Premio Kandinsky, fuori le Pussy Riot

Manifestanti pro-Pussy Riot a Berlino (Foto: Vjacheslav Sviridov)

Manifestanti pro-Pussy Riot a Berlino (Foto: Vjacheslav Sviridov)

Escluso dalle nomination il video girato durante la performance all'interno della Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca, la cui candidatura era stata avanzata da una esponente della giuria

La “preghiera punk” delle Pussy Riot non è entrata nella long list del “Premio Kandinsky”, l’annuale riconoscimento russo nel campo dell’arte contemporanea, istituito nel 2007 dal fondo culturale “Artchronika”. La notizia ha suscitato divergenze tra gli esperti non minori della stessa proposta di candidare il collettivo punk.

Il Premio Kandinsky

Il Premio è stato istituito nel 2007 su iniziativa di Shalva Breus, editore della rivista “Artchronika” e presidente dell’omonimo fondo. Secondo una pratica invalsa in tutto il mondo al premio è stato dato il nome di un illustre pittore. Kandinsky è qualcosa di più di un pittore o un teorico dell’arte: la sua eredità ha fornito solide basi per gli scambi culturali nel mondo dell’arte.
Obiettivi del Premio Kandinsky sono diventati il sostegno e lo sviluppo dell’arte russa di oggi, l’aumento del suo prestigio nel mondo.
Il valore complessivo del Premio Kandinsky è di 50.000 euro e risponde alla pratica mondiale dei premi nazionali nel campo dell’arte contemporanea, quali il Premio inglese Turner o quello francese Marcel Duchamp.
Il Premio viene assegnato nelle seguenti categorie:
Progetto dell’anno: 40.000 euro
Giovane pittore dell’anno (fino ai 35 anni): 10.000 euro. 
Qualunque pittore russo, senza eccezioni, può aspirare a ricevere il Premio Kandinsky: l’ammissione delle domande per l’assegnazione del premio si basa sul principio dell’autocandidatura. I vincitori sono stabiliti da una giuria internazionale con la partecipazione di un consiglio di esperti. Negli ultimi cinque anni hanno ricevuto il premio per la categoria principale: Anatolij Osmolovskij, Aleksej Beljaev-Gintovt, Vadim Zacharov, Aleksandr Brodskij e Jurij Albert. Oltre alla ricompensa in denaro i pittori hanno ottenuto la possibilità di prendere parte ad alcune mostre. Il premio non è stato concepito come un evento occasionale, ma come un continuo processo in atto che non comprende soltanto la premiazione dei vincitori, ma anche le mostre dei lavori a Mosca e all’estero. Le esposizioni dei candidati del Premio Kandinsky diventano di anno in anno appuntamenti di grande spicco nella vita culturale del Paese. Nel 2011 l’esibizione del Premio nella Casa centrale del Pittore (Centralnyj Dom Chudozhnika Ndr) di Mosca è stata visitata da circa 35.000, un record assoluto di affluenza a una mostra di arte contemporanea in quello spazio espositivo. Le cerimonie di consegna del Premio Kandinsky tradizionalmente attirano l’attenzione con vistose performance (presentate nelle varie edizioni da Robert Wilson, i fratelli Gao, Jake e Dinos Chapman, Marina Abramovic, Lev Rubinshtejn) e con lezioni tenute da famosi teorici dell’arte, quali Valerij Podoroga, Boris Groys, Robert Storr, Tim Marlow e Peter Greenaway. Insieme al premio inglese Turner e al Prix Marcel Duchamp, il premio Kandinsky è considerato uno dei più importanti riconoscimenti internazionali nell’ambito dell’arte contemporanea

Secondo il regolamento del Premio Kandinsky chiunque – dall’autore dell’opera a un estraneo – può candidare un lavoro al premio. Nel caso della proposta da parte di un terzo, l’autore deve obbligatoriamente dare il proprio consenso. A proporre il video con la performance delle Pussy Riot nella Chiesa di Cristo Salvatore per l’attribuzione del premio nella categoria “Progetto dell’anno” è stata Irina Kulik, critico d’arte e membro del consiglio di esperti del Premio. In questo momento le ragazze del gruppo sono recluse, la domanda per la loro candidatura è stata sottoscritta dai loro avvocati.

La long list viene compilata al termine della votazione di una giuria internazionale con la partecipazione di un consiglio di esperti, ciascuno dei quali presenta un voto per ogni opera in una scala da uno a dieci. Nella “lista lunga” rientrano coloro che hanno raccolto il maggior numero di punti (ci sono 21 nomination per il “Progetto dell’anno” e 16 per il “Giovane pittore dell’anno”).

Il videoclip “Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin”, secondo gli esiti della votazione della giuria, è finito soltanto oltre il ventesimo posto e pertanto non è rientrato nella long list del premio.

“Ho proposto le Pussy Riot perché la preghiera punk è uno degli eventi di maggiore risonanza nei territori dell’arte contemporanea (e il loro gesto, per quanto politico, è proprio arte) – ha raccontato Irina Kulik a Gazeta.ru. Il critico ritiene che quest’opera avrebbe potuto aspirare all’attenzione della giuria, a essere inclusa nella long list e a partecipare all’esposizione. “Ma certo non tutti i miei colleghi del consiglio di esperti condividono questo punto di vista, è un loro diritto. Spero che nella loro decisione si siano lasciati guidare da considerazioni di ordine esclusivamente professionale”, ha concluso la Kulik.

Lo studioso d’arte Iosif Bakshtejn, al contrario, ritiene che proprio l’inclusione delle Pussy Riot nella long list sarebbe potuta diventare la conferma dei motivi politici sottesi a un passo del genere e avrebbe dato adito all’accusa di aver proposto una tale candidatura “per compassione”. “C’è stato il tentativo di analizzare la preghiera punk come gesto artistico – ha riferito Bakshtejn a Gazete.ru, - come dicono molti miei colleghi nell’azione Vojna (Guerra, ndr) c’era un qualche aspetto visivo (l’anno scorso l’azione “C*** in balia dell’FSB” dell’art-group Vojna ha ricevuto il premio statale “Innovazione” nella nomination principale di “Opera di arte visiva”, nota di Gazeta.ru). Qui invece il format artistico era piuttosto vago; anche affermare che si trattava di una performance è piuttosto complicato”.

Lo studioso dell’arte Andrej Erofeev invece ribadisce che dal punto di vista artistico la “preghiera punk” è un avvenimento eccezionale, se si intende correttamente il genere entro il quale è stato realizzato: “Mi pare che un grosso problema della nostra percezione di questo lavoro sia legato al fatto che non capiamo molto bene, persino noi studiosi dell’arte, in quale genere si collochi”.

“Le Pussy Riot continuano la linea dell’Internazionale situazionista, un movimento francese degli anni Cinquanta, che ha dato il via anche al genere della performance. Si tratta di un tipo di spettacolo, ma totalmente integrato alla realtà, nel quale non c’è proscenio che separa il pubblico dall’interprete e gli spettatori non sono informati del fatto che è in corso uno spettacolo”.

Secondo lo studioso è stata proprio la mancata conoscenza della storia dell’arte contemporanea a far sì che l’opera artistica fosse recepita come una trovata vandalica persino all’interno della comunità artistica. “Si osserva una virata a destra, legata allo stato di oppressione generale degli ultimi anni, come negli anni Trenta la critica dell’arte era sbandata verso l’accademismo, il neoclassicismo - afferma Erofeev. - Si son messi a parlare dei valori personali nell’arte, della sua qualità, invece di seguire, amare e commentare il vivo processo artistico”.

Secondo i risultati della votazione sono rientrati nella long list del “Premio Kandinsky” pittori come Grisha Bruskin, Andrej Monastyrskij, Andrej Filippov, il gruppo AEC+F, Nikolaj Polisskij e il fotografo Igor Muchin. I lavori dei partecipanti alla long list saranno esposti presso la sala cinematografica “Udarnik”, l’esposizione inizierà il 26 ottobre 2012. Il Premio Kandinsky quest’anno sarà assegnato per il “Progetto dell’anno” e per il “Giovane pittore dell’anno”; i vincitori riceveranno rispettivamente 40.000 e 10.000 euro.

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