A poche ore dall'inaugurazione di Londra 2012, il conto alla rovescia fa alzare la febbre da Olimpiadi (Foto: Itar-Tass)
Un ritorno da superpotenza olimpica. Per centrare il podio nel medagliere di Londra 2012. La spedizione russa è pronta a lasciare Mosca per l’avventura ai Giochi Olimpici inglesi. Obiettivo: respingere l’assalto di Regno Unito e Germania nella corsa al terzo posto tra i Paesi più medagliati, dietro Cina e Stati Uniti.
Seicento atleti, di cui 200 destinati alle Paralimpiadi. Una vera armata, alla ricerca di almeno 25 medaglie d’oro, come ha più volte sottolineato il presidente del comitato olimpico russo, Aleksandr Zhukov. Una lunga e minuziosa preparazione, avvenuta nelle strutture del Ministero dello Sport, che negli ultimi due anni ha destinato milioni di rubli nella costruzione e ammodernamento di impianti sportivi.
C’è da mettersi alle spalle la deludente performance di Pechino 2008, dove furono centrate solo 23 medaglie d’oro, appena quattro in più del Regno Unito. Il peggior risultato ai Giochi dopo la fine dell’Urss. Un confronto impari con la Cina che ne vinse più del doppio (51), seguita dagli Usa (36).
Per gli atleti della Federazione che riusciranno a salire sul gradino più alto del podio c’è la gloria sportiva e un sostanzioso incentivo economico. Da cinquecentomila dollari a un milione per ogni medaglia del metallo più pregiato. Akhmed Bilalov, vicepresidente del comitato olimpico russo, ha confermato, durante la visita al “Team Russia Park” il quartier generale russo nell’elegante zona londinese di Kensington Garden, che “ogni federazione dispone di un bonus speciale per gli atleti, per esempio quella di lotta greco romana pagherà oltre 500mila dollari per ogni medaglia d’oro”.
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Cifre superiori ai premi extra garantiti anche nell’Olimpiade cinese. Insomma, asticella posta in alto, anche se il ministro dello Sport, Vitaly Mutko, è prudente: “La concorrenza è forte e non è possibile insidiare Cina e Usa. Gran Bretagna e Germania saranno le avversarie per il podio, in alcune discipline la concorrenza sarà diretta e non sarà un dramma se dovessimo centrare il quarto posto nel medagliere”.
Sarà l’atletica leggera il punto di forza per riempire di medaglie la bacheca russa. Ai recenti Europei di Helsinki – nonostante l’assenza delle gare di maratona e marcia, tradizionale serbatoio di podi – la Federazione ha ottenuto 15 medaglie (cinque ori, quattro argenti e sei bronzi), seconda dietro la Germania. E il faro della squadra sarà di nuovo nel salto con l’asta Elena Isinbayeva. L’atleta in gara più decorata, tra doppio oro olimpico (2004 e 2008), cinque titoli mondiali e il primato indoor, fatto segnare a febbraio 2012, che ha chiuso un lungo periodo tra assenza dalle gare e infortuni.
Tra gli altri candidati alla moneta più ambita, Lyukman Adams nel salto triplo, medaglia di bronzo ai Mondiali indoor di Istanbul. Il primo atleta russo di colore, nato a San Pietroburgo da padre di origine nigeriana. Maria Savinova, esplosa agli Europei 2010 e alla “prima” olimpica, è invece la favorita negli 800 metri. Ivan Ukhov è invece variabile impazzita del salto in alto. Un talento controverso, bronzo ai Mondiali di Istanbul 2012 e varie medaglie europee negli anni passati, conosciuto anche perché nel 2008 al Meeting di Losanna beveva vodka e Red Bull a bordo pedana, pochi minuti prima di saltare. Un candelotto di dinamite pronto a esplodere, che potrebbe mettere da parte pazzie e litigi con i tecnici per la celebrità dei cinque cerchi.
Nuoto, ginnastica, pallavolo, pugilato e tennis potrebbero garantire altre medaglie preziose alla Federazione. In piscina Evgeny Korotyshkin, primatista mondiale dei 100 metri farfalla, proverà a ostacolare l’ultima esperienza ai Giochi del fenomeno di Baltimora Michael Phelps. Ultima corsa olimpica anche per la pallavolista Ekaterina Gamova, argento ad Atene 2004 - fu anche capocannoniere del torneo – e Pechino 2008; Artur Beterbiev, miglior pugile dilettante nel 2010 è il peso massimo leggero favorito per il successo finale, dopo il flop ai Giochi pechinesi; Viktoria Komova prova a inserirsi a sorpresa tra le favorite ginnaste statunitensi e cinesi.
Sarà anche l’Olimpiade di Maria Sharapova, portabandiera russa e una delle punte di diamante della spedizione inglese, assieme alla Isinbayeva e Andrei Kirilenko. La siberiana cerca il riscatto immediato sui prati dell’All England Club di Wimbledon, dopo l’inattesa uscita ai quarti di finale costata la prima posizione nella classifica mondiale. Podio complesso per la nazionale di basket.
Kirilenko e compagni, che hanno ottenuto il pass olimpico nel torneo di qualificazione in Venezuela, sono stati inseriti nel gruppo A con la Francia delle star Nba, con la Lituania e con gli Usa nell’ultima edizione, formato deluxe, del Dream Team. Lebron James, Kobe Bryant, Kevin Durant, Chris Paul, il meglio della Lega professionistica statunitense. Il sogno russo è batterli, ripetendo l’impresa avvenuta in semifinale a Seul 24 anni fa, con l’Urss del mago lituano da 221 centimetri, Arvydas Sabonis. Una sconfitta storica, al punto che a Barcellona, quattro anni dopo, gli Stati Uniti schierarono Jordan, Magic Johnson e Larry Bird e i migliori cestisti Nba nel Dream Team originale, per l’oro della vendetta.
L'articolo è stato pubblicato sul numero cartaceo di "Russia Oggi" del 19 luglio 2012
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