L'allenatore dello Zenit San Pietroburgo, l'italiano Luciano Spalletti (Foto: Itar-Tass)
Una partenza a razzo. Quattro successi su quattro nella Russian Premier League. Poi il buio. Il periodo più duro della gestione di Luciano Spalletti allo Zenit San Pietroburgo, secondo club europeo che ha speso di più nell’ultima finestra di mercato.
Una sola vittoria, assieme a due sconfitte e due pareggi nelle ultime cinque gare di campionato. Quinto posto in campionato. E una secca batosta (3-0) in Champions League sul campo del Malaga. Con la prossima gara, il 3 ottobre 2012, contro il Milan in Russia, che è già l’ultima chance per non salutare la Coppa che conta.
Acquisti a sette zeri, uno spogliatoio spaccato. Questione di rubli. Con i calciatori della vecchia guardia che hanno contestato l’ingaggio - almeno il triplo rispetto a quello medio - concesso dal club a Hulk e Witsel, i due nuovi arrivi.
Una bomba fatta in casa, ma non in grado di esplodere, è stata rinvenuta in una borsa il 28 settembre 2012 vicino al campo di allenamento dello Zenit San Pietroburgo. Con l'ordigno la polizia ha scoperto una foto del neo acquisto Hulk accompagnata da parole minacciose nei suoi confronti. Il portavoce del club non smentisce e non commenta la notizia
Una polemica feroce, che ha fatto infuriare Spalletti. Il tecnico toscano, più volte accostato al Milan, smentisce la voglia di far le valige dalla Russia ma le voci sul suo prossimo futuro continuano a circolare. Nulla è escluso. Anche perché l’adattamento dei nuovi procede a ritmi alterni. Ancora spaesato Witsel, già in forma il brasiliano Hulk. Che ha cominciato a far gol in campionato e coppa nazionale. Il suo unico problema? La lingua russa.
Sullo Zenit intanto incombe anche un’indagine. Le indennità a favore del club - dovute alle spese per le cure mediche di 12 calciatori nella passata stagione - avrebbero impegnato metà del budget riservato all’assicurazione sociale per i cittadini di San Pietroburgo. E per il club arriva anche la reprimenda del Presidente della Federazione russa, Vladimir Putin: troppi milioni di rubli spesi sul mercato. “Voglio lanciare un rimprovero ai club che hanno investito tanti soldi su calciatori stranieri ma chiarisco che sono i club e non lo Stato ad aver finanziati gli acquisti”.
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