La compagnia Artemis Danza di Parma sul palco con lo spettacolo "I Bislacchi", per la regia di Monica Casadei (Foto: ufficio stampa)
Jana Alkova, curatrice del festival:
Non è una domanda semplice. Ci ho messo un anno intero per organizzare le visite. Sono tutti importanti per me. Parlando, però, di teatro giovane italiano, vi consiglierei di vedere entrambi gli spettacoli di Muta Imago, "Displace" e "Leone". Sono interessanti e moderni, piacciono molto al pubblico italiano. Spero che piaceranno anche ai russi. Per quanto riguarda me, io sognavo da tre anni di portarli qua, e finalmente siamo riusciti a farlo
Proprio nel centro di Mosca, a pochi passi dalla statua di Pushkin, c'è un piccolo teatro "Na Strastnom". Nascosto tra case storiche e club alla moda, questo teatro, da qualche anno, è diventato noto tra gli amanti della lingua e cultura italiana. Il perché è semplice: "Il nostro scopo primario è quello didattico, - dice il direttore del centro teatrale "Na Strastnom", Mikhail Vasilievich Pushkin. - Vogliamo capire e far capire ai nostri spettatori cos'è la cosidetta commedia dell'arte italiana. E dovevamo apprenderlo dalla fonte originale, dall'Italia".
Dal 1° al 14 ottobre 2012 il centro ospita il festival di monodrama "Solo". Dall'Italia parteciperanno professionisti come Danio Manfredini con "Al presente" e Pippo del Bono con "Racconti di giugno". Dal 29 ottobre all'8 novembre 2012 per il pubblico moscovita arriverà il festival "Giovane Italia" nell'ambito del progetto "Accento Italiano". Nato nel 2011, Anno degli scambi culturali tra Russia e Italia, l'evento è dedicato al teatro giovane italiano.
Il programma si concentra in due direzioni: teatri giovani italiani, studenteschi e spettacoli di professionisti, incontri con maestri come dal Piccolo Teatro di Milano, che nel 2011, Anno dell'interscambio culturale italo-russo, organizzò la sua prima tournèe russa, venendo qui. Durante il periodo di collaborazione con l'Italia, il "Na Strastnom" è riuscito a tessere rapporti diretti con i teatri italiani, grazie anche a un artista-collega dell'Emiglia Romagna, Pietro Valenti, che è diventato anche amico e collaboratore e aggiorna l'amministrazione sugli eventi in Italia e aiuta a scegliere le compagnie da presentare a Mosca.
Mikhail Pushkin: Ai nostri spettacoli viene gente moderna, che non vede solo tg. Nella tradizione russa, poi, gli artisti per la loro crescita professionale ripercorrendo la storia artistica d'Italia, fanno stage lì. Sono loro gli amanti del Belpaese a venire qui. Soprattutto chi studia la lingua italiana, perché gli spettacoli spesso sono in lingua originale
I criteri? Semplicemente talento. Pushkin racconta che per la prima volta il Ministero della Cultura italiana finanzia i progetti all'estero su base paritetica con la Russia. Questo è un caso notevole: il teatro si prende cura non solo dei fondi, ma anche della scelta degli spettacoli. "I criteri di finanziamento non servono per scegliere i progetti artistici. Prendiamo solo quelli che piacciono a noi, per mostrare il teatro italiano in contesto europeo, - continua il direttore. - La situazione economica adesso è difficile, pero avere un angolo italiano qua è molto importante. Per noi è un po' di sole, un po' di mare, un po' di dolce far niente. La cosa più importante è la voglia continua di collaborare tra i teatri russi e italiani. E noi ci auguriamo di diventare il posto prediletto per questo".
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