Foto: Photoxpress
A inizio giugno 2012 il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto sulla Strategia Nazionale di Adozioni a favore degli interessi dell’infanzia. L’idea di base è molto semplice: ogni bambino ha diritto a crescere e ad essere educato all’interno di una famiglia, e lo Stato deve garantire questo diritto. Per questo motivo si è deciso di ridurre al minimo il numero di orfanotrofi e di affidare il 90 per cento dei bambini alle coppie, anche attraverso diverse forme di custodia o di tutela.
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per far conoscere i bambini in cerca di genitori è risultato dieci volte più efficace dei metodi tradizionali |
Un altro aspetto che viene affrontato all’interno del documento riguarda la volontà di ridurre gradualmente il numero di orfani che vengono affidati a coppie straniere: l’obiettivo è quello di affidare orfani russi a genitori russi. Un punto che viene discusso così apertamente per la prima volta.
Al giorno d’oggi infatti nella Federazione si sta vivendo una forte crisi demografica e alcune scuole non sono in grado di raggiungere il numero di alunni necessario per formare i corsi del primo anno.
Scuole per famiglie adottive
Attualmente a Mosca esistono 32 “scuole” per genitori adottivi, create dalle autorità della capitale russa. La prima di queste è nata nel 2000 grazie alla fondazione Semià (famiglia). Gli specialisti di questa fondazione, poi, hanno iniziato a lavorare per fondare anche gli altri centri.
Dodici i professionisti che insegnano nella scuola associata alla fondazione Semià, tra cui medici, psicologi e avvocati. Sette di loro tra l’altro hanno vissuto in prima persona l’esperienza dell’adozione.
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Dagli orfanotrofi della Federazione agli States: negli ultimi venti anni sono stati circa 60mila i bambini |
Fra i compiti principali c’è quello di sfatare alcuni miti popolari che circolano attorno alle adozioni, come ad esempio la convinzione che tutti i bambini che sono passati per l’orfanotrofio riportino negli anni qualche problema.
Ultimamente il governo ha inoltre aumentato i finanziamenti ai collegi. La spesa annua per ogni singolo bambino va dai 350mila ai 600mila rubli (tra gli 11mila e 18mila dollari), a seconda della regione. Soldi che ovviamente non vanno spesi direttamente per il piccolo, ma che vanno ripartiti per pagare lo stabilimento, gli operatori e per sostenere varie spese.
Diagnosi false
Il personale che lavora con bambini infermi, tra l’altro, riceve un bonus extra: è per questo motivo che molte volte vengono emesse diagnosi false. Per questo motivo uno dei punti che viene evidenziato nella scuola per adozioni è: “Prima di leggere la cartella clinica, guardate il bambino. Vivendo in famiglia e con le cure dei genitori molte infermità ben presto scompaiono”.
Un altro motivo per cui negli orfanotrofi vengono fatte molte diagnosi false è legato alle adozioni straniere: secondo la legge russa, per dare in affido un bambino fuori dal Paese, è necessario che sia stato prima rifiutato da cinque potenziali famiglie russe. Un rifiuto che si ottiene facilmente dipingendo quadri clinici preoccupanti, che possano intimorire i compatrioti intenzionati ad adottare.
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Alcuni osservatori non si stancano di ripetere incontro a una “crisi demografica” |
Emblematica la storia raccontata dall’avvocato Anton Zharon, impegnato anche lui nella scuola: una famiglia voleva adottare un bimbo di tre mesi, al quale però erano state diagnosticate le epatiti. Per questo motivo, il piccolo in precedenza era stato rifiutato tre volte. Questa nuova coppia però si innamorò così tanto del bebè che decise di adottarlo, nonostante la malattia. Alla fine, sottoponendolo a nuovi esami, risultò che non soffriva né di epatiti, né di altre infermità. Successivamente emerse che il bambino era stato scelto per essere portato all’estero.
Il fatto è che i russi adottano bambini gratuitamente, mentre gli stranieri devono sborsare moltissimi soldi.
Secondo le statistiche pubblicate dal dipartimento europeo specializzato in adozioni all’estero, nel 2011 sono stati 970 i bambini adottati da coppie degli Usa. Un numero superato solo dai cinesi (2.589) e dagli etiopi (7.727). In totale, nel 2011 sono stati quasi tremila i bambini della Federazione adottati da coppie straniere.
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