Missione russa per la Calabria

Per due giorni la regione italiana si mette in vetrina a Mosca con vini, fichi e salumi

Foto: ufficio stampa

Provare i sapori e l’atmosfera dell’Italia del Sud in Russia, evitando le spese di un viaggio in aereo. Dal 28 al 29 giugno 2012a Mosca il progetto “Paese Russia” promosso dalla Regione Calabria, in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Russa, porta a Mosca l'iniziativa "Calabria Internazionale".

Per due giorni i produttori calabresi che hanno aderito al progetto esporranno su banchi di vendita, installati appositamente al secondo piano dell'elegante Radisson Hotel di Mosca, una scelta di prodotti, tutti naturali, con decenni di tradizione, vanto della regione. 

Ve n'è per tutti i gusti: dagli appetitosi salumi, ai vini rossi, bianchi e rosé dal gusto raffinato, pordotti da aziende vinicole locali; dai sottoli e i sottaceti, al caffè. Dal pane biscottato, ai torroncini. C'è poi chi porpone appartamenti in riva al mare e chi perfino i fichi calabresi, famosi in tutto il mondo, al naturale e ricoperti di cioccolato. 

"Siamo in Russia per la prima volta – spiega Davide Marano, General Manager dell'azienda Fratelli Marano, rinomata per la lavorazione dei fichi – ma non a caso. Ci siamo basati su ricerche di mercato. I russi consumano molto zucchero, per combattere il freddo. E cosa c'è di meglio del fico, un prodotto energetico, ma non grasso".

L'iniziativa "Calabria Internazionale" vuole letteralmente internazionalizzare l'economia della regione, facendone conoscere le potenzialità all'estero, soprattutto in mercati emergenti come quello russo. Sono infatti i Paesi emergenti, come la Russia, a poter aiutare l'Italia a combattere contro la congiuntura economica sfavorevole a livello internazionale. 

I produttori calabresi sono venuti in Russia con la speranza di trovare solidi partner che distribuiscano sì i loro prodotti nel grande Paese, ma che, nonostante i costi, facciano anche venir voglia ai russi di comprarsi un biglietto aereo per visitare la loro bella regione. Dopotutto, non sono e non devono essere solamente i grandi contratti per la compra-vendita di gas e petrolio ad unire Italia-Russia. 

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