Andrei Kirilenko (Foto: Itar-Tass)
Una semifinale olimpica, venti anni dopo la Csi alle Olimpiadi di Barcellona. L’ultimo passo, prima di sfidare in finale gli Usa, favoritissimi sull’Argentina. La Russia si gioca oggi, 10 agosto 2012, contro la Spagna la possibilità di sorprendere il mondo contro i fenomeni di Team Usa. Domenica 12 agosto 2012, la partita attesa da due decenni. Per ripetere l’exploit di Seul 1988. Sabonis e una generazione di eroi che superavano le star collegiali statunitensi, ultima edizione prima del Dream Team. Prima, c’è la Spagna dei sette atleti Nba, tra le favorite assolute della vigilia per una medaglia a cinque cerchi, dietro la corazzata statunitense.
Allenata dall’italiano Sergio Scariolo, due volte campione d’Europa, la Nazionale iberica è ricca di fuoriclasse che lasciano il segno nella Nba. Paul Gasol, ala grande dei Los Angeles Lakers, che vuole incontrare in finale il compagno in gialloviola Kobe Bryant. E poi il fratello Marc, centro dei Memphis Grizzlies, Calderon, play dei Toronto Raptors, Rudy Fernandez, il funambolo Navarro.
La Russia a Londra batte la Lituania ai quarti di finale e vola in semifinale (83-74)
La Nazionale russa è stata sinora la rivelazione del torneo. Talento, fisicità, una panchina di valore. Un tecnico, l’inglese David Blatt, israelo-americano che si è formato cestisticamente alla Princeton University e candidato al titolo di miglior guida olimpica, che ha trasformato un gruppo di ottimi cestisti in una squadra da corsa, contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi grandi appuntamenti internazionali.
“In sette anni abbiamo costruito l’identità del basket russo” ha detto Blatt, tecnico migliore di Phil Jackson secondo Andrei Kirilenko, dopo il successo di qualche giorno fa contro gli spagnoli. Solo una sconfitta, all’ultimo secondo contro l’Australia nel girone di qualificazione, poi una fila di successi. Tra cui quello sulla Spagna, già superata grazie alla grande giornata dei suoi campioni. In primis Kirilenko, che la prossima stagione torna nella Nba, ai Minnesota Timberwolves.
Per Ak-47 una media di oltre 18 punti a gara (19 con 13 rimbalzi contro la Lituania nei quarti di finale) e una presenza costante in difesa, sulle palle “sporche”, nei recuperi. L’atleta più completo ammirato sui parquet londinesi, assieme a Kevin Durant e Lebron James. Dietro al fenomeno ex Utah Jazz e Cska Mosca ecco Shved e soprattutto personaggi meno attesi come il playmaker Ponkrashov e Timo Mozgov. Anche lui gioca nella Nba. Un anno ai New York Knicks, poi il passaggio ai Denver Nuggets. Il sogno è sventolare l’oro sotto il naso degli americani nella prossima stagione Nba.
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