Il Pendolino Allegro di Alstom Italia ha inaugurato a dicembre 2011 l’alta velocità Helsinki-San Pietroburgo (Foto: Itar-Tass)
Stretta di mano fra Euro Group e Kirovsky Zavod. Il gruppo industriale italiano, leader in Europa e secondo al mondo nella produzione di lamierini tranciati per statori e rotori, potrà ora contare sul supporto logistico, burocratico e commerciale dei russi nella vendita di tecnologia per motori elettrici e generatori.
Forte di 1.200 dipendenti e con un fatturato di 237 milioni di euro nel 2011, Euro Group avrà, dunque, come partner nella joint venture una delle principali aziende russe nel campo della metallurgia e delle meccanica, proprietaria d’importanti impianti nell’area di San Pietroburgo. Kirovsky Zavod disporrà infatti di una quota di minoranza qualificata, pari al 49 per cento, e con un bacino potenziale di una settantina di clienti, tra cui il colosso delle Ferrovie russe Rzd. Dell'accordo parla Sergio Iori, presidente di Euro Group.
Com’è nata la decisione di
stringere questa joint-venture?
Rientra
nella nostra strategia d’internazionalizzazione, oltre che un semplice dato di fatto: fornire
il mercato russo producendo in Italia, nel nostro settore, è oggi impossibile
per ragioni di logistica e di pratiche doganali. Per
essere redditizio il nostro business ha dunque bisogno di radicarsi sul
territorio. Siemens Large Drive Division, da anni cliente di Euro Group, ha
contribuito a farci incontrare Kirovsky Zavod, creando le condizioni perché la
nostra joint-venture fosse presentata, durante una tavola rotonda nell’ambito della
fiera InnoTrans di Berlino.
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Sergio Iori, presidente di Euro Group (Foto: Alberto Caspani) |
Quali sono le opportunità offerte
dal mercato russo?
Non siamo del tutto nuovi a
questa realtà, dal momento che disponiamo di un ufficio commerciale a San Pietroburgo già dal 2009. Nel corso
di questi anni abbiamo avuto modo di rilevare in Russia l’assoluta mancanza
d’aziende specializzate nella tranciatura e nella pressofusione di lamierini
per motori elettrici e generatori. Crediamo che le opportunità che offra il
mercato russo siano notevoli, date le dimensioni del Paese, la sua capacità
d’investire e la posizione che vuole occupare a livello internazionale. Si
tratta di un mercato ancora troppo integrato e, nel nostro settore, non
particolarmente efficiente.
Cosa può offrire l’Italia in più?
Sarebbe
auspicabile che le organizzazioni governative italiane e il sistema creditizio
affiancassero maggiormente gli imprenditori impegnati come noi in iniziative
d’internazionalizzazione. Iniziative che, dal 2006, hanno visto Euro Group espandersi e aprire siti industriali in Messico, Cina,
Tunisia e ora in Russia.
Quando inizierà la produzione in
Russia?
A fronte di un piano industriale quinquennale, prevediamo l’avvio della produzione all’inizio del secondo semestre 2013. Nel frattempo la ristrutturazione di un'area di un milione di mq coperti, che Kirovsky Zavod possiede nel porto di San Pietroburgo, ci permetterà di installarci in uno dei capannoni rinnovati, con l'obiettivo di rafforzare soprattutto il segmento ferroviario legato alle nuove tecnologie elettriche.
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