Mariti... in affitto

Foto: Getty Images/Fotobank

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Così come in Italia, anche a Mosca va di moda l'uomo "a chiamata" che svolge lavoretti in casa, a prezzi più contenuti rispetto ai professionisti

Tuttofare. Qualcuno li definirebbe così. Sulla carta si chiamano invece “Mariti per un’ora” (Muzh na chas, in russo). Una tendenza che, così come in Italia, sta spopolando anche in Russia, soprattutto a Mosca, dove la moda degli “uomini a ore” sta prendendo piede soprattutto tra donne single e casalinghe. Ma anche fra i pensionati.

Niente di hard, intendiamoci: dietro il simpatico appellativo si nascondono infatti signori più o meno giovani che si prestano per fare lavoretti manuali in casa: aggiustare il lavandino che perde, montare l’armadio nuovo regalato dalla zia, dipingere le pareti ormai ingiallite o gonfiare le ruote delle biciclette. Tutti quei lavoretti, insomma, che di solito – per pigrizia, tradizione o per consuetudine – spesso si affidano al marito.

Ma quando quest’ultimo non c’è, o non ha voglia o possibilità di farlo, ecco che molti moscoviti (o meglio, moscovite), si affidano a questa tendenza, conosciuta in Italia sotto il nome di “Marito in affitto”.

Pubblicizzati su Internet, ripresi talvolta da qualche volantino attaccato ai vagoni della metropolitana, i “mariti in affitto” si autopromuovono un po’ come capita: attraverso la Rete, pagine Web, sociale network o più semplicemente, con un semplice passaparola. 

Al di là dei prezzi sicuramente più vantaggiosi rispetto a quelli che potrebbe chiedere un professionista, la qualità del lavoro potrebbe, secondo alcuni, lasciare un po’ a desiderare. “In realtà, per i lavoretti più semplici basta solo un po’ di pratica. E il risultato è lo stesso di quello che può fare un idraulico o un falegname”.  Aleksandr Dudkin, 38 anni di Baku, a Mosca dal 1994, da diverso tempo si cimenta con lavoretti da “marito per un’ora”.

“Non sono iscritto a nessuna organizzazione – racconta -, semplicemente ho notato questa tendenze e ho pensato di farla fruttare per guadagnare un po’ di soldi”. Non molti, secondo la sua esperienza: “Il profitto dipende un po’ dal cliente, un po’ dalla fortuna: in alcuni periodi ricevo diverse telefonate. Altre volte posso restare settimane intere senza richieste. La paga è sicuramente inferiore rispetto a quello che potrebbe chiedere un professionista: diciamo che si parte dai duemila rubli per le prestazioni più semplici” (circa 50 euro, ndr).

Le richieste, le più svariate: “Generalmente faccio lavoretti manuali a casa delle persone più diverse. Perlopiù sono donne, ma mi è capitato anche qualche anziano”. Come lo contattano? “La gente riesce ad avere il mio numero di telefono da conoscenti, parenti o da amici di amici. Ho provato a farmi pubblicità anche su un paio di siti Internet, ma mi sono reso conto che la via più efficace è senza ombra di dubbio il passaparola”.

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