L'asse Mosca-Pechino

Il Presidente della Federazione Vladimir Putin, in visita a Pechino, con il presidente cinese Hu Jintao (Foto: Reuters)

Il Presidente della Federazione Vladimir Putin, in visita a Pechino, con il presidente cinese Hu Jintao (Foto: Reuters)

Non solo business: l'alleanza russo-cinese si basa su strategie militari e di difesa per far fronte a minacce comuni

Il vertice russo-cinese del 5 giugno 2012 ha dimostrato che Mosca e Pechino stanno procedendo con fiducia crescente verso la creazione di un'unione politica; la componente economica dell'alleanza russo-cinese si rafforza. Da parte sua, l'entità del militare dipende in larga misura da Washington.


Cooperazione rafforzata
Dopo il vertice di Pechino, le parti hanno firmato una "Dichiarazione congiunta sull'ulteriore approfondimento dei rapporti di partenariato globale e interazione strategica", così come 16 documenti specifici in materia di cooperazione in vari settori, dall'energia atomica al turismo. Tutto questo consente ai dirigenti dei due Paesi di prevedere un'intensificazione della cooperazione politica e un aumento degli scambi a 100 miliardi di dollari entro il 2015, contro gli 83 attuali.

 
"Abbiamo deciso di rafforzare la cooperazione nella sfera militare e della sicurezza", ha detto il presidente Hu Jintao nel corso di una conferenza stampa congiunta con Vladimir Putin a Pechino. Nel frattempo, Hu ha sottolineato che le parti sono convenute nel portare la cooperazione tra le forze armate della Russia e della Cina "ad un nuovo livello".

Da parte sua, il Presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato che la Russia e la Cina ricoprono un ruolo importante nell'iniziativa congiunta di rafforzare la sicurezza nella regione Asia-Pacifico. "In questo contesto, sosterremo ovviamente il rapporto tra i nostri reparti militari", ha detto il capo dello Stato russo. Putin ha ribadito che la Russia sostiene la formazione nella regione "di una architettura di sicurezza e di cooperazione aperto e leale, basata sui principi del diritto internazionale".

Questo non è solo un riflesso della posizione coordinata di Russia e Cina su questioni fondamentali dell'agenda internazionale (Iran, Corea del Nord, Siria). Questo è, soprattutto, per garantire la sicurezza di base di entrambi gli Stati. Un cambio di regime più o meno chiaro, supportato da sanzioni economiche e pressioni politiche da parte dell'Occidente contro Iran e Corea del Nord, farebbe pendere la bilancia regionale in una direzione contraria agli interessi della Cina e Russia. L'eventuale uscita dei due Paesi al di fuori delle tradizionali sfere di cooperazione economica, come si è già verificato con le compagnie russe e cinesi in Libia, è un argomento molto delicata. Tuttavia, le minacce militari sono l'aspetto più importante. 

La minaccia americana
Per la Russia, questa minaccia arriva ora dal sistema di difesa antimissile voluto dagli Stati Uniti. Mosca è costretta non solo a reagire con decisione, ma anche a cercare di prendersi cura dei suoi alleati. Tra questi, il principale è la Cina, le cui forze strategiche sono prese in considerazione da Washington nella iniziativa della sua difesa anti-missile nel Pacifico. Non è un caso che il vice ministro cinese Cheng Guoping abbia affermato alla vigilia della visita di Putin: "La Cina si oppone a qualsiasi Paese o organizzazione che minaccia la sicurezza di altri Stati nella diffusione di un sistema di difesa missilistico. "Ci si oppone categoricamente", ha sottolineato il diplomatico, che ha aggiunto: "A questo proposito, la posizione di Cina e Russia coincidono pienamente". 

Da parte sua, la nuova strategia di difesa, presentato nel mese di gennaio 2012 dal presidente Usa Barack Obama, non è un dono a Pechino. La regione del Pacifico è la principale zona di interessi nazionali americani. Recentemente, il Segretario della Difesa, Leon Panetta, ha annunciato che Washington aveva schierato nella regione il 60 per cento delle forze navali degli Stati Uniti. Gli americani sono tornati in Vietnam e nelle Filippine, che mantengono dispute territoriali con la Cina. La Cina non può astenersi dal reagire.  

Un vicino e un partner strategico
Nell'aprile 2012, la Russia e la Cina hanno svolto nelle Mar Giallo esercizitazioni navali di grandi dimensioni, con la partecipazione dei fiori all'occhiello della Flotta del Pacifico dei due Stati. Le dichiarazioni sulla necessità di formare un'alleanza tra la Cina e la Russia risuonano nelle pagine del giornale ufficiale Renmin Ribao.

Inoltre, la posizione ferma degli Stati Uniti sulla difesa missilistica e i dispiegamenti militari Usa nella regione del Pacifico contribuiscono al riavvicinamento militare tra Russia e Cina. Ma va notato che Mosca sembra trovare preferibile rafforzare l'alleanza con la Cina in primo luogo attraverso la formazione multilaterale dell'Organizzazione di Shangai per la Cooperazione.

Ecco cosa è stato detto a questo proposito da Vladimir Putin alla vigilia della sua partenza per Pechino: "La partnership strategica tra la Russia e la Cina è un potente fattore che rafforza la stabilità regionale e globale. Proprio in questo senso anche noi lavoriamo per rafforzare la cooperazione all'interno Organizzazione di Shangai per la Cooperazione".

La logica è chiara: il concetto di mondo multipolare esige una politica estera multivettoriale piuttosto che la semplice creazione di due poli. Il tutto in compagnia di un buon vicino e di un partner strategico.

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