Russia, Ue e lo scudo americano

Vignetta di Niyaz Karim

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Gli esperti sono convinti che la parte europea del sistema antimissile Usa non sia soltanto inefficace, ma anche fonte di inutili tensioni nella regione

Gli esperti sono convinti che la parte europea dello scudo americano non sia soltanto inefficace, ma anche
fonte di inutili tensioni nella regione. Il Ministero degli Esteri russo ha rilasciato una dichiarazione, riassumibile nel concetto che Russia e Usa possono comunque trovare un accordo.

"C’è ancora tempo per giungere a un’intesa – ha detto il vice ministro degli Esteri Sergei Rjabkov –, ma non è illimitato, e quando inizierà la realizzazione della terza fase, secondo un approccio di adattamento a tappe in merito alla costruzione (statunitense) di un sistema globale di difesa antimissile, per noi le cose potranno cambiare".

A detta del vice ministro, per fare in modo che non succeda, Mosca propone ai partner di fornire garanzie, giuridicamente vincolanti, per non indirizzare il sistema antimissile contro di essa. In caso contrario,
gli Stati Uniti dovranno fare i conti con una serie di “misure di compensazione” da parte della Russia.

Nel 2012 gli americani hanno investito nel sistema più di dieci miliardi di dollari. Nel rendiconto del bilancio del Pentagono si afferma che "mediante il supporto del programma di difesa antimissile, l’Amministrazione di Obama contribuisce alla stabilità mondiale. Tale sistema difenderà gli Stati Uniti e i loro alleati dagli attacchi causati da missili balistici con testate nucleari o equipaggiati senza dispositivi nucleari".

Per questo propone di dotarsi di 46 missili antimissili SM-3 “Blok-1B” con base marittima, di continuare il processo di modernizzazione affinché possano essere posizionati sulla terraferma e infine di acquistare i
mezzi materiali per la costruzione della rampa di lancio per la batteria antimissile “SM-3” in Romania. Nel frattempo lo scudo spaziale in Europa rimane per Mosca la principale causa di malcontento.

Il livello di irritazione della Federazione non dipende dai cambiamenti nell’architettura dei mezzi americani. Il programma dell’Amministrazione Bush prevedeva di posizionare in Polonia dieci missili intercettori con base terrestre, teoricamente in grado di contrastare, seppur con qualche limite, le forze strategiche russe, missilistiche e nucleari.

Barack Obama ha “corretto” Bush junior, così l’Europa farà per ora a meno dei mezzi destinati all’intercettazione
dei missili tattici e tattico-operativi. "Vogliamo che il sistema sia trasparente, che la Federazione Russa sia realmente convinta che verrà costruito per gli scopi annunciati. Per questo diamo la possibilità di verificarlo", ha detto Radoslav Sikorski, ministro degli Esteri polacco.

Dal canto suo, il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha rilevato che il sistema "è di carattere puramente difensivo e non rappresenta una minaccia per la Russia". Le garanzie sono invece richieste soltanto agli Stati Uniti: si tratterebbe di un’azione politica, volta a dimostrare il riconoscimento americano della Russia
come partner militare ed economico.

Intanto la reale efficacia dello scudo americano nella sua “realizzazione polacca” suscita molte perplessità. Il presidente della Polonia, Bronislav Komorovski, ne ha parlato in un’intervista al giornale Wprost, all’inizio di
agosto 2012. "La Polonia deve necessariamente realizzare un proprio programma di difesa antimissile che faccia parte del sistema Nato; la partecipazione al progetto americano è stato un errore".

Una piccola unità di militari è impegnata nella direzione dello scudo europeo. Qui vengono raccolti e analizzati i dati sul possibile lancio dei missili. Ma in caso di pericolo, nessuno può schiacciare il pulsante rosso. Non
c’è neppure alcuna certezza che una difesa missilistica europea pienamente sviluppata risulti efficace. Avverte l’esperto tedesco Oliver Mayer, analista dell’Istituto di ricerca dei problemi del mondo e della politica (ente che ha sede ad Amburgo): "La fase critica inizierà nel 2018, quando un nuovo sistema antimissile verrà
equipaggiato per l’abbattimento di missili a lunga gittata. E non c’è alcuna garanzia che sarà in grado di funzionare". Parole che dovrebbero far riflettere tutti.

L'opinione è stata pubblicata sul numero di "Russia Oggi" del 18 ottobre 2012

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