L’Italia, partner strategico di crescita nella corsa della Russia verso il quinto posto a livello di Pil globale. La Federazione guarda al futuro, e lo fa attraverso l’internazionalizzazione e l’innovazione, carte vincenti da affiancare alle enormi riserve di gas naturali conservate nel territorio (47.500 miliardi di metri cubi stimati per 10,2 milioni di barili di greggio estratti al giorno). Un progetto che punta a lanciare la terra degli zar nella top five delle potenze economiche mondiali entro il 2020.
Tra gli obiettivi per i prossimi dieci anni, ci sono anche il raddoppio della produttività del lavoro e l’aumento del peso dei prodotti innovativi, per passare dall’attuale 12 al 25-35 per cento sulla produzione totale del Paese. Un cammino che dovrebbe essere agevolato anche dall’ingresso della Federazione nell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
In un’ottica di continua crescita, l’Italia si rivela fondamentale grazie alla radicata collaborazione con i vicini russi: “Abbiamo ampi margini di collaborazione in settori chiave come le nanotecnologie, la farmaceutica, il biomedicale - ha dichiarato Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia -. Il governo russo, infatti, prevede che gli investimenti per l’innovazione possano crescere fino al 3 per cento del Pil nei prossimi dieci anni”.
Questi temi verranno affrontati durante il Forum Eurasiatico, organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, Intesa Sanpaolo e Gazprombank (Palazzo della Gran Guardia di Verona, 18 e 19 ottobre 2012).
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