Halloween in Russia è più una festa per grandi che per bambini (Foto: Ramil Sitdikov / RIA Novosti)
Bisogna riconoscere ai russi che, quando si tratta di festività, sono davvero molto coinvolti. Alcune feste, come quella di Capodanno, sono così popolari che si celebrano due volte. Per aumentare i propri 298 giorni di festa pubblici e professionali, i russi hanno accolto con entusiasmo le festività straniere.
San Valentino occupa un intenso periodo di tre settimane di apprezzamento, che include la Festa dell’Uomo e la Giornata Internazionale della Donna. Nel giorno di San Patrizio scorrono fiumi di birra e le strade sono inondate di Beaujolais Nouveau (un popolare vino francese, ndr) nel mese di novembre.
I russi hanno abbracciato anche Halloween con analogo fervore; o meglio, i venti night club alla moda in cui si festeggia. Halloween in Russia è molto più un evento per adulti, con costumi sexy, cestelli di bevande arancioni e ner, e festeggiamenti che durano tutta la notte. Mentre non è usanza aggirarsi per le strade con i propri bambini in costume bussando senza preavviso alle porte dei vicini nella speranza di ricevere caramelle e monete per le scatole arancioni dell’Unicef.
E si può biasimarli? Il tempo trascorso dal 1930 è forse ancora troppo poco per inaspettati colpi alla porta nel mezzo di buie e tempestose notti d’ottobre.
Ci sono comunque gli irriducibili stranieri che festeggerebbero Halloween in Corea del Nord se potessero, così ci sono episodi isolati di "Dolcetto o scherzetto?" anche a Mosca, nelle zone residenziali abitate dagli stranieri e nelle file di case a schiera presso l’ambasciata degli Stati Uniti.
Ho coltivato assiduamente delle relazioni amichevoli con qualche esponente di ciascuna di queste comunità per assicurarmi che mia figlia Velvet avrebbe avuto la possibilità di festeggiare Halloween in maniera appropriata. Mi assicuro ogni estate che lo shopping includa un costume adatto e una discreta provvista di caramelle Tootsie e di miniature Hershey (tavolette di cioccolato, ndr). Sono nello spirito di Halloween!
Sua Altezza Reale, il mio bel marito russo, dall’altra parte, non è mai stato entusiasta all’idea di Halloween, e intendo letteralmente, dal momento che egli pensa che aggirarsi presso Rosinka (quartiere residenziale di stranieri, ndr) inadeguatamente vestito come un membro della Gryffindor House di notte a fine ottobre sia un augurio di morte.
Sinceramente pensavo che avesse intenzione di chiamare il difensore civico dei bambini russi che è sempre sui giornali dal primo anno in cui ho lanciato l’idea di Halloween. In autunno Velvet aveva tre anni, ho comprato un adorabile costume da calabrone e mi sono procurata una grande zucca intera, il che non è un compito facile poiché le zucche in Russia sono considerate solo un vegetale e non il simbolo del rito pagano più popolare del mondo. Così vengono vendute tagliate a pezzi, frustrante per gli appassionati di Jack O’Lantern.
Ho coperto il pavimento della cucina con un giornale, ho tagliato la parte attorno al gambo della zucca a forma di coperchio, ho tolto la parte superiore e ho incoraggiato Velvet ad aiutarmi a svuotare la parte interna, togliendo i semi e la polpa. Ci siamo subito ritrovate ricoperte della polpa e i semi della zucca. È stato un bel momento fino a quando… “Cosa sta succedendo?”, ha chiesto Sua Altezza Reale, mio marito. “Andrò a fare Dolcetto o scherzetto! -, ha urlato estasiata Velvet lanciandosi verso di lui, - Ho un costume e prenderò un intero sacchetto di caramelle!”.
“Dolcetto o che?”, ha domandato, liberandosi dall’abbraccio viscido di Velvet. “Andremo a fare Dolcetto o scherzetto presso l’Ambasciata degli Stati Uniti -; ho spiegato, -festeggeranno Halloween sabato e Tina ci ha invitate ad unirci a loro”. “Cos’è Dolcetto o scherzetto?”, ha chiesto pazientemente sempre Sua Altezza Reale.
“È così,
papà -, ha risposto Velvet, - Io busso alla tua porta: toc, toc, toc e tu apri la porta... vieni su Papà, apri la porta”. Sua
Altezza Reale ha imitato l’apertura di una porta. “E io dico: Dolcetto o scherzetto! ad alta voce, giusto mamma?”. “Sì, ad alta voce -, ho risposto, - più forte che puoi”.
“E poi devi darmi le caramelle”, ha concluso Velvet trionfante: “Io vado a
provare il mio costume!”
Sua Altezza Reale mi ha guardata inorridito. “Andrete a bussare alle porte di persone estranee...”, ha balbettato. “Non sono estranei per me”, ho risposto con aria di sfida, togliendo l’ultima parte ostinata di polpa di zucca.
“E poi lascerai che la nostra bambina di tre anni prenda del cibo da queste persone che nemmeno conosciamo?”, mi ha chiesto sgomento. Velvet è riapparsa nel suo costume da calabrone. “Uscirà conciata in quel modo?”, ha tuonato Sua Altezza Reale. “È adorabile!”, ho protestato, “Lo sai quanto è stato difficile trovare qualcosa che non sia stato fatto a Disneyland?”.
“Fuori sono cinque gradi sotto zero!”, ha detto Sua Altezza Reale. “Allora indosserà dei collant”, ho risposto a denti stretti, mentre tagliavo gli occhi di Jack O’Lantern. “Non indosserò dei collant -, sbotta Velvet cominciando a piangere, - Non lo farò!”.
Sua Altezza Reale e io ci siamo scambiati uno sguardo stanco. Un matrimonio multiculturale è una strada in salita. “Cos’ha a che fare la zucca con tutto questo?”, ha aggiunto lui.
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