Foto: Ria Novosti/Vladimir Fedorenko
Nonostante pare si stia trasformando improvvisamente in una moderna megacity, con nuovi grattacieli che ospitano business center ed edifici modernisti, Mosca mantiene ancora parte della sua atmosfera antica unica. Tra palazzi in vetro ed acciaio, tuttavia, ci sono ancora case ricche di storie affascinanti che testimoniano la vita passata.
Insieme alle Sette Sorelle staliniane, anche la House on the Embankment, o Dom na Naberezhnoj, rievoca l’epoca sovietica. Costruita nel 1930 per i membri della macchina statale in espansione, la casa-storia n.11 conteneva oggetti di lusso d’avanguardia.
Ampi appartamenti arredati con mobili moderni, pavimenti in parquet di quercia e bagni con acqua calda, laddove la maggior parte dei moscoviti viveva ancora in appartamenti collettivi e doveva utilizzare bagni pubblici. I soffitti di alcuni degli appartamenti erano stati dipinti da restauratori d’arte dell’Ermitage di Leningrado e c’erano un ristorante, un lavasecco, l’ufficio postale e persino un cinema riservati ai soli residenti.
Le origini del nome
La casa ancora oggi ha molti comfort moderni, come un supermercato, un salone di bellezza, il teatro Estrada e il cinema Udarnik. Situata al civico 2 della Serafimovichskaja Ulitsa, la casa ha preso il suo noto nome dalla storia “The House on the Embankment” di Yuri Trifonov. Figlio di un soldato arrestato e ucciso nel 1937, Trifonov descriveva le persone che vivevano nella casa in cui era cresciuto ed aveva trascorso la sua infanzia.
“La storia non raccontava dell’infanzia, ma della natura della paura e del conformismo,” ha scritto la moglie di Trifonov, Olga Trifonova, a proposito del libro in un articolo. “Era una storia sulla nobiltà e sui tratti meschini che iniziavano a distinguersi negli animi dei bambini, nonché sull’ignoranza in aumento nell’Unione Sovietica.”
“Vi abitavano molti dei cosiddetti vecchi bolscevichi,” ha raccontato Olga Trifonova a The Moscow News. “Non erano molto vecchi a quel tempo, avevano quaranta, cinquant’anni. Avevano preparato la rivoluzione, avevano attivamente preso parte ad essa e alla guerra civile, quindi o si incontravano in esilio o in prigione oppure sul fronte.”
Il Terrore
“Poi, nel 1937, arrivarono gli anni del terrore, quando le persone avevano paura di parlare fra loro,” ha raccontato Olga Trifonova. “Solo quelli che si fidavano l’uno dell’altro restavano in contatto.”
Le persone cominciarono a sospettare di ogni rumore e spesso venivano compromesse le relazioni con famiglie nelle quali qualcuno era stato dichiarato “nemico del popolo.” Quasi tutte le famiglie furono vittime di repressioni, con oltre settecento residenti arrestati e più di trecento uccisi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la casa fu evacuata e dopo la guerra ospitò eminenti generali, come gli ufficiali Georgij Zhukov, Ivan Konev e Ivan Borzov, ha raccontato Olga.
Fino alla perestrojka, i leader di partito da Khrushchev in avanti vissero nella casa, e negli anni Novanta divenne simbolo di particolare prestigio abitare in uno degli appartamenti, con vista sul Cremlino.
La casa oggi
Oggi, la House on the Embankment mantiene il suo prestigio. Il prezzo a metro quadro oscilla tra i 10.000 e i 20.000 dollari. Secondo dati dell’impresa immobiliare Penny Lane, un appartamento di 137 metri quadrati, con quattro locali e vista sulla Cattedrale di Cristo Salvatore, è in vendita al costo di 2 milioni di dollari.
"Rispetto ad altre proprietà del quartiere, tuttavia, i prezzi nella casa sono piuttosto modesti", ha detto Alexander Ziminskij, direttore delle vendite esclusive alla Penny Lane. Un appartamento simile in un complesso residenziale di recente costruzione può costare il doppio.
Mentre la storia dell’edificio può affascinare gli inquilini stranieri, i russi spesso non sono disposti a dover pagare un costo extra per l’atmosfera. “In Europa, gli oggetti con una storia sono messi all’asta a prezzi fenomenali,” ha raccontato. “In Russia, le persone non sono ancora pronte a pagare per il fattore non materiale”.
Ancora adesso una comunità
Ad oltre ottant’anni dalla sua costruzione, la casa resta una comunità per molte delle persone che vi abitano. “Spesso dico che Serafimovicha 2 è come un principato, completamente a sé ed anche piuttosto prestigioso, sebbene e per fortuna per ragioni diverse oggi,” ha raccontato Anna Jackson - Stevens, che vi abita dal 1998. La comodità di avere tutto nello stesso posto e perfino il distretto di polizia riservato ai soli residenti, queste sono le ragioni per cui vale la pena vivere nell’edificio.
Un luogo con una storia
Nonostante il comfort, la comodità ed il senso della comunità, Anna Jackson- Stevens sostiene sia impossibile ignorare la storia della casa. “Ho visitato il museo in numerose occasioni, in cui è possibile scoprire chi ha vissuto nel tuo appartamento in passato e conoscere il tuo destino,” ha raccontato a The Moscow News. “Nell’ultimo in cui ho vissuto, avevano ancora mobili classici con inserti in metallo nel tavolo e nelle gambe delle sedie. Mano a mano che entrano nuove famiglie i locali vengono rinnovati, ma ci sono anche inquilini molto affascinati dalle storie del passato”.
Sebbene molte di queste storie siano tragiche, queste non sembrano condizionare gli attuali e potenziali futuri residenti. “Le voci che narrano di fantasmi camminare lungo i corridoi nella notte non frenano né imprenditori né celebrità dall’acquistare un appartamento”, ha detto Ziminskij. Fra gli attuali inquilini o proprietari famosi c’è anche il patriarca Cirillo.
Le storie oscure intorno alla casa non sono spesso che leggende. Diversamente da quanto narra la leggenda, non ci sono spazi vuoti tra gli appartamenti che l’NKVD di Stalin utilizzava per spiare gli inquilini, ha raccontato Olga Trifonova, ma ciò non rende la casa meno interessante.
Tesoro di informazioni sui diversi periodi della storia dell’Unione Sovietica, il museo attrae molti visitatori. Fondato nel 1989 da un gruppo di fan, il museo contiene informazioni uniche sui residenti vittime delle repressioni, racconta di storie sia tragiche che a lieto fine e illustra scene di vita quotidiana dell’epoca in cui la casa fu inaugurata.
L'articolo è stato pubblicato su "The Moscow Times"
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email