Foto: Ilya Zubko
Mentre i giocatori della Nazionale russa, impegnati a Euro 2012, riposano dopo il match pareggiato contro la Polonia e in vista dell'ultima gara del Girone A contro la Grecia (sabato 16 giugno 2012, alle 20.45, ora italiana), il corrispondente di "Rossiyskaya Gazeta" è andato a fare visita al cuoco della squadra, Vladimir Abramochkin.
Qualsiasi persona vicina al mondo del calcio potrebbe affermare che l’alimentazione corretta per un giocatore dovrebbe essere in linea con il tipo di allenamento e di preparazione fisica. Ora il problema è capire cosa si intende per alimentazione “corretta”. Vladimir Abramochkin non è nuovo nel team russo. Lavora nei più prestigiosi ristoranti di Mosca e ha seguito la Nazionale durante gli Europei del 2004 in Portogallo. E anche oggi continua a preparare volentieri da mangiare per mister Advocaat e per i suoi ragazzi.
La squadra alloggia presso l’hotel Bristol: dove cucinate per i
giocatori? La aiuta forse qualcuno?
Ci hanno riservato una parte della cucina dell’albergo, dove io mi metto ai
fornelli. Ovviamente non sono da solo, altrimenti non ce la farei: ho solo due
mani e due gambe. Lavoro insieme ai colleghi dell’hotel.
Quanti sono i Suoi aiutanti?
Dipende. Mi aiutano per i piatti freddi e caldi, così come per la pasticceria.
L’unica cosa che preferisco fare da solo, sono le zuppe: perché le nostre zuppe
sono diverse rispetto a quelle dei polacchi. Per quanto riguarda la colazione,
invece, la preparano loro, a base di salsicce e salame. Anche le omelette le cucinano benissimo! Mentre della kasha me ne occupo io stesso: perché a volte
viene troppo densa, altre volte troppo liquida. Invece deve avere una
consistenza particolare.
Cosa si mangia a pranzo?
Di solito serviamo pesce, carne di pollo, oppure petto o coscia. E poi due
zuppe: o zuppa di carne o brodo di pollo. In alternativa una minestrina
leggera. Sennò pasta di diversi tipi, riso o gretchka. Verdure lesse o bollite. Cerchiamo insomma di offrire una
cucina variegata.
Insomma, si tratta della vera cucina russa, quella della tradizione.
Sì, serviamo cucina russa, cercando di bilanciare tutti i componenti. Evitiamo
piatti piccanti e pepati. Deve essere tutto gustoso, ma con moderazione.
Se non sbaglio c’è anche chi, in occasioni del genere, porta con sé i
propri prodotti…
Questo noi non lo facciamo. Solo per gli Europei del 2004 in Portogallo avevo
portato via della gretchka (ride). Ma qui abbiamo tutto.
Bisogna solo un po’ adattarsi. Prendete la gretchka, ad esempio: quella
russa è diversa rispetto a quella polacca. La stessa cosa vale per il riso. O
si cucinano troppo in fretta, o molto lentamente. E bisogna indovinare il
giusto tempo di cottura.
Per quante persone apparecchiate la tavola?
Se contiamo i giocatori, l’allenatore, lo staff e tutto il personale
compresa la security, in tutto sono 43 persone. I ragazzi siedono a tavoli
separati, per cinque persone. E in sala vengono distribuiti piatti caldi,
zuppe, antipasti freddi, tè e caffè. A fianco poi c’è una stanza per il relax,
dove si possono guardare le partite in tv.
Si dice che il cuoco dorme generalmente meno di tutti. Com’è la vostra
giornata tipo?
Prima mi alzavo verso le 6. Ma poi mi sono accordato con gli altri
colleghi, e ora mi alzo tra le 7 e le 8. Faccio colazione alle 9 e poi corro in
cucina a preparare.
Tre pasti al giorno?
Sì, oltre al tè con i biscotti e la frutta dopo la pennichella. Una specie
di merenda.
Vi trovate d’accordo
con il regime alimentare consigliato dai medici?
Certo! Mi baso sui
loro consigli: se vengono introdotti piatti nuovi, devono essere prima
approvati dai medici. Talvolta si cambiano gli ingredienti: prendiamo il
borsch, per esempio. Anzi, sarebbe meglio chiamarlo il “borsch sportivo”, perché
secondo la tradizione per prepararlo occorrono succo di pomodoro, aceto e
grassi. Mentre noi lo prepariamo solamente con cavoli, patate e cipolla. Nient’altro.
In occasione delle
partite, il menù varia molto?
Sì, è più leggero,
composto generalmente da zuppa o da brodo di carne. Niente latticini, panna o
grassi. Mentre l’insalata è soprattutto un insieme di verdure senza troppi mix.
Dick Advocaat ha qualche predilezione particolare?
Di questo non abbiamo mai parlato. Ma sia i medici, sia i componenti
dello staff, mi hanno sempre detto che lui è molto contento di come mangia.
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