Don Fabio: vittorie 4 - russo 0

Fabio Capello indossa la divisa della Nazionale di calcio russa durante gli allenamenti (Foto: Ria Novosti)

Fabio Capello indossa la divisa della Nazionale di calcio russa durante gli allenamenti (Foto: Ria Novosti)

Mister Capello cala il poker nella strada verso i Mondiali di Brasile 2014 e cerca di spiegarsi ai suoi con un traduttore

Quattro vittorie consecutive. E cinque risultati utili dall’avvio della sua gestione sulla panchina della nazionale russa, cominciata ad agosto 2012 con il pareggio contro la Costa d’Avorio. La luna di miele tra Fabio Capello e la Russia prosegue senza ostacoli.

Dodici punti, punteggio pieno, con il successo di stretta misura sull’Azerbaigian nell’ultimo turno del girone F di qualificazione verso Brasile 2014.

Strada già spianata verso il torneo brasiliano, nonostante avversarie scomode. Un filotto che comprende anche il prestigioso successo sul Portogallo di Cristiano Ronaldo, semifinalista - sconfitto dalla Spagna ai rigori - a Euro 2012, che ora è secondo in classifica con sei punti di ritardo e una gara in meno.

Insomma, per ora il ct Capello non ha sbagliato una mossa. Tre mesi tra successi, cambiamenti dentro e fuori – regole ferree, guai a chi sgarra - al rettangolo di gioco. Con l’approvazione della tifoseria russa, che torna a seguire con interesse la Nazionale, un feeling perso, dopo il pessimo Europeo e le polemiche tra Arshavin e i supporters.

Già Arshavin. Non è lui (non è neppure stato convocato per le ultime gare) il simbolo del new deal capelliano, ma il portiere Akinfeev. Ancora imbattuto nelle gare ufficiali, un record per la Nazionale della Federazione. Zero reti in fondo al sacco, protetto da una linea difensiva che spesso, in passato, si segnalava per amnesie e poca concentrazione. Inversione netta di tendenza.

La rete di Shirokov all'84' in Russia-Azerbaijan del 16 ottobre 2012 nella fase a gironi verso Brasile 2014

E spazio al calcio all’italiana. Alle spalle il concetto di calcio totale degli olandesi Hiddink (che pure arrivava quarto con la Nazionale ad Euro 2008) e il suo successore Advocaat. I russi hanno fame di successi; nel 2018 ci sono i Mondiali in casa, va costruita una mentalità vincente.

E Capello è uno dei migliori sulla piazza europea. Anche per le sue scelte nette, opposte alle decisioni degli allenatori dei club russi.

L’esempio è il centrocampista Denisov, messo da parte da Luciano Spalletti, assieme a Kerzhakov, allo Zenit San Pietroburgo per aver preteso un aumento di stipendio (sta giocando con le giovanili) ma regolarmente convocato per la doppia sfida con Portogallo e Azerbaigian.

E proprio la forza di Denisov, e reti di Kerzhakov – e del centrocampista Shirokov – stanno trascinando la Russia. Con Capello che si trova a suo agio in panchina, meno nella vita moscovita. Il tecnico italiano vive in hotel e ha difficoltà con il cirillico, comunica attraverso un traduttore. “Per me è difficile così dire la cosa giusta – ha detto al sito dell’Uefa - ma anche questa è una sfida”.

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