Diavoleide, il mondo di Bulgakov

In libreria la raccolta dei primi racconti dell'autore de "Il maestro e Margherita", edita da Voland. Lettura consigliata a chi vuole conoscere appieno l'universo dello scrittore russo

Dello scrittore russo Mikhail Bulgakov tutti conoscono “Il Maestro e Margherita”, indiscusso capolavoro della letteratura russa e mondiale, ma per capire appieno il mondo profondo e fantastico del grande scrittore bisogna partire dalle prime opere, nelle quali tale universo inizia a formarsi; ne è un esempio la raccolta di racconti “Diavoleide”, della quale è arrivata in libreria una nuova traduzione a cura di Andrea Tarabbia, edita da Voland.

Foto: Ria Novosti
Vietato parlare agli estranei

Bulgakov scrisse “Diavoleide” nel 1923 e lo pubblicò l’anno successivo sull’almanacco “Nedryj”; il volume pubblicato da Voland è composto da due racconti: Diavoleide” e “Le avventure di Chichikov”.

In “Diavoleide” si narrano le vicende di Varfolomej Korotkov, impiegato in una fabbrica di fiammiferi di Mosca, che si trova, suo malgrado, a dover fronteggiare il nuovo capo, Mutandoner, con tutto ciò che di grottesco ne consegue.

In questo racconto tutto è veloce, travolgente, ci sono metamorfosi continue e la realtà diventa sempre più surreale: vecchietti vestiti di flanella che volano, teiere che parlano, segretari-uccello, protagonisti che si sdoppiano e pile di documenti a fare da sfondo alla vicenda. In “Diavoleide”, l’Uomo superfluo, tanto caro alla letteratura russa dell’800, si trasforma in homo sovieticus, obbediente allo Stato e al dovere, che deve fare i conti con la complicata burocrazia sovietica, ma che finisce per perdere il lume della ragione.

Foto: Ufficio Stampa
Valeria Solarino
"E se incontrassi il signor Woland?"

Il secondo racconto proposto in nuova traduzione è: “Le avventure di Chichikov”, ovvero le peripezie in epoca sovietica di Pavel Ivanovich Chichikov, già protagonista delle “Anime morte” di Gogol, che in queste pagine abbandona le tecniche truffaldine apprese durante il periodo zarista per adeguarsi alla burocrazia della nuova politica economica sovietica.

La locandina del libro

Nonostante Bulgakov tenga a specificare che il suo Chichikov è indipendente da quello di Gogol, l’omaggio al maestro è innegabile, come del resto lo sono i parallelismi: Chichikov a parte, come non scorgere nei due racconti i “cognomi parlanti” tanto cari allo scrittore ottocentesco? E ancora: la Mosca sovietica descritta da Bulgakov non ricorda la San Pietroburgo dell’Uomo superfluo di Gogol?

Del resto Bulgakov non ha mai negato di amare Gogol, con il quale condivideva anche le origini ucraine, anche se “Diavoleide” è molto di più di un omaggio: in questo racconto Bulgakov inizia a tracciare le caratteristiche dei personaggi che troveranno piena espressione nella sua opera più famosa.

Chi ha già letto “Il Maestro e Margherita” troverà in questa raccolta una specie di appendice, nella quale iniziano a vivere situazioni e personaggi, mentre chi non ha ancora affrontato la lettura del romanzo potrà scoprire dall’inizio i caratteri dell’universo di Bulgakov.

TITOLO: Diavoleide

AUTORE: Michail Bulgakov

EDITORE: Voland

PAGINE: 104

a cura di Andrea Tarabbia

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