La sala principale di Palazzo Cusani a Milano che ha ospitato la "Serata russa" (Foto: Calogero Russo)
Un’aria di cultura e mondanità si respirava il 25 settembre 2012 a Palazzo Cusani in occasione della “Serata russa a Milano”, da sette anni evento clou di un vasto programma che vede unite nell’organizzazione istituzioni italiane e russe sotto l’egida di Svetlana Medvedeva, moglie del primo ministro Dmitri Medvedev.
L’elegante dimora seicentesca nel cuore di Brera, austera ma preziosa come nello stile milanese, era inondata dal profumo inebriante di una cascata di fiori rosa, che accompagnavano i visitatori dal maestoso scalone fino al salone nobiliare.
Il convegno di amicizia e alleanza tra i due Paesi, l’Italia e la Federazione Russa, e in particolare tra le città di Milano e San Pietroburgo unite da un protocollo siglato 45 anni fa, ha visto intervenire molti ospiti illustri.
Fiero Aleksei Meshkov, ambasciatore della Federazione russa in Italia: “Dalla prima edizione presiedo questa serata - ci ha detto - e sono molto felice di vederla di anno in anno crescere come la cooperazione tra i nostri due Paesi, fino ad essere diventata un appuntamento importante della vita culturale milanese”.
Non poteva mancare Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della Moda italiana: “Per fortuna del nostro Made in Italy c’è la Grande Madre Russia, - ha rivelato con franchezza - che come dicono le statistiche è il primo Paese ad acquistare la nostra moda in Italia. Anche le esportazioni italiane in Russia vanno molto bene, assestate al quinto posto”.
Importante la presenza di Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale, da sempre amico della Russia: “Sono appena tornato da Mosca - ci ha confidato - alla quale mi uniscono stretti rapporti professionali: nella capitale russa infatti ha sede un istituto oncologico molto avanzato. Ma sono da sempre legato alla cultura russa: sin da ragazzo poesia e letteratura mi appassionano. Peccato soltanto non conoscere la lingua…” .
Tra i presenti anche un ambasciatore dell’arte russa in Italia: Makhar Vaziev, già direttore del Balletto Mariinskij di San Pietroburgo, da quattro anni alla testa del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, che ha preferito parlarci con entusiasmo del grand ballet imperiale Raymonda, a giorni in scena.
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Nelle stanze dai nomi mitologici, decorate a stucchi e specchi, allietate dal quartetto d’archi Allegro dell’Istituto Riimskij-Korsakov di San Pietroburgo, erano esposte ai visitatori le nuove eccellenze del “Made in Russia”: abbigliamento, oreficeria, manifattura, innovative ma radicate nella tradizione nazionale.
Come la collezione “Immagini del balletto russo” della maison pietroburghese Sasonko, che per collane, orecchini e anelli di oro bianco e acquamarina evocanti immagini dal balletto Il lago dei cigni ha voluto come testimonial la ballerina Uljana Lopatikina, stella del Teatro Mariinskij. O le creazioni della stilista Tatiana Parfenova, nome di spicco della nuova moda russa, che nel suo atelier di San Pietroburgo confeziona abiti ispirati alla tradizione favolistica slava, vaporosi di veli dai colori tenui, decorati di fiori e animali. Stessi motivi impressi sul servizio dipinto a mano da lei ideato per la storica Fabbrica Imperiale di porcellane di San Pietroburgo, un’anticipazione della mostra allestita a Palazzo Moriggia, sempre a Milano, dal 26 settembre 2012 fino al 14 ottobre 2012.
Dopo il cocktail - reso ancora più elegante dall’informal modeling dell’ospite americano Ralph Laurent, brand tra i preferiti in Russia - e prima della lotteria di beneficenza in favore dell’Orfanatrofio N. 4 di San Pietroburgo, la serata è stata siglata da una cena di gala per circa 200 invitati. Italiano il menu, rigorosamente innaffiato da vodka.
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