerata lingua ufficiale, e i possessori di diplomi d'istruzione secondaria conseguiti nei Paesi dell’ex blocco sovietico.

Gli esperti, tuttavia, temono già che gli immigrati, invece di mettersi a imparare la lingua, si limiteranno semplicemente a “comprare l’ennesimo certificato”.

Gli emendamenti alle leggi in materia di istruzione e “Sullo status giuridico dei cittadini stranieri nella Federazione russa” erano stati presentati alla Duma di Stato nel novembre 2011 dai deputati della precedente convocazione, Oleg Morozov, Vladimir Pligin, Grigory Balychin e Nikolai Bulaev.

I parlamentari proponevano di obbligare i lavoratori immigrati a dimostrare all’atto di assunzione, mediante un documento, che il loro livello di conoscenza della lingua russa “non era inferiore a quello elementare”.

Tale livello può essere attestato con un certificato o un diploma di scuola superiore, rilasciato nei Paesi dell’ex Unione Sovietica fino a settembre del 1991 (o in Russia dopo il 1991). Tutti gli altri immigrati sono tenuti a sostenere un esame che verifichi il loro livello di conoscenza della lingua russa (il Kommersant aveva pubblicato la notizia il 7 novembre 2011).

L'esame può essere sostenuto nei 160 centri di insegnamento della lingua russa presso le università. Secondo quanto dichiarato da Konstantin Romodanovskij, capo del Servizio Federale di Migrazione della Russia (Fms), il test è computerizzato e consta di quindici quesiti. Il costo dell'esame si aggira sui seimila rubli. In tutto in Russia vi sono 238 centri di insegnamento della lingua russa: di questi, 53 sono gratuiti, secondo quanto confermato dal Fms.

Secondo il Servizio Federale di Migrazione della Russia, ogni anno entrano nel Paese dagli 11 ai 14 milioni di lavoratori immigrati, per lo più dall’Ucraina (20 per cento), dall’Uzbekistan (15 per cento), dal Kazakhstan (11 per cento), nonché dal Tagikistan e dal Kirghizistan. Il 35 per cento di essi è diretto verso Mosca e la sua regione.

La Banca Mondiale ha stimato che ogni hanno il numero di lavoratori che migra in Russia è pari a 12 milioni e mezzo di persone. Stando ai dati del Fms, almeno il 20 per cento degli 860mila lavoratori, a cui, nel 2011, è stato permesso di lavorare nella Federazione, non dominerebbe la lingua russa.

Il disegno di legge è stato discusso per circa un anno in seno alla Duma e in tutto questo tempo ha subito delle modifiche. Agli immigrati viene ora richiesto un livello “base” e non più elementare della lingua (nel documento, tuttavia, non si specifica quali siano le differenze tra i due livelli). Sono esonerati, dal sostenere l’esame e dal presentare i relativi attestati, i cittadini degli Stati in cui il russo è una lingua ufficiale: Bielorussia e Kirghizistan.

I lavori sul testo della legge si sono intensificati dopo che, nel gennaio del 2012, Vladimir Putin aveva definito “ponderata” l'idea di introdurre un test di conoscenza della lingua russa per i lavoratori stranieri.

Nella nota esplicativa che accompagna il documento, si legge che, senza la conoscenza della lingua russa, gli stranieri “non hanno la possibilità di adattarsi alle condizioni culturali e sociali del Paese ospitante”, e che ciò “è fonte di tensioni nella società”. Alla fine di ottobre 2012, la legge è stata approvata dalla Duma di Stato e dal Consiglio della Federazione; e ora è stata firmata dal Presidente ed entrerà in vigore il 1 dicembre del 2012.

Zalina Kornilova, addetta stampa del Fms, sostiene che gli stranieri che superano l’esame saranno tutelati anche a livello giuridico. “Se la persona non riesce a capire quello che le viene detto, per esempio riguardo alle leggi russe, potrebbe andare incontro a situazioni poco piacevoli”, ha dichiarato l’addetta stampa. Tuttavia, Gajar Achsjanov, responsabile dell'ufficio legale “Avanti Consulting” (specializzato in materia di immigrazione) teme che gli esami possano entrare nel giro della corruzione.

Condivide questo timore anche la responsabile del centro di informazione e assistenza legale “Migracija i zakon”, Gavchar Dzhuraeva, che vede l’attestato di conoscenza della lingua russa come “l’ennesimo certificato che può essere comprato assieme al permesso di lavoro e all’assicurazione sanitaria”.

Il vice presidente di “Opora Rossii”, Vladlen Maksimov ritiene che l'iniziativa sia corretta, ma sottolinea che in Russia “sono proprio le condizioni più facili da verificare, quelle che non vengono poi mai rispettate”.

“Ad esempio – spiega -, nel commercio, è severamente vietato impiegare stranieri: la pena è una multa di 400-700 mila rubli. Eppure, essi lavorano ovunque”.

L'articolo originale è stato pubblicato su Kommersant

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