Ecologia, all'ultima goccia

La cosa più importante è avere il desiderio di rendere il fiume o il lago puliti. Per prima cosa bisogna scrivere una denuncia al dipartimento competente del governo della regione di Mosca (Foto: Sergey Zajtsev/RIANovosti)

La cosa più importante è avere il desiderio di rendere il fiume o il lago puliti. Per prima cosa bisogna scrivere una denuncia al dipartimento competente del governo della regione di Mosca (Foto: Sergey Zajtsev/RIANovosti)

Il progetto della città di Kirov per la salvaguardia delle risorse idriche si sta gradualmente allargando a tutto il Paese

Il progetto ambientale "Khraniteli vody" ("Guardiani delle acque", ndr) è un esempio di come un'iniziativa regionale può trasformarsi col tempo in federale. Il progetto locale della regione di Kirov ha già attirato su di sé l'attenzione di altre regioni della Russia. Moskovskie novosti ha domandato alla coordinatrice del progetto di tutela delle acque Olga Shakleina come intercettare i bracconieri e convincere i funzionari a collaborare.

Che tipo di persone collaborano al progetto? Devono essere necessariamente degli esperti, oppure la partecipazione è aperta a tutti?
Per entrare a far parte dei "Khraniteli vody" non è indispensabile essere un esperto. La maggioranza dei nostri volontari sono solo persone interessate al problema, a cui non piace che i laghi e i fiumi della loro regione siano inquinati, che non vi si possa fare il bagno né berne l'acqua. Al programma partecipano per lo più persone tra i 18 e i 30 anni di età. La maggioranza dei volontari del progetto sono cittadini, ma vi sono anche abitanti della provincia.  

Ci sono già dei risultati concreti che potete annunciare? Siete riusciti a catturare bracconieri e inquinatori?
Abbiamo un esperto, un guardiano del fiume Vjatka, che più volte ha partecipato ai raid, e ci sono stati dei casi in cui siamo riusciti a cogliere in flagrante dei bracconieri e delle emissioni di stabilimenti. Grazie al nostro lavoro sono già state chiuse due aziende di Kirov che riversavano in acqua le loro scorie. Un'altra azienda ha promesso di installare dei depuratori: dopo il 1 gennaio verificheremo se manterrà la promessa. 

I funzionari statali accettano volentieri di collaborare con voi?
I funzionari si servono della nostra iniziativa. Loro migliorano i propri indicatori, possono infliggere delle sanzioni. Noi da loro non riceviamo nient'altro che un po' di sostegno morale. Per giunta, spesso si appropriano dei nostri meriti.  

Ogni quanto i partecipanti devono controllare le condizioni dei bacini idrici?
Grazie agli sforzi dei volontari si possono innanzitutto individuare i problemi. Spesso ci telefonano gli abitanti di quartieri dove i bacini idrici hanno qualche problema: i nostri volontari si recano sul posto, prelevano un campione d'acqua e lo portano in laboratorio per farlo analizzare. Se viene confermata la presenza di un fattore inquinante, andiamo dai funzionari del dipartimento responsabile delle risorse idriche.

Cosa mi consigliate di fare se, per fare un esempio, vicino alla mia dacia qualcuno butta della spazzatura nel lago?
La cosa più importante è avere il desiderio di rendere il fiume o il lago puliti. Per prima cosa bisogna scrivere una denuncia al dipartimento competente del governo della regione di Mosca. Bisogna fare un primo raid, fissare il tutto con delle fotografie e allegare dei documenti. Se si presenta un problema del genere si può provare a sollevare uno scandalo: la nostra esperienza ci dimostra che è il sistema più efficace. Inoltre, si può provare a coinvolgere nel lavoro di pulizia gli abitanti del posto, e fare con loro un discorso di prevenzione. Per esempio, quando noi organizziamo delle giornate di pulizia dei fiumi esponiamo dei cartelloni informativi. Abbiamo visto che questi cartelloni aiutano: se prima raccoglievamo da uno specchio d'acqua un camion pieno di rifiuti, nell'ultima giornata di volontariato abbiamo riempito solo 25 secchi. 

A Mosca e nell'hinterland moscovita è possibile realizzare questo progetto? Vicino a Mosca abbiamo un guardiano del fiume Jauza, ma per ora purtroppo è l'unico, e per giunta è spesso impegnato. Negli ultimi tempi hanno cominciato ad arrivarci più richieste da persone di varie regioni che vogliono partecipare al progetto e ci chiedono da dove iniziare. Ci scrivono soprattutto per mezzo del social network "VKontakte" o per posta. D'inverno, quando non sarà più possibile effettuare raid nei bacini idrici, ci occuperemo appunto del lavoro di organizzazione, coordinando i nuovi volontari. 

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