Liberi professionisti al palo in Russia

Foto: Itar-Tass

Foto: Itar-Tass

I datori di lavoro della Federazione non vedono di buon occhio il fenomeno dei collaboratori esterni così diffuso all'estero

Gli studi dimostrano che,a differenza dei colleghi occidentali, i datori di lavororussi non sembrano essere così propensi a contrattare liberi professionisti.Ciò, sostengono gli esperti, sarebbe dovuto a una sfiducia dei datori di lavoro nei confronti della qualitàdei servizi offerti da questi collaboratori esterni.

I liberi professionistiin Russiasono meno amatiche in Occidente. Secondo gli esperti, il numero deifreelancer nelle società russe cresce molto più lentamente che nel resto del mondo. Negli ultimi dueanni, il numerodei datori di lavoro russiche hanno concesso ai loro dipendenti di lavorare "da casa"è aumentato solo deldue per cento.Ciononostante, sono comparsi nuovi settori in cui la figura del libero professionista è sempre più richiesta.

“In passato nella categoria dei collaboratori freelance rientravano copywriter, sviluppatori webe programmatori; ora a questi si aggiungono i reclutatorie gli agentiassicurativi”, dichiaraLarisaDydykina, partner della società Board Solutions, che attribuiscequesto trendalla crisi finanziaria.

Clicca per ingrandire (Infografica: Natalia Mikhailenko)

"In passato, per esempio, anche presso la società assicurativa Rosgosstrach, dove ricoprivo l’incarico di vicedirettrice generale, l’85-90 per centodegli agentierano dipendenti diretti dell’azienda. Successivamente, al fine diridurre i costi,molti agenti sono stati assunti mediante agenzia come liberi professionisti. Quindi non hai più nessuno che ti paga la copertura assicurativa, né tantomeno un posto di lavoro fisso e guadagni in base a quanti utili riesci ad apportare all’azienda. Questi tipi di contratto vengono stipulati sempre più spesso per cercare di ridurre, in qualche modo, i costi dell’azienda", sottolinea Dydykina.

Il freelancing è un fenomeno relativamente giovane, sia nel significato letterale che metaforico del termine.In epoca sovieticanon era ammesso: all’interno del Paesevi era una lotta attiva al parassitismoe ogni cittadinodoveva essere assunto come impiegato, anche con la forza. Per questa ragione, molte figurecreative hanno potutoiniziare alavorare "autonomamente", e quindi senza dover essere vincolate a undeterminato datore o posto di lavoro, solo negli ultimi20 anni.

}

Internet, investimenti doppi in un anno

Come dimostrano le statistiche, i giovani si riconfermano i più sensibili alle novità. Stando ai dati diFree-lance.ru, i ragazzi fino ai18 anni lavorano principalmente come freelancer. La percentualedi popolazione attiva tra i 18 e i 22 anniè del 7 per cento, i liberi professionisti sono il per cento. La percentuale dei lavoratori tra i 23 e i 26 anni è dell’11 per cento, iliberi professionistisono il 20 per cento. Eppure, in Russia,le cifre del mercato del lavoro"autonomo" rimangono ancora lontane rispetto a quelle dei mercati europei.

"Alla fine degli Anni ‘90 e all’inizio degli anni 2000, negli Stati Uniti enell’Unione Europea, circa 30 milioni di persone lavoravano come liberi professionisti. Al giorno d’oggi, secondo varie stime, il numero diprofessionisti che hanno fatto della loro casa anche il loro posto di lavoro raggiunge circa i 55-60milioni di persone", afferma Darja Grecova, direttrice esecutiva del Centro di ricerca di sindacati, decisioni di protesta e mondo sociale.

In Russia, il numerodei freelancer raggiunge a malapena il milione di persone. Le statistiche ufficiali dimostrano che nel nostro Paese i liberi professionisti sono solo 200 mila, ovvero lo 0,3 per centodi tutta la forza lavoro nazionale. Eppure, molti espertiritengono che i liberi professionisti siano in realtà molti di più, semplicemente molti di loro preferiscononon divulgare informazioni sull’attività che svolgonoper paura di incorrere in sanzioni da parte degli esattori fiscali.

Tuttavia, la situazione non è proprio così critica come sembra, ein termini di percentualile cifrerusse possonoancoracompetere con quelle statunitensi. Ad esempio, la percentuale deiliberi professionistinelsettore delle tecnologie dell’informazione in Russiaè pari al 35 per cento dell’intero mercato del lavoro, mentrenegli Stati Unitiraggiunge il44-45 per cento. Da un confronto dei dati, risulta che in alcuni settori, come quello della scrittura freelance, dei servizi alle imprese o del design, la Russia supera i Paesi occidentali.

La maggior parte dei managerdellesocietà russeritieneche i freelancer lavorino peggio rispetto al personale d’ufficio,sostiene Natalja Golovanova, direttrice del motore di ricercaSuperjob.ru.

"Il fatto di esserea casaconsente ai freelancer dilavorare in modo più rilassato. Questo punto di vistaè condiviso dal 30 per cento dei datori di lavoroche non contrattano liberi professionisti e dal 19 per centodei managerdelle aziendeche contano invece su collaboratori esterni, tra i loro dipendenti. Secondo il6 per centodei datori di lavoro, le mura domestiche consentono ai freelancer di lavorare meglio rispetto ai loro colleghi d’ufficio, perché non hanno distrazioni. La stragrande maggioranzadei datori di lavoro-il 72 per cento- afferma che per quanto bene possano lavorare i collaboratori freelance,le loro possibilità di promozionerimangono comunque piuttosto limitate. La ragione principale è chenon collaborano direttamente con il resto dei dipendenti e sanno ben poco di quello che succede in azienda", spiega Golovanova.

Quando un dipendente decide di passare al freelancing, l’azienda di solito gli propone un nuovo contratto di lavoro in modo da non dover pagare anche per le ore in cui egli non lavora, ma solo per i suoi risultati. Ciò consente ai datori di lavoro di non risentire dei freelancer pigri, sostiene la direttrice del Centro di Psicologia "Psichologicheskij Centr Na Volchonka", Anna Kartashova.

"Qualsiasipersona normale, quando non viene controllata, cerca di lavorareil meno possibile.Si tratta di una qualità insita nelle persone. Non è chealcuni di noi siano peggiori di altri o viceversa, tutti cercano di dareil meno possibile. Il datore di lavoro è disposto a pagare illavoro, ma nella misura che gli risulta più conveniente; è la legge degli affari. Pertanto, seriuscite a seguire i risultati del lavoro e siete pronti a pagare tali risultati, di modo che il vostro dipendente fa solo quello che deve fare per percepire i soldi che gli date al raggiungimento di un determinato risultato, allora potete tranquillamente dare a questa persona libertà d’azione", ritieneKartashova.

Dati forniti da rbc.ru e kommersant.ru

Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie