“Sua maestà l’imperatore di tutte le Russie, in ossequio
al suo giudizio, in spirito di amicizia e in virtù della sua alta benevolenza
nei confronti del celebre Ordine di Malta riconosce, conferma e ratifica, a suo
nome e a nome dei suoi discendenti per tutti i secoli a venire, l’introduzione
solenne, in tutto il territorio del Paese, del sunnominato Ordine”. Firmato:
Paolo I, Anno del Signore 1798.
“Questa non è la prima pagina dei rapporti tra Ordine di Malta e Russia; i primi contatti tra l’Ordine e la Russia risalgono all’inizio del regno di Pietro il Grande (1698) quando a Malta fu mandato un gruppo di cadetti russi per l’addestramento militare e nella navigazione marittima”, spiega l’ambasciatore dell’Ordine di Malta (Smom) a Mosca, Gianfranco Facco Bonetti alla vigilia di una mostra con la quale a Mosca, dal 5 luglio 2012 al 9 settembre 2012, si celebreranno i vent’anni del ristabilimento dei rapporti ufficiali tra l’Ordine di Malta e la Russia, dopo la fine dell’Unione Sovietica.
“Ma è senz’altro una dei momenti più belli e luminosi dei rapporti tra Russia e Smom –prosegue –, più in generale, uno degli episodi più importanti e significativi della storia dell’Ordine”. E in effetti è proprio così: era stato proprio il sovrano russo a salvare quel glorioso e antico ordine dalla distruzione quando, nel 1798, dopo tre secoli di permanenza a Malta, l’isola era stata conquistata da Napoleone che aveva costretto l’Ordine a lasciarla e a trovare protezione altrove, pena la sua scomparsa. E quella protezione gli era stata offerta proprio dall’imperatore russo Paolo – ben presto nominato egli stesso Gran Maestro dell’Ordine seppure solo de jure – vale a dire da quel sovrano che sin dall’infanzia aveva sognato le imprese di quei nobili cavalieri che dal 1050 difendevano i pellegrini in Terrasanta e li assistevano con propri ospedali.
Successivamente, i rapporti tra la Russia e l’Ordine conobbero alterne vicende: nel 1801 il nuovo imperatore Alessandro I rifiutò il titolo di Gran Maestro e nel 1817 l’attività dei Priorati ortodossi si fermò; poi, con la Rivoluzione sovietica, le relazioni si interruppero del tutto. Ma con la scomparsa dell’Urss, uno dei primi atti del primo Presidente della neonata Federazione russa, Boris Eltsin, fu proprio il ripristino dei rapporti ufficiali, con decreto del 7 agosto 1992. E sin da subito le relazioni non furono solo formali. Al contrario: quasi a volere rendere il grande aiuto allora ricevuto, l’Ordine di Malta fu da subito al fianco della popolazione russa in un momento non facile: “Quando con la dissoluzione dell’Unione Sovietica la Federazione Russa si è trovò ad affrontare enormi problemi economici – ricorda Fra’ Matthew Festing, Principe e Gran Maestro dell’Ordine – non potevamo certo ignorare coloro che erano nel bisogno. Così furono subito istituiti e progressivamente consolidati centri sociali per i più poveri a San Pietroburgo, Kaliningrad, Smolensk e Dubna”.
Da allora le relazioni tra Federazione Russa e Smom si sono rapidamente intensificate, soprattutto anche grazie all’opera tanto silenziosa quanto sapiente ed efficace dell’ambasciatore Nikolaj Sadchikov, a Roma dal 2005 (non è un caso che la storica trasformazione della Rappresentanza della Federazione Russa presso la Santa Sede in Ambasciata vera e propria nel 2009 sia avvenuta sotto la sua regia). Così, ad esempio, nel novembre 2010 è stato firmato il memorandum d’intesa tra il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom) e l’Emercom, l’organismo governativo di coordinamento della Protezione civile della Federazione Russa, un accordo che prevede lo sviluppo di programmi di cooperazione, di coordinamento degli interventi nelle situazioni di emergenza nella quale sono coinvolte le due istituzioni, l’organizzazione e la comune gestione dell’attività dei volontari nell’ambito della protezione civile come anche l’organizzazione di incontri di formazione bilaterali.
E così, per festeggiare i 20 anni di relazioni ufficiali, siamo arrivati all’oggi, più precisamente al 5 luglio 2012, data dell’inaugurazione, presso la One-Pillar Chamber del Palazzo dei Patriarchi al Cremlino di Mosca, della mostra “I tesori dell’Ordine di Malta. Nove secoli si servizio alla fede e alla carità”. L’esposizione, aperta sino al 9 settembre 2012, mostrerà più di 200 oggetti provenienti da musei e collezioni private di Russia, Italia, Malta e Francia. Sono tutte preziose testimonianze della presenza dell’antico e glorioso Ordine nel mondo, ma, soprattutto, in Russia.
“La Federazione Russa – dice Sadchikov – sa bene che cattolici e ortodossi, al di là delle differenze confessionali, condividono gli stessi valori e lavorano insieme per la ricchezza spirituale e materiale dell’Europa”. Da qui tutta una serie di prestigiose iniziative promosse dallo Smom e dalla Ambasciata nel campo ecumenico ma anche in quello della cultura e dell’arte cristiana, ora in collaborazione con la Santa Sede, ora con il Patriarcato di Mosca, ora con entrambi. Per nominare solo alcune, si pensi alle borse di studio che ogni anno vengono offerte ai seminaristi del Patriarcato di Mosca per studiare presso l’Università Gregoriana, o anche l’assistenza medica garantita ai pellegrini ortodossi presso le strutture ospedaliere dell’Ordine in Italia.
L'autore del testo è Pierluca Azzaro, docente di Integrazione europea e Geopolitica all’Università Cattolica di Milano
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