Il terzo polo di Prokhorov

(Foto: Itar-Tass)

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Il miliardario ex candidato alle presidenziali si considera “l'alternativa della politica russa”. Lo ha dichiarato al congresso costitutivo del suo partito Grazhdanskaja platforma, (“Piattaforma civile”)

Il miliardario Mikhail Prokhorov si considera “la terza forza della politica russa”. L’ex candidato alle presidenziali lo ha dichiarato al congresso costitutivo del partito “Grazhdanskaja platforma” (La piattaforma civile, ndr).

Prokhorov ritiene che il suo partito sia speciale. “È finito il tempo dei partiti leadercentrici. Ci troviamo, come sempre, all’ennesimo bivio, per questo abbiamo deciso di proporre un nuovo format, che nessuno ha finora mai usato”, ha affermato al congresso costitutivo.

Prokhorov sostiene che l’unicità della “Piattaforma civile” sia data dal fatto che non ci sarà un solo leader a guidarla, ma un comitato civile di 11 persone, nel cui numero rientrano anche degli attivisti civili apartitici. I delegati del congresso hanno votato all’unanimità la struttura proposta.

Il miliardario ha rimarcato che il suo partito vuole orientarsi verso quei cittadini insoddisfatti dallo stato attuale delle cose, ma che non hanno neppure intenzione di appoggiare i leader delle proteste in strada come Alexei Navalny. “Per noi è ormai un classico dividere la società in rossi e bianchi, gli uni con il Cremlino, gli altri con il Consiglio coordinativo dell’opposizione. Tertium non datur. Io invece voglio avere una terza opinione, voglio che nel nostro Paese sia il Cremlino sia il Consiglio coordinativo si sentano a proprio agio. In questo senso, se volete, sono il terzo polo”, ha dichiarato l’uomo d’affari, facendo notare che è pronto a stringere alleanze con tutti, tranne che con i nazionalisti.

Durante il congresso sono stati discussi alcuni punti concreti del programma del nuovo partito di Prokhorov. Una delle questioni fondamentali emerse riguarda la divisione amministrativo-territoriale della Russia. In particolare, al congresso Prokhorov ha proposto di rinunciare alla divisione della Russia in distretti nazionali (gli okrug russi, ndr) e repubbliche, il che richiederebbe una modifica della Costituzione. Usando le sue stesse parole, “abbiamo creato con le nostre mani” le barriere interne e “i ghetti nazionali, dove il potere locale corrotto opprime e deruba la nostra gente, non importa di quale nazionalità”.

“Non sarebbe forse meglio ammettere con sincerità che il sistema leninista-staliniano ha perso la sua efficacia nella realtà del XXI secolo”, ha commentato durante il congresso. Il leader di “Piattaforma civile” ha sollevato anche il problema degli immigrati, sostenendo che i nuovi arrivati debbano essere lavoratori altamente qualificati, e perciò sia indispensabile creare un sistema trasparente di registrazione che preveda l’insegnamento per gli immigrati della lingua e della cultura russa.

A detta del politologo Gleb Pavlovskij con queste tesi Prokhorov ha riassunto in modo completo e univoco l’idea alla base del suo partito. “È un partito eminentemente civile, orientato alle città e, a giudicare dalle affermazioni piuttosto forti all’indirizzo delle repubbliche etnocratiche, non è un partito che lotta per il voto degli abitanti delle repubbliche nazionali. Si schiera molto duramente contro l’immigrazione esterna non controllata e addirittura contro l’attuale divisione in repubbliche etniche”, ha spiegato Pavlovskij alla stazione radio Kommersant FM.

I giudizi dei politologi e della comunità di esperti sulle prospettive del nuovo partito di Prokhorov sono contrastanti. Igor Jurgens, membro del Comitato delle iniziative civile, non esclude che “Piattaforma civile” possa diventare lo spazio per consolidare le forze democratiche. “Nel corso degli ultimi anni siamo messi di fornte all’impossibilità dei democratici di trovare un accordo. Siete spuntati voi, su cui facciamo molto affidamento, e ritengo che persone come Prokhorov e Kudrin, l’ex ministro delle finanze e leader del Comitato delle iniziative civili, possano portare un contributo decisivo per la causa”.

Il politecnologo Konstantin Kalachev al contrario ritiene che “Piattaforma civile” non abbia alcuna speranza di diventare un partito influente. “Prokhorov si comporta in modo incoerente: passa dal costruire un partito di nuovo stampo al rinunciare all’idea. Questo partito è una bolla di sapone, un gioco politico”, ha commentato.

Articolo basato sui materiali di RBC Daily e Kommersant

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