Dmitri Medvedev con un decreto ha aggiornato lo stato del conflitto siriano, definendolo "in emergenza" (Foto: Reuters)
Il primo ministro russo Dmitri Medvedev ha aggiornato lo stato del conflitto siriano, dichiarando che il Paese, fino a prima inserito nella lista delle regioni con condizioni politiche e sociali “complesse”, si trova ora in uno “stato di emergenza o conflitto militare”. La comunicazione arriva con la pubblicazione di un decreto, datato 26 luglio 2012, pubblicato il 31 luglio 2012 sul database federale on line.
Così come ha spiegato all’agenzia di stampa russa Ria Novosti il vice direttore dell’Istituto di analisi politico militare Aleksandr Khramchikhin, “questa delibera probabilmente precede l’evacuazione dei cittadini russi dalla Siria”. “La decisione di modificare la valutazione della situazione siriana dimostra un fatto evidente: nel Paese è in atto una grossa guerra civile – ha dichiarato l’esperto -. Non è possibile continuare a credere che la situazione sia sotto controllo, quando invece sta raggiungendo livelli gravi”.
Della stessa opinione Elena Suponina, a capo del Centro Asia e Vicino Oriente dell’Istituto russo di ricerca strategica: “Era necessario inserire molto prima la Siria nella lista dei Paesi in situazione di emergenza – ha detto -, perché è in atto a tutti gli effetti una guerra civile. Questa delibera può significare l’inizio della fase di evacuazione dei cittadini russi dalla Siria, oltre al sostegno materiale ai diplomatici russi che lavorano in condizioni così difficili”. Suponina ha inoltre aggiunto che, secondo lei, sono già parecchi i cittadini siriani residenti in Russia che hanno portato via le proprie famiglie dal Paese, cercando il modo di fargli raggiungere la Federazione. “Man mano che la situazione in Siria si aggraverà, sarà sempre più complicato procede con l’evacuazione dei nostri concittadini”, ha concluso.
Anche il presidente dell’Accademia dei problemi geopolitici, Leonid Ivashov, è convinto che la situazione a Damasco non dia segni di miglioramento. Anche se per il momento non ci sono ancora, secondo lui, i presupposti per procede con l’ evacuazione: “Quando simili situazioni si infiammano – ha spiegato -, per prima cosa si dà l'ordine di sgombero delle donne e dei bambini. A seguire si porta via chi ricopre cariche non di prim’ordine. L’Ambasciatore e i suoi collaboratori restano fino all’ultimo momento, quando la situazione diventa ormai insostenibile”. Per il momento comunque non ci sono dati certi sul numero di cittadini russi in territorio siriano. Secondo quanto riportato in precedenza dall’Ambasciata russa, dovrebbero essere circa novemila. Ma si stima che siano quasi 80mila le persone in possesso di passaporto russo.
Il decreto sullo stato della situazione siriana arriva con l’intensificarsi del conflitto in Siria, dove continua l’emergenza umanitaria e prosegue la guerriglia nei quartieri di Aleppo. Centinaia di migliaia le persone in fuga dalle città.
L'articolo è stato realizzato con materiali tratti da Ria Novosti
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