Il lato umano della battaglia

Kutuzov e Bonaparte: sulle loro figure puntano i capitoli centrali di "Borodino 1812" di Paolo Casali e Renato Scuterini, edito da Chillemi nel Bicentenario del conflitto
La copertina del libro

Il 7 settembre 1812 si consumò uno degli avvenimenti più importanti della storia: la battaglia di Borodino, che vide opporsi le truppe di Napoleone e quelle dello zar in occasione della campagna di Russia, voluta proprio da Bonaparte per porre fine all'influenza russa sull'Europa.

Se nella Federazione il Bicentenario della celebre battaglia viene ricordato attraverso rievocazioni e omaggi alle vittime di quel massacro, in Italia è stato pubblicato proprio nel 2012 un libro che racconta la storica battaglia; si tratta di “Borodino 1812” di Paolo Casali e Renato Scuterini, edito da Chillemi.

Il volume è strutturato in modo da far giungere per gradi il lettore alla fatidica battaglia, spiegando, cioè, come e perché i due eserciti arrivarono a fronteggiarsi nel campo di Borodino, fornendo anche dei dati sulle forze che si opponevano in quel momento e spiegando quali fossero gli schieramenti e le armate a disposizione di Napoleone e dello zar Alessandro.

Particolare attenzione viene riservata al lato umano dei protagonisti della battaglia, primi fra tutti Napoleone e il generale Kutuzov. Quando giunse a Borodino, Bonaparte non era più il grande condottiero che aveva conquistato l'Europa qualche anno prima, bensì un uomo stanco, malato e invecchiato, che deve faticare per convincere i suoi uomini a mantenere alto l'umore e continuare a combattere.

Dalla parte dei russi c'è il generale Mikhail Kutuzov, chiamato dallo zar per risollevare le sorti della guerra; ultrasettantenne e cieco a un occhio, Kutuzov era un uomo di grande esperienza militare che aveva combattuto più volte contro i turchi; nonostante fosse convinto che le guerre dovessero essere vinte con la diplomazia più che con le battaglie, non poté sottrarsi al grande scontro, ma riusci comunque ad arginare i danni e salvaguardare buona parte dell'esercito.

Capitoli centrali del libro sono, naturalmente, quelli dedicati al racconto della battaglia e alle sue conseguenze; dopo Borodino, Napoleone dovette ridimensionare i suoi sogni di gloria cercando di concludere la campagna di Russia dignitosamente con un trattato di pace con lo zar, che però non arrivò mai: i russi si erano resi conto della debolezza degli avversari e che l'invincibilità di Napoleone era ormai diventata un mito. Di lì a poco, di questa debolezza se ne accorgerà tutta l'Europa: ecco perché la battaglia di Borodino deve essere considerata un avvenimento epocale.

TITOLO: Borodino 1812

AUTORI: Paolo Casali e Renato Scuterini

EDITORE: Chillemi

PAGINE: 74

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