Il 19 luglio 2012 avrebbe compiuto 119 anni. Di lui restano le sue poesie, le idee futuriste, e lo spassionato amore non corrisposto per l’attrice Lilia Brik, amica e moglie del critico Osip Brik. Centodiciannove anni fa nasceva infatti Vladimir Majakovskij, lui che parlava dell’arte non come “uno specchio cui riflettere il mondo, ma un martello con cui scolpirlo”. Un’arte di rottura, rivoluzionaria, esaltata nell’amore verso Lilia, musa e ispiratrice delle sue opere più intime, disillusa fino a quel colpo di pistola con il quale, a soli 37 anni, si tolse la vita.
Considerato il portavoce della Rivoluzione d’Ottobre e maggior interprete della cultura post-rivoluzionaria russa, Majakovskij nacque in Georgia e si trasferì a Mosca dove iniziò a prendere parte attivamente alla vita politica, pubblicando negli anni opere diventate icone.
Il suo corpo è seppellito nel cimitero di Novodevichij a Mosca.
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