Il punto di Vladimir

Il Presidente russo Vladimir Putin risponde alle domande di un giornalista durante la prima intervista televisiva rilasciata dopo la vittoria alle presidenziali di marzo 2012 (Foto: kremlin.ru)

Il Presidente russo Vladimir Putin risponde alle domande di un giornalista durante la prima intervista televisiva rilasciata dopo la vittoria alle presidenziali di marzo 2012 (Foto: kremlin.ru)

Per la prima volta dopo il suo ritorno al Cremlino, il Presidente russo Putin in un’intervista televisiva parla di Siria, economia e Pussy Riot

Durante la prima intervista televisiva rilasciata dopo il suo nuovo insediamento al Cremlino, il Presidente russo Vladimir Putin ha raccontato le aspettative del vertice Apec in corso a Vladivostok, commentando inoltre questioni attuali legate alla politica interna ed estera del Paese. Dal problema siriano alle elezioni Usa, fino allo scandalo Pussy Riot.

L’economia al di sopra della politica

Alla domanda se non fosse preoccupato che al vertice Apec le questioni politiche potessero avere la meglio sui temi economici, il Presidente Putin ha risposto: “Questo summit è nato proprio come un forum di confronto sui problemi economici. In qualità di Paese ospitante, l’intenzione della Russia era proprio quella di concentrare l’attenzione su questioni di carattere economico e socio-economico”.

Putin ha affrontato anche il tema della crisi dell’eurozona, assicurando che gli interessi della Federazione spingono affinché “si preservi la zona euro”. “Si tratta di un mercato fondamentale per il commercio delle nostre merci”, ha spiegato, aggiungendo poi che la Russia oggi è sicuramente più preparata ad affrontare una possibile nuova ondata di crisi, in quanto “già in passato ha avuto a che fare con momenti di difficoltà. E ora c’è la piena consapevolezza di come bisogna agire. Gli strumenti per combattere la crisi ci sono”.

Giro di vite?

In merito alle questioni di politica interna, Putin ha affermato che il governo russo sta portando avanti una politica volta a una maggiore democratizzazione del Paese. E a chi ritiene che, dopo il suo ritorno al Cremlino, sia iniziato un nuovo giro di vite contro l’opposizione, Putin ha risposto: “Se con ciò si intende la pretesa che ci sia da parte di tutti, e anche da parte dell’opposizione, un pieno rispetto della legge, allora sì: lavoreremo affinché si rispettino le regole in maniera coerente”.

Il Presidente ha poi espresso la propria opinione in merito allo scandalo suscitato dall’esibizione nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca del gruppo punk russo Pussy Riot. Un fatto che ha avuto grossa risonanza sia in Russia, sia all’estero. Ha affermato di sapere perfettamente cosa sta accadendo, e che non ha intenzione di intromettersi. Putin ha ricordato le difficoltà che hanno dovuto affrontare i credenti durante il periodo sovietico, quando non solo i russi, ma anche musulmani e i rappresentanti di altre fedi, sono diventati vittime di soprusi. “Ora abbiamo il dovere di difendere i credenti”, ha dichiarato.

Cambiamenti senza spargimenti di sangue

Putin ha infine affermato che Mosca non è intenzionata a cambiare la propria posizione in merito alla questione siriana. “Forse anche i nostri partner dovrebbero rivedere le proprie idee? – ha suggerito -. D’altronde vi ricordo che non sempre, negli ultimi anni, le loro iniziative sono andate a buon fine”.

Secondo lui, la Russia è perfettamente consapevole del fatto che la Siria abbia bisogno di cambiamenti. Ma ciò non significa affatto che essi debbano avvenire con spargimenti di sangue. “La prima cosa da fare – ha detto –, è interrompere la fornitura di armi nella zona del conflitto”. Putin si è poi soffermato sulla questione dello scudo antimissilistico americano: tasto dolente nelle relazioni Russia-Usa.

“Sarebbe possibile risolvere questo problema, nel caso Obama venisse riconfermato presidente degli Stati Uniti d’America? In linea di principio sì. Ma la questione non è legata solamente ad Obama – ha spiegato Putin -. Dietro a tutto ciò c’è una lobby militare, e un Dipartimento di Stato piuttosto conservatore”. "Per risolvere questo punto – ha concluso -, dobbiamo trovare degli accordi tra di noi, capendo che possiamo essere partner affidabili e stabili”.

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