Un sostenitore della Nazionale russa (Foto: Itar-Tass)
La prima cosa che i russi si sono sentiti dire riguardo al Campionato mondiale di calcio del 2018 è la seguente frase: “La Russia sarà il campione del mondo 2018”. È stata pronunciata dal presidente della federazione calcistica Sergei Fursenko, 58 anni, che nel 2010 si era candidato per l'incarico da funzionario con questo slogan.
All'epoca la Russia si era appena giocata la partecipazione ai mondiali del 2010. E c'era giusto un unico candidato per il posto vacante: lui. Non sarebbe, quindi, stato necessario, spararla così grossa. Ciononostante, l'ex amministratore delegato di un'azienda affiliata Gazprom e precedente presidente dell'attuale campione di Russia Zenit Pietroburgo ha condotto una specie di campagna elettorale divertendosi nello spaventare l'opinione pubblica con tesi audaci. Non ha detto “vogliamo” ma “saremo” e continuava a ribattere agli scettici che chi non si pone traguardi impossibili, non raggiunge neanche quelli possibili.
Di venire deriso ripetutamente per il suo mantra sul Campionato mondiale 2018, a Fursenko non interessa: non smette di ribadire puntualmente la sua frase.
Per quanto riguarda intanto il Campionato mondiale, la Russia ha già potuto registrare un primo successo. In termini strettamente sportivi il torneo è ancora lontano, ma alla fine del 2010 la federazione internazionale Fifa ha stabilito innanzitutto il Paese ospitante. La Russia si è affermata contro le candidature della Gran Bretagna, di Spagna/Portogallo e Belgio/Paesi Bassi.
Non da ultimo è stato un esempio di capacità di apprendimento: la Russia si era impegnata per gli Europei di calcio del 2008, consegnando però una candidatura debole. La Polonia e l'Ucraina, invece, hanno fatto meglio, aggiudicandosi il campionato continentale del 2012: il primo torneo di questa dimensione nell'Europa dell'Est.
A Mosca la sconfitta non fu dimenticata. Il successivo tentativo era soltanto una questione di tempo, anche perché lo sport gode di una forte lobby al Cremlino: Vladimir Putin è un dichiarato predicatore ambulante per una condotta salutare e contro vizi come l'alcool, il tabacco e il troppo poco movimento, con i quali i suoi connazionali si rovinano. In mezzo a questo scenario, sportivi professionisti sono ambiti come figure guida. Come effetto collaterale alla Russia piacerebbe anche trasmettere attraverso lo sport un'immagine positiva di sé verso l'esterno.
Di fronte a questo obbiettivo non si bada a spese. Il Ministero dello Sport quantifica il bisogno di investimenti per i Mondiali attualmente con 15,8 miliardi di euro. Di cui solo sei miliardi sarebbero destinati all'ampliamento della rete stradale e tre miliardi agli stadi. Da aprile 2012 una commissione della Fifa sta ispezionando potenziali luoghi di gara, il cui numero sarà probabilmente ridotto da 13 a 11 nel prossimo settembre 2012. Come sicuri si considerano Mosca, San Pietroburgo, Kazan e Sochi.
Allo stadio di Luzhniki di Mosca nel 2008 si è svolta la finale della Champions League ed è l'arena prevista per la partita di inaugurazione e per la finale. In questa occasione la sua capacità verrà aumentata da 78.000 a 89.000 spettatori, probabilmente attraverso l'abbassamento del campo creando spazio per file aggiuntive. I lavori per la costruzione del nuovo stadio del vice-campione Spartak Mosca si dovrebbero concludere nel 2015; nel 2016 la trasformazione completa dello stadio di Dinamo, entrambi finanziati dai rispettivi sponsor principali, Lukhoil e Wtb.
A San Pietroburgo lo Zenit ha ottenuto attualmente una nuova arena con una capacità di 69.000 spettatori, nella quale, secondo l'Amministrazione comunale, si giocherà dopo numerosi ritardi solo a partire dal 2014. Anche a Kazan e a Sochi ci sono lavori in corso. A Ekaterinburg lo Stadio Centrale, recentemente ricostruito, potrebbe essere ampliato con tribune mobili in occasione dei Mondiali. Tutti gli altri stadi sono ancora in fase di progettazione.
Il Campionato mondiale di calcio del 2018 è solo una di tante vette sportive dei prossimi anni, tra cui l'Olimpiade universitaria nel 2013 a Kazan; a Sochi, nel 2014, le Olimpiadi invernali e il debutto della Formula 1 russa, come anche i mondiali di hockey su ghiaccio nel 2016 a Mosca e a San Pietroburgo.
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