Ancora in strada. Il 12 giugno 2012 l’opposizione ha invaso le piazze di Mosca: la Marcia dei Milioni ha preso il via intorno a mezzogiorno con un serpentone partito da Strastnoi Boulevard, nel cuore della capitale, fino a Corso Sakharov. Secondo le forze dell’ordine al corteo hanno preso parte 15mila-18mila persone, mentre sarebbero più di centomila secondo gli esponenti del fronte di sinistra, tra i quali Sergei Udaltsov. Per l’attivista di opposizione Ilia Ponomarev, invece, a scendere in strada sarebbero stati quasi 200mila cittadini.
Durante la marcia i manifestanti hanno chiesto, ancora una volta, le dimissioni del Presidente Vladimir Putin, una nuova legge elettorale, nuove elezioni per eleggere la Duma di Stato e un emendamento costituzionale che riduca il mandato presidenziale da sei a quattro anni.
Alla vigilia della Marcia il Comitato per le Indagini ha perquisito gli appartamenti dei leader dell’opposizione, dei loro familiari e di altri attivisti politici. Il noto blogger anti-corruzione Alexei Navalny, il leader dell’opposizione Ilia Yashin e il popolare conduttore televisivo Ksenia Sobchak sono stati interrogati, a quanto pare nell’ambito di uno stralcio dell’indagine sui disordini pubblici del 6 maggio 2012 avvenuti nel centro di Mosca.
Video di Ricardo Marquina Montañana
Nel frattempo l’opposizione ha invocato l’epoca del terrore, sostenendo che le perquisizioni e gli interrogatori appaiono come reminescenze delle purghe staliniane degli anni Trenta. Anche l’hashtag di Twitter #привет37год (#hi37), che si rifà ai fatti del 1937,ha acquisito grossa popolarità tra gli internauti russi.
Nulla di nuovo, a ogni modo, secondo gli esponenti dell’opposizione: le ricerche, gli interrogatori e gli arresti, hanno detto, sono stati condotti anche negli anni scorsi, quando alcuni leader, compreso Nikita Belikh, divenuto poi governatore della Regione di Kirov, sono stati fermati. Misure che all’epoca hanno provocato una notevole diminuzione del numero di partecipanti alle proteste.
Ma oggi la situazione è ben diversa: le perquisizioni non hanno fatto altro che aumentare la notorietà dei leader dell’opposizione. Alcuni canali televisivi di Stato hanno mandato in onda programmi basati sulle ricerche condotte nelle abitazioni. Mentre si è infuocato il dibattito sui mass media e su Internet in merito alla recente legge che inasprisce le sanzioni per chi partecipa a cortei non autorizzati.
La nuova legge prevede infatti sanzioni molto più severe per chi prende parte alle proteste: adesso la multa può essere di 300mila rubli per il singolo cittadino (9mila dollari) e di un milione di rubli per gli organizzatori (30mila dollari). Prima, invece, la sanzione più aspra non superava i mille rubli (circa 33 dollari). Secondo la legge queste manifestazioni “violano l’ordine pubblico, le norme sanitarie, le norme sui comportamenti in luoghi pubblici e creano disagio al trasporto e ai pedoni”.
L'articolo si basa su materiali tratti da Vedomosti e Lenta.ru
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