![]() |
La copertina del libro |
Dopo il successo de "Il bibliotecario", vincitore nel 2008 del Booker Prize, l’enfant prodige Mikhail Elizarov ritorna in libreria con "Cartoni", (edito in Italia da Atmosphere Libri), finalista del National Bestseller 2011.
“Il cartone ti è piaciuto? E allora paga dato che hai visto!”. È così che un gruppo di teppisti di una metropoli russa non meglio identificata estorcono soldi ai passanti che si ritrovano davanti, loro malgrado, una ragazza in pelliccia ma completamente nuda sotto che mostra i suoi seni.
Della banda fa parte anche German Rymbaev, soprannominato Rambo dagli amici, per la sua prestanza fisica. Nel 1988 German frequenta la terza media e ha da poco lasciato il piccolo paese natio per trasferirsi insieme ai genitori nella periferia sconosciuta di una grande città. Qua conosce i suoi compagni di scorribande e inizia con loro una serie di furti ai danni di coetanei e non. Dopo uno dei tanti "cartoni" German e i suoi amici vengono denunciati e durante un lungo inseguimento German ha la peggio e viene arrestato.
Così da bravata divertente e affascinante, i cartoni diventano per German l’inizio di un percorso di riabilitazione personale lungo e per certi versi spaventoso. Il giovane finisce in una misteriosa Stanza Minorile della polizia dove lo accoglie l’ispettirce capo Olga Danko. A nulla valgono le insistenze della donna, German nega di far parte di una banda e di aver partecipato ai cartoni, anzi chiede di tornare a casa dove lo aspettando sicuramente preoccupati i genitori. La Danko non si lascia convincere e decide che il giovane ha bisogno di essere rieducato.
Rimasto solo German osserva colpito e turbato le immagini appese alle pareti nell’ufficio della donna e tra i tanti visi rimane particolarmente colpito da quello di Alexei Raziumovskij che conosce subito dopo. Raziumovskij lo costringe a vedere Verso una nuova vita, che racconta la sua storia di rieducazione e quella di tanti altri, che da delinquenti che, attraverso l’aiuto di un pedagogo, si redimono e diventano a loro volta degli educatori. La pellicola finisce con una storia simile a quella dello stesso German che, sottoposto a un vero lavaggio del cervello, si vergogna di sé.
All’improvviso la forte luce del proiettore costringe German ad aprire: la stanza minorile non c’è più e neanche Raziumovskij con la sua filmina, accanto a lui ritrova la madre che lo accudisce in un letto d’ospedale.
"Cartoni" è un romanzo reale che supera la realtà stessa. Dopo le prime pagine in cui a farla da padrone sono le scorribande della banda di German, Elizarov immerge il lettore in una sorta di lungo flusso di coscienza a volte terrificante e macabro che coinvolge e appassiona fino all’ultima pagina.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email