Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, eletto per la seconda volta alla Casa Bianca (Foto: AFP / East News)
Mentre in tanti ancora continuano ad equiparare il conservatorismo con la libera impresa e l'anti-comunismo, i giovani elettori e gli anziani che beneficiano dell'assistenza medica pendono un po' a sinistra. Il profilo politico della comunità russo-americana, a lungo considerata vicina al partito repubblicano, sta cambiando, da quando la generazione più giovane che non ha conosciuto l'Unione Sovietica ha raggiunto l'età del voto.
Allo stesso tempo, alcuni anziani della comunità russa, preoccupati per i programmi sociali come l'assistenza medica e la sicurezza, mettono in discussione il loro sostegno di lunga data ai candidati repubblicani.
Nina Zaretskaya lavora da 33 anni per una società finanziaria di New York. "Secondo me, la giovane generazione di americani di origine russa vota più liberamente, mentre gli anziani tendono ad essere più conservatori", afferma. La signora Zaretskaya ritiene che i russo-americani, però, non sono politicamente attivi, in quanto rimangono profondamente diffidenti nei confronti di "tutto ciò che è della comunità, e la politica e le campagne elettorali si basano sull'attività sociale collettiva".
Alla vigilia delle elezioni presidenziali americane, l'attaccamento storico della comunità russa negli Usa per il partito repubblicano non è più scontato. Il conservatorismo russo-americano si era radicato nella guerra fredda, quando i repubblicani erano considerati molto più duri verso l'Unione Sovietica dei democratici. "Dopo il crollo del comunismo, questa situazione è lentamente cambiata e i russi negli Stati Uniti votano ora più o meno come il resto degli americani -, sottolinea Edward Lozansky, presidente e fondatore dell'Università Americana di Mosca. - Coloro che hanno maggior successo votano per i repubblicani, mentre coloro che hanno meno reddito e più anni d'età votano per i democratici perché li considerano più propensi a finanziare programmi sociali".
Lozansky, emigrato negli Stati Uniti nel 1976, si descrive come un repubblicano conservatore. Tuttavia confessa che non intende votare per il candidato repubblicano Mitt Romney, dopo che ha definito la Russia il "nemico geopolitico numero uno degli Usa". Romney, nelle ultime settimane di campagna, ha ammorbidito alcuni dei suoi discorsi sulla politica estera e il New York Times aveva riferito che il figlio di Romney, di recente a Mosca per lavoro, aveva inviato un messaggio al Cremlino, attraverso un intermediario, per assicurare che il padre Mitt avrebbe mantenuto "buone relazioni con la Russia". Lozansky si dice, però, molto pessimista riguardo alle relazioni Usa-Russia. "Purtroppo, non mi aspetto grandi passi avanti positivi con Romney o Obama, ma con Obama il rapporto sarà probabilmente più civile".
Anche se ci sono poche indagini sulle preferenze dei russo-americani nel voto del 2012, un certo numero di osservatori della comunità sostiene che la generazione più giovane ha cominciato a rompere il fronte del voto russo-americano al partito Repubblicano e che una grande percentuale di ragazzi sceglie Obama. "La giovane generazione pensa in modo diverso -, ha dichiarato Ilya Galak, 49 anni, direttore della rivista Citizens Magazine a Staten Island, New York. - Ha studiato nelle scuole e nelle università americane. I loro genitori, come affermano i giovani stessi, sono dei conservatori convinti, perché da un lato ricordano la vita in Unione Sovietica e, dall'altro, riconoscono di aver ottenuto tanti vantaggi qui".
Elena Solovyova di Washington è un esempio tipico della prima generazione di elettori. "Abbiamo visto con i nostri occhi che il socialismo e il collettivismo non hanno funzionato e che gli ideali comunisti, certamente entusiasmanti come possono apparire in un primo momento, conducono alla rovina, alla povertà, al controllo del governo e all'oppressione, - sostiene. - Il termine conservatore non è quello che mi viene in mente quando scelgo di votare per i repubblicani; sono piuttosto l'individualismo, lo spirito libero e la libera impresa a supportare il programma dei conservatori".
Da parte sua, Bella Proskurova, psicologa di 42 anni che vive a New York, dichiara di votare Obama: "Per me è chiaro che i democratici rappresentano gli interessi dei giovani americani, tra cui gli americani di origine russa". Anatoly Ryvkin, 45 anni, editore e caporedattore di Brighton Beach News sostiene che i nuovi arrivati siano meno entusiasti del partito repubblicano e che alcuni restano affascinati dall'immagine proiettata dal presidente Obama all'estero. "La comunità russa negli Stati Uniti è cambiata, si ritiene che i musulmani di lingua russa delle repubbliche ex-sovietiche dell'Asia centrale e giovani professionisti portino diversità. Non vi è alcun elettorato russo-americano unificato", conclude.
In effetti, questa mancanza di coesione è stata citata da alcuni come una ragione della palese mancanza di russo-americani in posti politici, ad eccezione di persone come David Storobin e Alec Brook-Krasny all'Assemblea legislativa dello Stato di New York. La comunità di lingua russa conta più di 3 milioni di persone, secondo il censimento del 2008, ma la sua influenza politica è marginale. "Penso che questo sia dovuto a differenze culturali, religiose, ideologiche e ad altri fattori che distinguono le cinque ondate di migrazione russa -, spiega Lozansky. - La diaspora russa non è unita e non può quindi esprimere una voce politica forte e unitaria, con l'eccezione forse della comunità ebraica russa, che è unita nel suo sostegno a Israele".
Elena Staroselskaya, residente a Washington, è un'imprenditrice che gestisce il sito www.RussianDC.com: "I russo-americani hanno certamente opinioni diverse, ma sono uniti nella promozione e nel rafforzamento delle relazioni Usa-Russia".
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