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Credit: Niyaz Karim |
10 maggio 2012
Trovare un tetto a Mosca - ahimè - non è proprio un gioco da ragazzi. Se non si arriva in città per un trasferimento di lavoro, e in questo caso sarà l'azienda a occuparsi dell'alloggio, o per frequentare l'università, in quest'altro caso una borsa di studio può comprendere il posto in uno studentato, la ricerca di una stanza diventa una specie di caccia al tesoro. Neanche troppo divertente. Gli affitti alle stelle delle camere, infatti, spesso non sono pari al comfort che si desidera e le offerte per brevi periodi non sono numerose.
Perciò, punto primo, se ritenete che pagare una singola in una zona periferica di Milano o Roma 500 e più euro al mese sia esagerato, fate un salto a Mosca per ricredervi. A oltre 400 euro si può affittare una singola con altre tre coppie di coinquilini in casa, a Nord della linea grigia della metro, non proprio la zona piu tranquilla della città, soprattutto di notte, tant'è che la mia amica gira con uno spray anti-aggressione nella borsa.
Personalmente, finora, ho avuto la fortuna di non dovermi rivolgere agli agenti immobiliari, che ovviamente fanno risparmiare tempo e facilitano la ricerca, ma vogliono pur sempre la loro parte. Nel mio nomadismo moscovita, invece, sono sempre finita, attraverso il passaparola, in case di amici di amici di amici, che si ritrovavano al momento una stanza libera, il piu delle volte un soggiorno da convertire per l'occasione in una camera, con divano-letto e una credenza di tazze e bicchieri al posto dell'armadio.
Foto: Itar-Tass
E riconosco che mi è sempre andata fin troppo bene, come sistemazione, con prezzi che oscillavano tra i 500 e i 300 euro mensili. Comunque, ogni volta, in attesa di ricevere la sospirata buona novella da un amico, anche io mi muovo spulciando nella Rete annunci e bacheche di affitti, come può essere il sito di couchsurfing o expat.ru. Certo le offerte sul Web possono riservare sempre sorprese, soprattutto se si devono versare soldi in anticipo dall'Italia prima di arrivare a Mosca.
Ma le truffe, anche virtuali, non sono certo nate ieri. Il mio amico Giacomo, per esempio, mi raccontava che dopo la permanenza nello studentato universitario aveva avuto occasione di trovarsi una stanza poco fuori l'Anello. Camera vista e presa con il versamento immediato della prima mensilità. "Aveva il minimo sindacale compreso nell'affitto: letto, armadio e scrivania, ma mi andava bene così; peccato che poche settimane dopo, quando mi sono trasferito lì, me la sono ritrovata vuota", mi raccontava, sconsolato, una sera.
Una stanza a 700 euro, con vista su Mosca dal decimo piano, a due passi dalla metro di Frunzuskaya, con Ferrari, Porche e Maserati parcheggiate davanti al portone, deve, invece, inevitabilmente, diventare una doppia, seppur stretta per una condivisione. E anche così resta fin troppo salata, certo, per una mia conoscente che a ogni pioggia deve aprire l'ombrello sul letto e cercare di dormire, mentre le infiltrazioni, goccia a goccia, compongono la colonna musicale della notte. Ma vuoi comunque mettere la vicinanza con il centro e Park Kulturi?
Di annuncio in annuncio e di telefonata in telefonata, un pomeriggio mi sono ritrovata a Prospekt Leninskij, a 20 minuti a piedi dalla metropolitana: un soggiorno aperto sul corridoio era stato alla meno peggio convertito in una stanza con separè mobili da visita medica. A 315 euro mensili, spese escluse, mi sembrava una proposta più che indecente, considerando che il passaggio delle altre due coinquiline era assicurato a tutte le ore. "Ma c'è il balcone", insisteva la ragazza che aveva messo l'annuncio, riuscendo anche a strapparmi un sorriso mentre rimurginavo sul tempo perso per arrivare fin lì.
Confesso, trovare casa qui sarà anche faticoso, ma non mi fa passare la voglia di continuare a godere della mia nuova vita moscovita.
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