Video: Ricardo Marquina
Domenica 16 settembre 2012 la rivista Bolshoj Gorod ha organizzato la terza edizione della manifestazione dal titolo “Dostup est” (“Accesso consentito”). Semplici cittadini in sedia a rotelle, personaggi famosi e giornalisti hanno percorso la via Tverskaja sulle carrozzelle per disabili per verificare quanto le strade di Mosca siano attrezzate per le persone con una mobilità ridotta. I partecipanti della manifestazione hanno provato a entrare nei negozi, nei caffè, o semplicemente ad attraversare la strada utilizzando i sottopassi.
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Tour in Russia per diversamente abili |
Lo start è stato dato a mezzogiorno dal giardino Akvarium, che si trova vicino al teatro del Mossovet. Disabili, giornalisti, persone famose e semplici cittadini sensibili al problema hanno affollato lo spiazzo antistante il parco, facendolo assomigliare piuttosto a un vagone della metrò nell'ora di punta. L'insolita processione si è poi mossa lungo il Sadovoe Koltso verso la fermata della metrò Majakovskaja.
E qui c'è stato subito un momento di imbarazzo. Una parte del gruppo ha cercato di attraversare la via Tverskaja usando il sottopasso, che di recente è stato dotato di un apposito ascensore per disabili. L'ascensore ha funzionato per due volte, ma alla terza si è bloccato, al punto che il gruppo di persone vi è rimasto imprigionato per diverse ore, e anche dopo l'arrivo del tecnico non si è riusciti a farlo ripartire: i passeggeri sono stati liberati forzando l'apertura delle porte.
Dopo aver superato a fatica lo stretto passaggio tra i gradini della fermata della metrò e le auto parcheggiate, non poche delle quali recavano sul lunotto posteriore il contrassegno con il simbolo stilizzato dei disabili, la processione ha svoltato sulla via Tverskaja in direzione di piazza Pushkin. La prima vittima della colonna è stato un negozietto di alimentari vicino alla metrò. Il giornalista Sergej Parkhomenko è andato a sbattere a bella posta contro l'alto gradino all'ingresso, per far capire che nel negozio si può entrare solo camminando sulle proprie gambe. Con l'approvazione di tutti, sulla porta del negozio è stato attaccato un adesivo con il disegno di un omino triste in sedia a rotelle, sbarrato da una striscia rossa con su scritto “Non accessibile”. Anticipando il racconto, vi posso dire che gli adesivi sono stati esauriti già a metà strada, prima di arrivare al monumento a Jurij Dolgorukij, dove era stato fissato il traguardo.
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Quando il ballo è terapia |
Sui volti dei passanti che osservavano questa strana processione si poteva leggere chiaramente un misto di perplessità e di spavento. Non si era mai vista una simile quantità di persone in sedia a rotelle, e per giunta circondati dai giornalisti. Alcuni si fermavano, chiedevano che cosa stesse accadendo, altri affrettavano il passo, mentre i più coraggiosi si sono addirittura fatti fotografare insieme ai personaggi famosi. A dare man forte ai manifestanti c'erano l'amatissimo attore Artur Smoljaninov, l'economista Ekaterina Jasina, il blogger e sfortunato attivista politico Ilja Varlamov, e molti altri.
Artur Smoljaninov partecipa alla manifestazione per il terzo anno consecutivo: “Credo che questa manifestazione abbia una sua utilità, e di anno in anno la situazione va lentamente ma costantemente migliorando. L'acqua scava le pietre”.
Il corteo si è allungato per diverse centinaia di metri, testando l'accessibilità delle porte dei negozi sulla Tverskaja. L'addetto alla sicurezza di una gioielleria ha cercato di staccare l'adesivo con il disabile triste, che era appena stato attaccato, ma si è subito tirato indietro, sopraffatto dalle grida della folla. Allontanandosi ha fatto però in tempo a mostrar loro il dito medio da dietro la porta a vetri. I contrassegni verdi “Accessibile” attaccati sono stati praticamente un'eccezione alla regola. Inaccessibile si è rivelato anche il Museo Statale di Storia contemporanea della Russia, ragion per cui si è beccato un adesivo rosso proprio sulla targa di granito con il nome.
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La vita a ostacoli di chi è su una carrozzina |
Dopo alcuni tentativi falliti di scendere nel sottopasso, si è deciso di provare ad attraversare la strada passando da sopra. Per permettere ai manifestanti di fare ciò, la polizia che li accompagnava ha fatto fermare il flusso delle auto. Ma per una persona sola, e per giunta lontano dalle telecamere, nessuno fermerebbe il traffico. Pertanto, la libreria “Moskva” con i suoi commessi gentili e tutte le rampe necessarie, è perfettamente accessibile per i disabili, ma solo per quelli di loro che abitano sullo stesso lato della strada. È più facile che una persona in carrozzella attraversi le sacre onde dello Stige piuttosto che la via Tverskaja.
Formalmente, le vie di Mosca sono attrezzate per il transito dei disabili. In fondo, i cordoli dei marciapiedi sono stati ribassati in corrispondenza degli incroci, e ci sono le rampe nei sottopassi, ma è impossibile usarli senza l'aiuto di qualcun'altro. Per esempio, all'ingresso del negozio di telefonia “Megafon” c'è un pulsante per i disabili, premendo il quale si chiama un commesso che deve portare la rampa. Ma al suono del campanello non è apparso nessuno, e si è scoperto che la rampa nel negozio non c'è nemmeno.
Aleksej è sulla sedia a rotelle da quando aveva diciassette anni. Ha una vita piena e attiva, è da poco tornato da una maratona internazionale, e quest'estate è andato ad assistere ai campionati europei di calcio. Aleksej, a differenza delle celebrità, non mette alla prova l'accessibilità dei locali pubblici: “Non ho bisogno per forza di fermarmi con le ruote contro uno scalino per capire se un luogo è accessibile. Ho già l'occhio ben allenato. Certo, di problemi ce n'è a ogni passo, ma posso affermare che a Mosca i miglioramenti si notano. Ora ci sono più rampe, vie di accesso, autobus con il pavimento basso, anche se questi autobus tocca aspettarli a lungo”.
Vladimir Akhapkin, un ragazzo che assomiglia al tempo stesso a Anthony Kiedis e a Andy Warhol, è sulla sedia a rotelle da quando è nato. È il primo fotomodello russo con una mobilità limitata: “Comincio ad avere la sensazione che le infrastrutture urbane destinate ai disabili vengano progettate da persone che non hanno la più pallida idea di come debbano funzionare. I montascale e le rampe vengono realizzati tanto per far vedere, in certe stazioni della metrò ci sono degli appositi ascensori per i disabili, ma gli addetti della metrò spesso non li sanno nemmeno usare”.
Ma i problemi dei disabili non si limitano solo alla carenza di infrastrutture urbane. La stragrande maggioranza della società non è pronta ad accoglierli: “Una volta sono andato in profumeria, ma anche se la porta era ampia e l'accesso era comodo, il buttafuori semplicemente non mi ha fatto entrare. La gente si stupisce che una persona dalla mobilità limitata voglia avere un bell'aspetto e prendersi cura di sé. Ma anche noi vogliamo avere una vita normale: entrare nei negozi, nei caffè, nei club. Finché la società non capirà che non si può vivere un'esistenza piena senza aiutarsi a vicenda, la situazione qui da noi non migliorerà”.
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