Gli esperti russi dello spazio dicono che una missione umana sulla Luna sia del tutto ingiustificata (Foto: Getty Images / Fotobank)
Il giorno dopo la riunione con Dmitri Medvedev sulla questione spaziale, nella quale il premier ha preteso in maniera decisa l’inasprimento dei controlli di qualità sulle attrezzature del settore, il vice premier Dmitri Rogozin, responsabile del Vpk (Complesso industriale militare, ndr) e dell’astronautica, ha proposto un gigantesco obiettivo spaziale.
“Proporrei di puntare a una grande impresa, quale potrebbe essere la creazione di una stazione lunare”, ha detto Rogozin. “Nell’astronautica c’è una grande concorrenza tra i vari Paesi e per questo occorre uno scopo superiore, che coinvolga scienza e industria e permetta al Paese di fuoriuscire dalle problematiche in cui ci troviamo da vent’anni – ha chiarito il vice premier. È un’impresa importante, prestigiosa, politica”.
Non può sfuggire che la dichiarazione del vice premier contrasta con il parere della dirigenza dell’Agenzia spaziale russa Roskosmos. In effetti nella “Strategia per lo sviluppo dell’attività spaziale fino al 2030”, approvata all’inizio della primavera 2012 dal collegio di Roskosmos, si afferma che è indispensabile “l’utilizzo di una base orbitale lunare permanente, la manutenzione e la riparazione dei veicoli spaziali di grandi dimensioni e dei rimorchi spaziali per le orbite circumterrestri”. Nel documento si dà voce a progetti ancora più ambiziosi quali, per esempio, la realizzazione di una rete di stazioni di ricerca su Marte.
Il finanziamento di tale strategia potrebbe ammontare a 150-200 miliardi di rubli all’anno, come ha ipotizzato Vladimir Popovkin, direttore di Roskosmos. Dopo il 2030 l’Agenzia avrebbe in serbo l’avviamento dello sputnik Zemli.
Già all’inizio di luglio 2012, però, l’idea ha subito sostanziali modifiche. Ora il volo spaziale abitato sulla Luna avverrà soltanto nel caso sia confermato che sulla navicella Zemli c’è dell’acqua, ha dichiarato alla stampa il capo di Roskosmos. Egli ha inoltre sottolineato che la presenza umana sulla Luna è essenziale per l’attività di ricerca, ma non si è lasciato sfuggire nulla sui progetti originari di mandare obbligatoriamente degli astronauti sulla Luna.
La Luna è una presenza costante nei piani dei funzionari spaziali. I mass media russi riportano i dati sulle tappe di conquista della Luna. Durante la prima fase, che avrà inizio nel 2015, la navicella Zemli sarà analizzata dalle sonde “Luna-Resurs” e “Luna-Glob”. Una delle due studierà il polo Sud, dove si pensa di posizionare la sonda d’atterraggio russa con un mini-rover indiano. Nella seconda fase – dopo il 2020 – sulla superficie lunare saranno all’opera i nuovi veicoli lunari “Lunochod-3” e “Lunochod-4”. Si distingueranno da quelli sovietici per le dimensioni notevolmente ridotte e avranno maggiori risorse.
I nuovi veicoli lunari dovrebbero lavorare nelle regioni polari della Luna per cinque anni e allontanarsi dal punto di atterraggio per un raggio di 30 chilometri. In seguito, nel 2023, verrà inviato sulla Luna il modulo di discesa con un razzo per il ritorno, che atterrerà nei pressi del “Lunochod-3” e “Lunochod-4”. Quindi sei o sette capsule di sostanze lunari saranno trasferite dai Lunochod al razzo di rientro che le riporterà sulla Terra.
I veicoli lunari rimasti sulla superficie della Luna e la stazione di atterraggio saranno i primi elementi dell’infrastruttura spaziale del poligono di lancio sulla Luna, con la prospettiva di allestire nella zona la futura base lunare russa.
I progetti sono molto arditi. Per ora però rimangono soltanto parole, senza un fondamento materiale e tecnologico per la loro realizzazione. Igor Lisov, esperto dell’autorevole giornale Novosti kosmonavtiki (Notizie di Astronautica, ndr), per esempio, reputa l’idea di un viaggio spaziale abitato assolutamente ingiustificata: “La crisi dei viaggi abitati è palese. Al giorno d’oggi la presenza dell’uomo nello spazio è una pessima scelta”, ha commentato sul giornale svizzero Le Temps.
Secondo il parere di Igor Marinin, capo redattore di Novosti kosmonavtiki, Roskosmos dovrà triplicare il budget per la realizzazione di una stazione orbitale sulla Luna e aumentarlo di sei volte per allestire una base permanente.
Ultima annotazione. Si è già rilevato che nella conferenza con il premier Medvedev, che ha preceduto di un giorno l’iniziativa di Dmitri Rogozin, si è parlato esclusivamente delle misure concrete per il superamento dello stato disastroso nell’astronautica del Paese. Incidenti sempre più numerosi, macchinari logori e obsoleti, carenza di personale, sistema inefficace di gestione della produzione, grave mancanza di un elenco di tutti i dispositivi spaziali: ecco una lista incompleta di quello che occorre affrontare e alla svelta. In tale contesto, come “il grande superscopo” riesca, di pari passo con l’ennesima corsa allo spazio, a ridurre lo stato di deterioramento, a rinnovare il parco macchine e ad aprire nuovi raggruppamenti satellitari, per ora rimane un mistero.
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