Non solo Belokurikha. Benché la regione dell’Altaj sia riuscita a guadagnare popolarità internazionale grazie al suo complesso sanatorio di maggior prestigio (21 strutture curative capaci d’attirare da sole quasi 100mila visitatori l’anno), il governo locale ha deciso d’investire oltre un miliardo di dollari per creare una nuova Zona economica speciale per il turismo.
Nel ventennio 2007-2027 si consoliderà infatti un circuito in sei tappe che intende proporre come centro nevralgico proprio Belokurikha, il cui stesso nome richiama “i bianchi fumi” delle sorgive terapeutiche note sin dal Settecento.
“Le potenzialità di sviluppo legate al settore wellness e agro-biologico – spiega Oleg Kislov, delegato della regione dell’Altaj nell’Unione Europea – sono notevoli, dal momento che già ora riusciamo ad attirare sul nostro territorio circa 1.3 milioni di visitatori all’anno, il 6 per cento dei quali d’origine straniera. Per quanto tedeschi e americani alimentino i flussi maggiori, i recenti accordi di collaborazione economica siglati in Italia (in particolare con la provincia di Bolzano nel settore dell’impiantistica per lo sci) promettono un rapido sviluppo di scambi anche col Belpaese”.
L’anello delle stazioni strategiche corre per 295 chilometri e mette in comunicazione Byisk, da cui diparte l’itinerario archeologico “Chuysky Trakt” (tombe, incisioni e sculture della cultura mongolico-tartarica), con le cittadine di Srostki, Aya, Sky Blue Katun, oltre che con Altaiskiy e appunto Belokurikha.
Le maggiori attenzioni sono oggi rivolte al polo di Katun, primo progetto d’iniziativa mista pubblico-privata, dedicato al turismo naturale ed estremo. Sulla carta prevede una disponibilità di 3.500 letti per un giro turistico di 115mila visitatori all’anno, 15 hotel e spazi attrezzati per le vacanze in caravan, ideali per spostarsi sui differenti siti legati all’antica civiltà degli Sciti. Dall’altra, il riconoscimento di Zona economica speciale (ne esistono solo altre tre in Russia, quella di Primorye fra Cina e Corea del Nord, quella di Azov nell’area caucasica e di Kaliningrad nell’enclave baltica), permette di disporre ovunque di spazi legalizzati per il gioco d’azzardo.
Al di là delle attività sportive invernali (che alimentano il 50 per cento degli arrivi turistici) e del trekking a cavallo, punti qualificanti dell’offerta locale restano in particolare la visita delle numerose grotte montane ove sono preservati petroglifi di oltre seimila anni fa (fra cui la splendida Cava Denisov), la cui enigmaticità ha ispirato il fortunato romanzo “La sciamana” di Olga Kharitidi e, prima di lei, la pittura mistica di Nicholas Roerich: non a caso, grazie anche al ritrovamento di mummie tatuate, alcune leggende asseriscono che le montagne dell’Altaj siano la vera porta d’accesso al segreto regno sotterraneo di Shamballah.
Testimonianze rinfocolate dai tanti minatori qui succedutisi sin dai tempi di Afinky Demidov, il pioniere siberiano cui è invece ispirato il tour degli impianti estrattivi. Apprezzatissimi per la loro scenografia sono, infine, i laghi salini Yarovoye, Gorkoye-Peresheechnoye e Crimson, sfruttati come le numerose sorgenti per fini terapeutici. Cura del corpo, dunque, ma anche dello spirito.
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