Braccio di ferro contro i tarocchi

La Federazione si batte per diminuire il commercio di articoli contraffatti, che riguarda soprattutto prodotti alimentari, medicinali e grandi firme (Foto: Itar-Tass)

La Federazione si batte per diminuire il commercio di articoli contraffatti, che riguarda soprattutto prodotti alimentari, medicinali e grandi firme (Foto: Itar-Tass)

Buona parte dei prodotti importati in Russia è formata da falsi e articoli contraffatti. Un business che, secondo alcune stime, porta a un giro d’affari pari a quello della vendita di armi e droghe

Ridurre al minimo il volume delle contraffazioni e del contrabbando. È questo l’obiettivo al quale sta lavorando la Russia (lo dimostra un forum dedicato all’argomento, che si terrà a ottobre 2012 nella Federazione).

 

Una parte consistente delle importazioni russe è infatti formata da prodotti "taroccati". Si tratta non solo di articoli della grandi marche, ma anche di medicinali e alimenti, che vengono falsificati e immessi nel mercato. Un business che, secondo alcuni studi, è legato a un giro d’affari pari a quello proveniente dalla vendita delle armi e delle droghe. Un problema, ovviamente, che non riguarda solo la Federazione. “L’unico modo per liberarsi delle contraffazioni è rendere questo mercato infruttuoso", ha dichiarato il vice ministro dell’Industria e del Commercio russo Georgij Kalamanov.

 

"La produzione illegale si assesta intorno al 35 per cento, dato che un tempo era molto maggiore - ha spiegato Kalamanov -. Credo che si debba guardare non solo all’abbassamento di questo indice, ma che sia necessario creare un sistema di lotta al mercato della contraffazione. Se lo combatteremo e diminuiremo gli introiti, tutto andrà meglio”.

 

“All’interno delle contrattazioni del Wto, abbiamo appoggiato alcune decisioni, tra cui la legge Trips: Agreement on Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights – ha aggiunto -, con la quale ci impegniamo a rispettare la proprietà intellettuale. Nelle associazioni del settore alimentare i colleghi confermano che le nostre richieste e le nostre leggi sono un po’ più severe rispetto a quelle di altri Paesi del Wto”.

 

La domanda di merci contraffatte appare non appena un determinato prodotto scarseggia sul mercato “pulito”. È stato così nella Russia degli anni Novanta, quando dagli scaffali è scomparsa tutta una serie di prodotti. “Ma così avviene anche oggi nell’Unione Europea, dove le autorità limitano la produzione e la vendita di sigarette”, ha osservato l’economista Igor Chochlov.

 

“A seconda della posizione politico-economica del Paese, questo tipo di attività assume proporzioni diverse. Ad esempio, nell’Ue sul tabacco ci sono tasse particolarmente elevate, per questo il contrabbando di sigarette è molto alto, soprattutto nell’Europa Meridionale. Nella Russia degli anni Novanta  – ha aggiunto Chochlov -, per diversi motivi, si è avuto un picco delle contraffazioni. Negli ultimi decenni, invece, si conduce una lotta consistente contro di esso, tanto da ricordare il caso sensazionale della chiusura del mercato Cherkizovskij di Mosca, che era il centro del contrabbando di tutta la Russia”.

 

L'articolo originale è stato pubblicato su La Voce della Russia

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