Una multa da 6 miliardi di dollari inflitta dall'Ue potrebbe colpire il colosso russo dell'energia Gazprom (Foto: Itar-Tass)
L’Unione Europea ha accusato Gazprom di abuso di monopolio sul mercato europeo. La Commissione ha avviato un'indagine antitrust nei confronti del colosso russo del gas naturale. Qualora le accuse si dimostrino fondate, Gazprom dovrà pagare una multa di sei miliardi di dollari.
La Commissione Europea sostiene che la società russa abbia violato l'articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, impedendo lo sviluppo di un mercato unico del gas naturale nei Paesi membri dell'Unione Europea e ostacolando la diversificazione delle forniture di gas. La Gazprom è inoltre accusata di fissare prezzi non equi, rapportandoli con quelli del petrolio.
I funzionari europei hanno spiegato che questo tipo di indagini non hanno dei limiti di tempo prestabiliti, che variano a seconda del caso. Per il momento, Gazprom non ha rilasciato alcun commento. Il portavoce ufficiale della società, Sergej Kuprijanov, ha dichiarato solo di non aver ricevuto alcun tipo di informazione circa l'inizio delle indagini antitrust.
Ciononostante, gli esperti russi dubitano che la Commissione Europea abbia intenzione portare fino in fondo il caso. "Tutte le accuse mosse dall'Unione Europea a Gazprom hanno, ovviamente, una motivazione di natura politica e sono del tutto infondate. È semplicemente ridicolo accusare Gazprom di ostacolare la creazione di un mercato unico del gas o di utilizzare i prezzi del petrolio per giustificare quelli del gas. Anche il legame tra i prezzi del gas e quelli del petrolio è un’invenzione tutta europea e non russa. Per quanto riguarda il mercato unico del gas, che cosa c’entra Gazprom? Volete un mercato unico del gas, allora costruite nuovi gasdotti, collegate i Paesi del Baltico con l'Unione Europea e unite l’Europa Occidentale con quella Orientale", ha dichiarato il direttore del Fondo nazionale per la sicurezza energetica, Konstantin Simonov. Il presidente dell’Unione del gas russo, Sergej Chizhov è convinto che lo scopo principale di questa indagine sia quello di indebolire la posizione di Gazprom in vista di un nuovo round di colloqui sulle forniture di gas all'Europa.
Eppure, secondo il politologo tedesco Alexander Rahr, Gazprom non dovrebbe trascurare le accuse della Commissione Europea. "Bisogna tener conto che il mercato del gas europeo è seriamente cambiato. Penso che la Gazprom non si sia resa conto subito di questo cambiamento e che la Russia ritenga ancora che con gli europei sia sempre possibile negoziare, come in passato. La Gazprom deve trovare nuove vie di collaborazione con l’Europa", ha sottolineato l’esperto.
Vitalij Krjukov, analista del gruppo di investimenti Kapital ritiene che la società russa dovrebbe prendere sul serio le accuse della Commissione Europea, dal momento che il caso potrebbe causare al colosso non solo una perdita finanziaria. "Il problema principale della società non sono tanto le multe, quanto la possibilità di dover rivedere le basi fondamentali dei contratti, come, per esempio, il calcolo dei prezzi e le relative formule", ha specificato.
Non è la prima volta che la Commissione Europea richiama all’odine il colosso russo del gas. Nel settembre del 2011, erano state condotte delle ispezioni presso le sedi dei fornitori di gas in dieci Paesi dell'Europa Centrale e Orientale. In tale occasione, la Gazprom era stata sospettata di violare la normativa sulla concorrenza nella fornitura di gas a questi Paesi, ma poi le indagini erano state chiuse.
Se le accuse si dimostreranno fondate, Gazprom si troverà a dover pagare una multa pari al 10 per cento della fornitura annuale all'Unione Europea. Si parla cioè di sei miliardi di dollari. Fino ad ora la somma più alta che la Commissione Europea aveva esatto nell’ambito delle indagini antitrust era stata di un miliardo e mezzo di dollari. La cifra era stata pagata dalla Intel per concorrenza sleale nei confronti della Amd sul mercato europeo.
Fonti: Kommersant, Kommersant-FM e RBC Daily
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