Foto: Aleksei Tikhonov
La città di Mozhajsk (Foto: Lori / Legion Media)
Il tesoro
di Sigismondo III
Il Periodo dei
Torbidi è particolarmente ricco
di storie di tesori sepolti sottoterra, difatti, gran parte dei tesori ritrovati in
Russia risale proprio ai secoli XVI-XVII.
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Tesori di Russia/1 |
Nel 1611 a Mosca scoppiò una rivolta contro gli invasori polacchi, che fu brutalmente repressa, e portò solamente a un ulteriore saccheggio della capitale. Non è chiaro se i polacchi volessero inviare le ricchezze sottratte a Sigismondo III o se qualcuno dei suoi subordinati avesse intenzione di usarli per governare sulla Russia. Sta di fatto che i tesori rubati sparirono ancor prima di arrivare a Smolensk. A quanto pare, esisterebbero anche delle indicazioni esatte per raggiungere il luogo di sepoltura del tesoro: i cimeli sarebbero stati sepolti a 650 metri dal sagrato di San Nicola, situato sulle rive del fiume Chvorostjanka. L'unico problema è che al giorno d’oggi nessuno sa che cosa fosse esattamente questo sagrato né tantomeno dove si trovasse con esattezza. I ricercatori concordano sul fatto che sia necessario guardare nell’area dell’attuale Mozhajsk.
Che
cosa cercare: monili, gioielli, oro e argento
Dove
cercare:
nella regione di Mosca, a Mozhajsk
La tela dell'artista del XX secolo Evgeny Kossak sulla campagna napoleonica in Russia (Foto: RIA Novosti)
Il tesoro
di Napoleone
Quando,
nell’ottobre del 1812, il comandante in capo francese decise di abbandonare
la capitale conquistata, le sue
truppe si diressero verso la vecchia
strada di Kaluga, ma i reggimenti
russi si frapposero, costringendo gli
ospiti indesiderati a ritirarsi lungo la vecchia strada
di Smolensk. È risaputo che Napoleone fosse accompagnato da due
convogli: il cosiddetto convoglio d’oro, contenente gli oggetti preziosi del
Cremlino, e il convoglio di ferro, contenente una collezione di armi antiche. Lungo
il tragitto, l'esercito di Napoleone
in ritirata fu costretto a lasciarsi alle spalle i tesori
conquistati.
I cacciatori di tesori russi sostengono che l’inestimabile fortuna sia stata fatta sprofondare in uno dei laghi nella parte occidentale della regione di Smolensk. Nel corso degli anni, si sono susseguite varie missioni esplorative. Nei primi Anni ‘60, ad esempio, furono inviati diversi gruppi della Komsomol (l’Unione Comunista della Gioventù) per esplorare la regione dei laghi, ma senza produrre alcun risultato. Al giorno d’oggi, la maggior parte delle spedizioni si concentra sul lago Semlevskoe, giacché alcuni anni fa, un gruppo di geofisici osservò nelle sue acque un sospetto innalzamento dei livelli di argento e oro.
Che
cosa cercare: armi antiche, la croce dorata del
campanile di Ivan il Terribile, lampadari d’argento, candelieri,
diamanti, lingotti d'oro e monete
Dove
cercare: nella regione di Smolensk, nel villaggio di
Semlevo e nel lago Semlevskoe
Scavi archeologici nella città di Alexandrov, nella regione di Vladimir (Foto: Lori / Legion Media)
La
biblioteca di Ivan il Terribile
La
collezione leggendaria di libri e documenti di proprietà dello zar russo Ivan IV
il Terribile infiamma ancora oggi le menti di decine di migliaia di cacciatori
di tesori di tutto il mondo. Gli storici stimano che la biblioteca dello zar
fosse immensa: 800 volumi di libri rari e preziosi, tra cui la “Storia di Roma”
di Tito Livio, l’“Eneide” di Virgilio o la “Commedia” di Aristofane. Secondo
gli Archivi Vaticani, già nel 1601, l’ambasciatore polacco Lew Sapieha partì per
la Russia alla
sua ricerca, ma la caccia alla libreria continua tutt’oggi.
Secondo la leggenda, i libri della biblioteca appartenevano originariamente agli imperatori bizantini che li avevano raccolti nel corso di diversi secoli. Dopo la caduta di Costantinopoli, la biblioteca fu trasportata a Roma e dopodiché approdò a Mosca come dote della principessa bizantina Sophia Paleologa, promessa sposa di Ivan III, predecessore di Ivan il Terribile. Esistono più di sessanta versioni circa la posizione della libreria, anche se fra queste tre risultano essere le più probabili: i tunnel sotterranei della città di Vologda, la residenza settentrionale di Ivan il Terribile, il centro di Aleksandrov, così come Mosca e i suoi dintorni (il Cremlino o il sobborgo di Kolomenskoe).
Che
cosa cercare: 800 volumi di libri rari
dell’epoca bizantina
Dove cercare: Mosca, Vologda
e Aleksandrov
}
L'opera sovietica "Stepan Razin" dell'artista Boris Kustodiev, del XIX secolo (Foto: RIA Novosti)
L’oro di
Stenka Razin
Il tesoro del capo della più grande rivolta cosacca della Russia pre-Pietro, Stepan Razin, è nascosto nelle
colline vicino al villaggio di Peskovatka nell’attuale
distretto di Gorodishche. Si narra che poco prima di
morire, il militare cosacco avesse condotto, approfittando
dell’“acqua alta”, una piccola imbarcazione, carica di oro e argento, nelle
vicinanze del villaggio.
Non appena le acque si ritirarono, Razin ricoprì la piccola nave con la terra. Per segnalare il posto in cui l’aveva seppellita, Razin piantò con le proprie mani, sulla collinetta da lui creata, un salice. Di lì a poco, il cosacco fu catturato dalle guardie reali e interrogato. Razin, nonostante le torture, non rivelò mai la posizione esatta del tesoro. Da allora, sia gli abitanti del luogo che i visitatori hanno scandagliato in lungo e in largo le colline che circondano il villaggio di Peskovatka, hanno abbattuto diversi salici, ma per ora non sono ancora riusciti a trovare l’albero piantato da Razin.
Che
cosa cercare: un mucchio di monete d'oro e d'argento del XVII secolo
Dove
cercare: nel villaggio di Peskovatka, nel
distretto di Gorodishche, nella regione di
Volgograd
La famiglia Romanov (Foto: Lori / Legion Media)
I cimeli
della famiglia Romanov
L'ultimo zar di Russia,
Nikolaj Romanov, nonostante
avesse abdicato al trono, era considerato l'uomo più ricco dei suoi tempi: gli fu
permesso di portare con sé in
esilio a Tobolsk i cimeli della famiglia. Durante
la prigionia in Siberia, il regnante in rovina, forse presagendo la sua tragica fine, decise di dividere i suoi tesori
in tre parti e spartirli tra le persone a lui rimaste fedeli. I cimeli furono
prelevati dalla casa del governatore di Tobolsk, dove era detenuta la famiglia
reale, e nascosti in un posto sicuro.
Successivamente, gli agenti della Ceka riuscirono a scoprire dove era nascosta una parte delle ricchezze dei Romanov e a confiscare, in tempi diversi, due dei tre pacchetti. Il loro contenuto: 197 cimeli per un totale di tre milioni di rubli, che furono in seguito spesi nell’acquisto di viveri per la Russia.
Rimane il mistero su che fine abbia fatto il terzo pacchetto, che non è stato ancora ritrovato. Secondo alcune fonti, il capo della guardia reale Kobylinskij avrebbe consegnato il pacchetto, che conteneva una scatola con i gioielli dell’imperatrice e le spade e i pugnali della famiglia dell'imperatore, a Konstantin Pechakos, il quale a sua volta l’avrebbe portato a Omsk, la sua città natale.
Questo episodio non sfuggì agli agenti della Ceka. Quando Konstantin Pechakos si rifiutò di rivelare alle autorità sovietiche il luogo in cui erano nascosti i gioielli della famiglia reale, lui e la moglie vennero interrogati e sottoposti a torture, ma il segreto non venne mai rivelato. Pechakos non negò di aver nascosto la scatola, ma siccome aveva dato la sua parola al colonnello, e quindi, al suo sovrano, non poteva venire meno al giuramento.
La casa dei Pechakos è stata perlustrata varie volte, dalle fondamenta alla soffitta, ma non è mai stato rinvenuto nessun pacchetto.
Che
cosa cercare: una scatola con i gioielli dell’imperatrice Aleksandra Romanova e le
spade e i pugnali di famiglia dell’imperatore Nikolaj Romanov
Dove cercare: nella
casa di Konstantin Pechakos, nella città di Omsk, in Siberia
Il cacciatore di tesori Walter Fritz alla ricerca della corona d'oro di diamanti di Emeljan Pugachev (Foto: Getty Images / Fotobank)
La corona
di Emeljan Pugachev
La corona di Emeljan
Pugachev, il millantatore che si spacciava per il defunto zar Pietro
III, nel
Periodo dei Torbidi, non fa dormire sonni tranquilli ai moderni
cacciatori di
tesori. Secondo le leggende locali, la corona di Pugachev, un cimelio di
rara
bellezza, tempestato di diamanti, sarebbe stato sepolto dal capo dei
contadini
ribelli in una delle colline che circondano il villaggio di
Pugachevskaja,
nel distretto di Kotelnikovo, nella regione di Volgograd. È proprio con
questa corona che Pugachev si spacciava per lo zar Pietro
III, mentre si preparava alla marcia su Mosca.
La rivolta di Pugachev interessò una vasta area, e fu accompagnata da vari saccheggi che colpirono i proprietari terrieri. Lungo il tragitto, Pugachev si lasciò indietro diversi tesori. Si narra inoltre che il suo esercito si dividesse spesso e che pertanto il ribelle cosacco dovesse, man mano che si spostava, ingaggiare continuamente nuovi soldati; pertanto, una parte dei tesori sarebbe stata utilizzata proprio per rinfoltire le fila del suo esercito.
Che
cosa cercare: una corona d'oro tempestata di
diamanti
Dove
cercare: nel
distretto di Kotelnikovo, nella regione
di Volgograd
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