Intesa euroasiatica a Verona

Il padrone di casa del forum di Verona, Antonio Fallico, di spalle a sinistra, accoglie l'imprenditore russo Mikhail Prokhorov (Foto: Evgeny Utkin)

Il padrone di casa del forum di Verona, Antonio Fallico, di spalle a sinistra, accoglie l'imprenditore russo Mikhail Prokhorov (Foto: Evgeny Utkin)

Reportage dalla due giorni del forum organizzato da Italia e Russia per parlare con Cina, Bielorussia, Ucraina e Kazakhstan di innovazione

Due giorni pieni di incontri, riunioni plenarie e seminari in tre sale contemporaneamente. La scelta difficile di dove andare e chi ascoltare e un parterre di ospiti di primissimo livello, trascinata dall’entusiasmo di Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia e ideatore del Forum Euroasiatico che si è svolto a Verona il 18 e il 19 ottobre 2012.

“Antonio riesce a far ballare tutti -, afferma Andrei Akimov, presidente di Gazprombank -; di solito non parlo in queste occasioni”. È questa l’atmosfera del forum, organizzato da Associazione Conoscere Eurasia, Intesa Sanpaolo e Gazprombank, che questa volta raduna anche ospiti dell’area eurasiatica: Cina, Bielorussia, Kazakhstan e Ucraina. “Siamo qui già per la quinta volta. E che il forum sia un evento interessante lo dimostrano anche le code per la registrazione. L’Italia detiene il quinto posto in quanto a volumi di interscambio, che continuano a crescere", sottolinea Aleksei Meshkov, ambasciatore russo in Italia. In sala il sindaco di Verona Flavio Tosi , ilministro allo Sviluppo Economico Corrado Passera e Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, collegato in videoconferenza.  

Prodi dallo schermo riflette con i presenti: “Il messaggio che l’Europa sta mandando al mondo è ancora un messaggio di divisione. Non sorprendiamoci, quindi, se il baricentro della politica mondiale si sposta verso il Pacifico”. Per il Professore, Kiev “sta dimostrando di avere rapporti molto più equilibrati fra Russia e Unione Europea; bisogna fare in modo che l’Ucraina sia un ponte naturale”. “Ma ci sono fatti nuovi che non avevamo previsto: gli Stati Uniti stanno diventando autonomi nell’energia e la corsa allo shale gas  anche in Europa lascia prevedere dei possibili cambiamenti nel mercato. Questo renderà più complicati i rapporti fra Ue e Russia nel prossimo futuro, - avverte Prodi – ma l’Europa ha bisogno e avrà ancora bisogno dell’energia russa, qualsiasi siano i cambiamenti di prospettiva”.

Tatiana Valovaya, a sinistra, ministro dell’Integrazione e della Macroeconomia della Commissione economica eurasiatica (Foto: Evgeny Utkin)

Al momento, però, anche se ci sono tensioni (ad esempio sul terzo pacchetto d’energia) i rapporti sono buoni. “Una volta realizzata l’Unione economica eurasiatica sono convinta che sia possibile dialogare per uno spazio economico comune. La nostra Unione è pronta a discutere per trovare un accordo, compresa una zona di libero mercato”, auspica Tatiana Valovaya, ministro dell’Integrazione e della macroeconomia della Commissione economica eurasiatica.

Uno scenario futuro, quello prospettato dalla Valovaya, che parte da lontano. Il progetto di integrazione degli Stati eurasiatici è infatti iniziato oltre 20 anni fa e nei prossimi anni è destinato a subire un’accelerazione. Con la possibilità, un giorno, di istituire uno spazio economico comune “dall’Atlantico al Pacifico”. “Ma non voglio pensare alla Russia come un ponte tra l’Europa e l’Asia. Il ponte è la vetta che bisogna attraversare in fretta. Penserei invece alla Russia come uno spazio dove ci si ferma e si lavora bene”, conclude.

Aleksandr Torshin, primo vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa (Foto: Evgeny Utkin)

Presenti a Verona anche Grigory Rapota, Segretario di Stato Russia-Bielorussia, Aleksandr Torshin, primo vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa e Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento Europeo che detta la sua ricetta: “Come si esce dalla crisi? No all’austerità, sì all’Unione Europea che diventi soggetto politico e attore globale. Bisogna fare i conti con un mondo nuovo”.   

Mikhail Prokhorov, presidente di Onexim Group, aspirante politico, commenta: “Solo insieme, la Russia e l’Europa possano essere competitivi contro l’America e la Cina”.  Ma “l'obiettivo del benessere non deve essere separato dalla riduzione delle disuguaglianze - afferma il presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli -; è necessario che si dia maggior peso a tutti i soggetti dell'impresa e non solo al "ritorno economico per manager e azionisti”.

Il tema principale si sposa con l’analisi di Antonio Fallico, che aveva raccomandato la creazione di un modello economico inclusivo, ispirato a una “rivoluzione mentale e creativa, per uscire dalla crisi”. Quindi, il Forum Euroasiatico di Verona diventa un generatore di nuove idee, non solo di scambio commerciale tra due Paesi.

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