Tavola rotonda per lo sviluppo

Le energie da fonti tradizionali e alternative al centro degli incontri che si terranno a fine maggio a Ufa (Foto: Reuters)

Le energie da fonti tradizionali e alternative al centro degli incontri che si terranno a fine maggio a Ufa (Foto: Reuters)

Ufa, nella Repubblica di Bashkortostan, ospita il 30 e 31 maggio 2012 oltre 500 tra imprenditori e membri delle istituzioni con l’obiettivo di rafforzare le sinergie industriali

Ventesima edizione della Task Force

La “Task Force italo-russa sui distretti e le Pmi” è giunta alla sua 20esima edizione. Si tratta del principale momento di incontro tra le imprese italiane e russe con i rispettivi distretti produttivi con l’obiettivo di sviluppare la collaborazione tra le principali realtà istituzionali, nazionali e periferiche italiane e russe dedite allo sviluppo dell’internazionalizzazione delle Pmi. I protagonisti dell’evento sono quindi le Regioni, le associazioni di categoria, le federazioni, le confederazioni, i consorzi, il sistema camerale, il sistema fieristico, bancario e le imprese.


La Task Force si svolge due volte l’anno: l’Italia ospita la sessione autunnale, mentre quella primaverile si tiene in Russia. La prossima edizione è in programma il 30 e 31 maggio a Ufa, nella Repubblica del Bashkortostan, che sta vivendo una fase di particolare sviluppo economico grazie ai progetti nel settore petrolifero, petrolchimico e aeronautico.

Cinque tavole rotonde tematiche, un seminario sui meccanismi di sostegno per lo sviluppo della collaborazione economica e finanziaria tra le Pmi russe e italiane, numerosi incontri bilaterali con Regioni e imprese della Federazione nell’ambito della sessione “Borsa progettuale italo-russa”. E per concludere una sessione plenaria dedicata alla firma del Protocollo finale dei lavori ed eventuali accordi privati. L’edizione 2012 della Task Force italo-russa sui distretti e le Pmi, in programma a Ufa il 30 e 31 maggio 2012 (iniziativa realizzata dai due ministeri per lo Sviluppo Economico), si annuncia ricca di contenuti con incontri che spaziano dalle energie da fonti tradizionali e alternative alle nuove tecnologie applicate a edilizia e arredamento, nonché al campo della medicina, della farmaceutica e biotecnologie, all’agroalimentare e alla ristorazione. Non mancano i settori legati all’industria metalmeccanica, meccanica, aeronautica e automotive.

Indesit, leader italiano nella produzione e commercializzazione di elettrodomestici, è uno dei casi aziendali che già gode di una posizione di leadership nella Federazione e che partecipa alla Task Force per consolidare la propria presenza nel mercato russo, iniziata con l’acquisizione della società Stinol nel 2000 e l’apertura di due stabilimenti produttivi in Russia e in Polonia nel 2004.

Massimo D'Aiuto, amministratore delegato e direttore generale Smest

Daniele Bordina, responsabile desk Est Europa SII di Intesa San Paolo

"Gli investimenti italiani verso la Russia, pur cresciuti sensibilmente negli ultimi anni, restano bassi rispetto al potenziale.

Per questo è fondamentale lavorare su momenti di incontro come questo.

Simest ha finora deliberato 58 progetti di partecipazione per oltre 950 milioni di euro di investimenti all’estero."

"Alcuni anni fa la vendita di prodotti italiani copriva molte tipologie di prodotti, oggi invece il mercato russo risulta molto pi ù attento e selettivo.

Questo presuppone una più approfondita conoscenza dei singoli settori e maggiori necessità di accompagnamento da parte di partner specializzati e istituzioni."

Una presenza consolidata nel mercato russo è anche quella di Intesa Sanpaolo, protagonista delle tavole rotonde con il desk Est Europa del Servizio Internazionalizzazione Imprese (SII). "Il peso della Russia sulla bilancia commerciale italiana è rilevante, pari al 3,2 per cento del totale scambiato nel 2010 - afferma Daniele Bordina, responsabile del desk Est Europa -. I dati relativi ai primi tre mesi del 2012 evidenziano un notevole recupero degli scambi in entrambe le direzioni".

Non sono solo i grandi nomi a puntare alla Federazione e soprattutto c’è un interesse reciproco Russia-Italia, come dimostrato dalla presenza di 400 partecipanti russi che incontreranno le 70 aziende italiane presenti agli incontri, tra cui dominano le Pmi come Lapi Chimici, Agritalia, Filtec srl, Airmec, nonch è Danieli e Cremonini. Il settore trainante è quello energetico con 40 società italiane che parteciperanno all’incontro dedicato al tema.

Saranno presenti ai lavori le società di servizi alle piccole e medie imprese, tra cui Simest. "Collaboriamo con la Task Force già dal 2006, con grande soddisfazione", spiega l’amministratore delegato e direttore generale Massimo D’Aiuto. Secondo l’esperto, il tessuto industriale italiano, composto principalmente da aziende di ridotte dimensioni, trae grandi benefici da iniziative come queste, che consentono di comprendere il mercato russo, pieno di risorse e opportunità che «possono però essere esplorate e colte in modo ottimale solo grazie a un rapporto diretto con gli enti periferici». Ci sarà anche Sace. Dmitri Prozorov, responsabile dell’ufficio di Mosca, spiega: "Abbiamo molto investito nel corso degli anni per sviluppare una buona rete di contatti e clienti sia importatori russi che produttori italiani e spesso sono gli stessi esportatori italiani a consigliare ai propri acquirenti russi di rivolgersi a noi".

Un altro settore che vede il rafforzarsi della relazione italo-russa riguarda le università e la ricerca scientifica che, come in questo caso, cerca di fare da ponte per lo sviluppo dell’imprenditoria. L’Università della Tuscia partecipa per la prima volta alla Task Force, ma vanta già una lunga collaborazione con la Federazione grazie ad accordi bilaterali per la formazione e la ricerca. "Nel 2007 è stato stipulato un accordo quadro tra l’Università Nazionale della Ricerca Scuola Superiore dell’Economia Hse (filiale di Nizhni Novgorod) e l’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo), per un PhD in cotutela – spiega Maurizio Masi, professore di Business Administration e Management -. Nel 2011 un nuovo accordo ha portato all’attivazione di un master bi-nazionale della durata di due anni, che corrisponde alla laurea magistrale italiana, con il Dipartimento di Economia e Impresa di cui faccio parte".

La motivazione della partecipazione dell’ateneo al summit non è solo accademica. "Con alcuni colleghi del mio Dipartimento vogliamo stimolare alcune aziende del territorio a collaborare con alcune russe, per esempio il distretto della ceramica di Civita Castellana è molto interessato e c’è un progetto importante con l’azienda Catalano", conclude Maurizio Masi.

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