Foto: Andrey Rudakov/ Rianovosti
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Credit: Niyaz Karim |
5 ottobre 2012
Le chiamerei facce da metropolitana, quelle tipiche che si incontrano in qualsiasi sotterranea del mondo, da Milano a Mosca. Volti grigi, occhi bassi, grugno, sospiri e fretta, tanta fretta, di andare la mattina a lavoro o di rientrare la sera a casa.
Eppure è quasi sempre in metropolitana che è più facile per me individuare i momenti più curiosi della giornata e incontrare quelle persone che smuovono più facilmente le corde della mia riflessione. Lì, nelle hall, ci si dà appuntamento con gli amici; lì, sulle piattaforme, ci si rifugia quando le temperature si fanno più rigide anche solo per passare del tempo, ammirando di stazione in stazione quella ricchezza di fregi e monumenti.
Le scale mobili della metropolitana di Mosca, sempre superaffollate (Foto: Andrey Rudakov/ Ria Novosti)
Sembra paradossale, ma è anche lì che riesco a distrarmi, a inseguire pensieri leggeri, lasciandomi trasportare dalla musica mandata in filodiffusione nella sotterranea. Accade già nel pomeriggio del venerdì e per tutto il fine settimana, ma anche a tarda sera, quando gli avvisi della società metropolitana moscovita e gli slogan pubblicitari, che si intervallano di continuo, lasciano il posto alle melodie, le più diverse.
Un vero e proprio sollievo per le orecchie, dopo una giornata nel traffico e nella confusione, salire quelle scale mobili accompagnati dalla "Carmen" di Bizet, da suonate folkloristiche e da musiche che più facilmente mi strappano un sorriso, perché le riconduco, per analogia, alle colonne sonore dei B-movie italiani con Lino Banfi ed Edwige Fenech che tanto successo riscuotevano decenni fa.
Un momento da condividere con tutti i passeggeri che come me non indossano le cuffiette dell'mp3 nelle orecchie e sulle scale mobili si dondolano spensierati nell'ascolto di quelle melodie. La musica predispone al buon umore, alla cortesia, alla cordialità. Un'idea che mi piacerebbe ritrovare anche nella metropolitana milanese: i percorsi sono sì più brevi, le scale mobili sono meno affollate, ma un sorriso in più non farebbe male a nessuno.
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