Il sorriso vincente di Maria Sharapova ai Masters di Istanbul (Foto: AP)
Un rullo compressore. Tre successi su altrettante partite. E un solo set perso, nel match d’esordio, contro la polacca Agnieszka Radwanska. Maria Sharapova non conosce ostacoli sinora al Masters femminile, in corso a Istanbul. Percorso netto, dimostrazioni di forza e potenza, girone bianco dominato, la russa procede di pari passo con Serena Williams, che pure ha vinto tre gare su tre nel suo raggruppamento - quello rosso - di qualificazione.
Una vera esibizione l’ultima partita, disputata contro l’australiana Samantha Stosur. Due set rapidi, un servizio incisivo, potente gioco da fondocampo. E ancora più netta era stata l’affermazione sull’italiana Sara Errani, nel secondo incontro, rivincita della finale vinta da Masha al Roland Garros.
Dunque, per la russa trapiantata negli Usa è la quinta semifinale al Masters su sei partecipazioni. Solo due volte è arrivata in finale: nel 2004, stagione del successo inatteso a Wimbledon, batteva Serena Williams – finalista sconfitta ai Championships – e nel 2007, sconfitta dalla belga Justin Henin in una partita memorabile da 3 ore e 30 minuti.
Nonostante il grande momento di forma, per la siberiana svanisce il sogno di tornare in vetta alla classifica Wta. Con il successo sulla cinese Na Li, la bielorussa Vika Azarenka conserva il vertice in classifica e si guadagna la semifinale, proprio contro la divina Maria. La corsa alla prima posizione ripartirà dall’Australian Open, nel gennaio 2013. Anche se la tennista russa alla stampa turca aveva detto di “non pensare a quello che non è completamente in mio controllo. Tornare numero uno sarebbe di certo un grande risultato, anche se in passato lo sono già stata. Credo sia ovvio che più partite vinco qui ad Istanbul tante più chance avrò in futuro di tornare numero 1. Ad ogni modo questa non è senz’altro la mia priorità per questa settimana”.
Se la Sharapova supererà in semifinale la bielorussa – sua bestia nera – potrebbe riproporsi in finale l’ennesimo duello a suon di pallate da fondocampo con Serena Williams. Con la statunitense, numero tre della classifica mondiale, che l’ha battuta nei quarti di finale del torneo di Madrid (su terra rossa) e in meno di un’ora di gioco in finale, per l’oro ai Giochi Olimpici di Londra 2012, sull’erba dell’All England Club di Wimbledon. Una rivincita e l’occasione per la russa di chiudere in bellezza la miglior stagione della carriera.
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