Negli anni Sessanta le autorità cittadine dichiararono guerra ai volatili che infestavano gli edifici nel centro di Mosca (Foto: Lori/Legionmedia)
Georgij Grigorijan, ventinovenne moscovita, ha acquistato un terreno fuori città, dove ha iniziato ad allevare colombi. Ora ne ha 800. Ha intenzione a breve di rivolgersi alle autorità di Mosca e proporre di installare delle colombaie nei parchi e nei giardini cittadini.
“Avevo dieci anni quando mio fratello maggiore mi portò a casa una scatola con qualcosa di vivo dentro. Credevo fosse un cagnolino e invece era un colombo”, racconta Georgij. All’epoca viveva nel centro di Mosca, vicino alla fermata Novoslobodskaja. Insieme a suo fratello attrezzarono una piccola colombaia in cortile. Poi dovettero trasferirsi, diedero temporaneamente gli uccelli a un esperto di colombi della regione di Mosca.
Tre anni fa la famiglia di Georgij ha acquistato un terreno fuori città e per prima cosa ci ha costruito una colombaia. “Abbiamo ripreso i nostri colombi, ce ne erano trenta. Ma gli uccelli si riproducono in fretta, e noi abbiamo aggiunto nuove varietà”, spiega Grigorjan.
Georgij studia per diventare architetto e ha un’impresa edilizia, la sua colombaia si trova nel complesso di dache Gorka-8 nella Rublevka. In un capanno pulito, attrezzato con posatoi, vivono circa 800 colombi di varie specie e piumaggio. Secondo Georgij la colombofilia, se presa sul serio è un hobby dispendioso. In una settimana i suoi colombi mangiano quattro sacchi di semi. Molti soldi vanno via per le medicine, le vitamine e le visite periodiche dal veterinario. Georgij dice che molti allevatori anziani, di vecchio stampo, vendono i piccoli dei colombi per sfamare quelli rimasti: a Mosca i colombi di razza costano dai 1.000 ai 3.000 rubli ciascuno.
Grigorjan va in dacha più volte alla settimana. In sua assenza è il vicino Nikolaj a badare ai suoi pennuti. Come atto di riconoscenza Georgij gli ha regalato circa 100 colombi del suo allevamento. I vicini organizzano periodicamente delle gare: quali colombi volano più a lungo, quelli di Georgij o di Nikolaj. I colombi “atleti” seguono una dieta particolare, non devono mangiare troppo.
Georgij mostra con piacere le capacità dei suoi pupilli. Si arrampica sulla colombaia, apre il tettuccio, i colombi escono fuori. Georgij fischia, agita una scopa e gli uccelli salgono in alto, in cielo.
Praticamente tutti i colombi di Georgij sono “da gara”, li chiamano anche “da gioco”. In questo gruppo rientrano le specie di colombi che si capovolgono in aria, fanno capriole in avanti e indietro.
Georgij ci informa che ogni membro della famiglia ha il suo colombo preferito. Sua mamma Emma, per esempio, ama un colombo bianco della razza “Takla” (di origine turca), che non entra nella colombaia finché tutti gli altri della sua razza non sono tornati. Il colombo preferito di Georgij è della razza degli Shekatyj (letteralmente “guanciuti”, ndr). Ha il corpo bianco, la testa nera e le zampe impiumate. “I colombi con le zampe impiumate sono quelli che amo di più. Inoltre il mio favorito è molto aggraziato quando vola. Ed è un fortunello, è sfuggito più di una volta a un falco. Abbiamo caratteri simili, mi pare”, commenta Grigorjan.
Si lamenta che “la maggior parte delle colombaie di Mosca sono vecchie, di ferro, ancora dei tempi sovietici”. Di tanto in tanto poi le buttano giù con la scusa di dover costruire, per esempio un parcheggio. Secondo Georgij non sarebbe male costruire nei parchi e nei cortili della capitale delle colombaie nuove, possibilmente in stile russo-bizantino, e dare agli allevatori moscoviti la possibilità di prendersi cura degli uccelli che amano così tanto.
Dove sono finite le colombaie moscovite
Mikhail Korzhikov, giudice principale nelle gare del circolo di
allevatori di colombi “Golub Mira” (La colomba della pace, ndr) racconta che oggi tra i fanatici dei colombi ci sono
soprattutto persone di età avanzata.
Negli anni Sessanta lo Stato iniziò una guerra contro le colombaie nei cortili. “Ottenere il permesso per installarle era difficile, si credeva che ci avrebbero bevuto la vodka – afferma Korzhikov. – Non permettevano alle persone di allevare colombi, si è interrotta la prosecuzione delle generazioni”.
A luglio del 2012 il sindaco Sergej Sobjanin ha proposto di semplificare la procedura per preparare un terreno destinato alle colombaie e di rendere gratuito il rilascio dei permessi per impiantarle. Secondo Michail Korzhikov, però, a Mosca spesso non c'è posto per costruirle. “C'è stato un caso in cui hanno deciso di abbattere una colombaia per fare una costruzione di tenuta. Le autorità locali sarebbero state felici di offrire un altro terreno, ma nel loro quartiere non c'era proprio”, racconta Korzhikov.
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