Fabio Capello (Foto: Reuters)
I tifosi già se lo immaginano passeggiare per le strade della capitale. Fare shopping ai magazzini Gum e cenare nel rinomato ristorante Pushkin, sul Boulevard Tverskoy, non lontano dalla Piazza Rossa.
Ma tra fantasia e realtà, c’è di mezzo un contratto. In attesa di veder ufficializzare gli accordi che porteranno Fabio Capello sulla panchina della Nazionale di calcio russa, i tabloid si sbizzarriscono nel dipingere un Don Fabio ormai idolatrato, stimato, rispettato ma, perché no, anche criticato da chi sostiene che “si poteva evitare di dare tutti quei soldi a un allenatore straniero”. Attacchi che sfumano comunque davanti all’entusiasmo della comunità sportiva, che già si interroga sullo stile di vita moscovita dell’ex ct dell’Inghilterra.
Secondo alcune indiscrezioni, Capello (che viene dipinto come “un amante della Russia, dove era già stato in passato per assistere a uno spettacolo al Teatro Bolshoj di Mosca”) si trasferirebbe a vivere in un albergo della capitale, al momento non ancora identificato, e avrebbe rifiutato le guardie del corpo, chiedendo invece un autista privato e “atletico”.
Anche per quanto riguarda la lingua non dovrebbero esserci problemi: i giornali parlano di un mister poliglotta, amante degli idiomi stranieri e buon conoscitore dell’inglese e dello spagnolo. Secondo i media, infatti, Capello avrebbe già espresso la volontà di imparare la lingua di Tolstoj e Dostoevskij.
E proprio per tenere a bada le indiscrezioni che stanno travolgendo il mondo del pallone, la Federcalcio russa nei giorni scorsi ha pubblicato sul proprio sito Internet un comunicato con il quale cercava di placare i fuochi dell’entusiasmo accesi attorno al fenomeno Capello, invitando la stampa a non esagerare con le indiscrezioni e le notizie ingannevoli.
Un invito comunque passato quasi inosservato, che a poco è servito per sbollire un entusiasmo crescente, che si fa sempre più acceso a mano a mano che si avvicina la firma ufficiale del contratto.
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