Il giorno di Andreas

Il tennista italiano Seppi trionfa alla Kremlin Cup di Mosca battendo il brasiliano Bellucci e confessa: "Kafelnikov, il mio idolo"

Andreas Seppi batte il brasiliano Thomaz Bellucci e solleva la coppa della Kremlin Cup. Sul campo di Mosca l’italiano ha infatti sconfitto l’avversario per 3-6, 7-6, 7-3, 6-3, portando a casa il suo terzo titolo personale.


“Thomaz ha dominato l’incontro fino alla fine del secondo set. Per due volte ha avuto la possibilità di chiudere la partita a suo favore, ma non ci è riuscito – ha dichiarato Seppi al termine della gara -. D’altronde quando si arriva in finale, dal punto di vista psicologico è molto difficile. Credo che sia stato proprio questo fattore a penalizzare Thomaz. Bellucci è partito bene, non mi permetteva di indovinare in quale parte del campo avrebbe lanciato la palla. Poi però nel terzo set ci siamo ritrovati a giocare ad armi pari: credo che in questo momento Thomaz abbia iniziato a ragionare sulle occasioni sprecate. Credo che gli desse molto fastidio”.


Le aspettative di Seppi non sono quindi state deluse: “Così come immaginavo, è stato un incontro piuttosto lungo. Sono contento di aver vinto”, ha aggiunto l’italiano.



“L’intera stagione si è rivelata grandiosa – ha proseguito Seppi -. Ho vinto due tornei su due campi diversi, e sono riuscito a rientrare nella top 30 dei migliori giocatori del mondo. Il mio obiettivo adesso è quello di rientrare nella top 20 nel ranking Atp: se non ci riesco entro il 2012, lavorerò sodo per raggiungerlo nel 2013. La cosa più importante per adesso è evitare gli infortuni. Darò grande importanza infatti alla preparazione atletica”.


Durante la premiazione, Andreas Seppi ha confessato che la vittoria alla Kremlin Cup è per lui un trionfo particolarmente importante, visto che per cinque volte in questa stessa occasione vinse il suo idolo, Evgeny Kafelnikov. E proprio in merito a Kafelnikov, Seppi ha dichiarato: “A Mosca l’ho visto qualche volta. Ma non ho mai avuto il coraggio di parlargli. Nel mio portafogli conservo ancora una sua foto: c’è chi gira con la fotografia della fidanzata; io invece con quella di Kafelnikov. Forse avrei dovuto avvicinarmi e chiedergli un autografo”.


L'articolo originale è stato pubblicato su Itar Tass

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