Italiano, amore mio

Foto: Photoxpress

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Sempre più russi, soprattutto donne, studiano la lingua di Dante, affascinati dalla cultura del Belpaese. Lo confermano i dati dell'associazione Asils: nel 2011 +62 per cento di allievi dalla Federazione, rispetto al 2010

Non è un segreto: i russi hanno sempre nutrito nei confronti dell'Italia e della sua lingua un certo fascino. Lo ha dimostrato nel passato l'amore che legò scrittori come Gogol e Gorky al nostro Paese, e lo dimostrano ancora oggi i tanti cittadini della Federazione Russa che si avvicinano alla nostra lingua e alla nostra cultura, venendo a studiare nelle scuole dello Stivale. A confermarlo sono i dati presentati a Roma presso l'Ufficio per l'Italia del Parlamento Europeo dall'associazione Asils e dal Centro Studi Turistici di Firenze in occasione del convegno “L'Italia a confronto con le economie emergenti: Brasile, Russia, Cina e Turchia”.

Dal rapporto risulta che la Russia è uno dei Paesi da cui arriva il maggior numero di studenti di italiano con un incremento del 62.2 per cento nelle sole scuole Asils. Tra le regioni che attraggono il maggior numero di studenti russi c'è la Lombardia con 237 studenti russi nel 2010, seguita dal Lazio, 308, e dalla Toscana, 176.

“Come motivazione principale c'è quella culturale: i russi, e in particolare le giovani russe, sono interessati molto alla moda, al design, alla gastronomia, alla cucina, a tutta quella che è la tradizione eno-gastronomica italiana e questo li spinge a studiare nel nostro Paese la lingua italiana proprio per tradurre in parole quello che è il Belpaese nel loro immaginario”, ha spiegato la direttrice dell'Asils Francesca Romana Memoli.

“Alcune preferiscono cominciare a studiare l'italiano nel loro Paese con l'obiettivo poi di venire in Italia per approfondirlo e perfezionarlo. Altre invece preferiscono venire direttamente, magari combinando lo studio della lingua con la vacanza”.

Da sinistra: Daniel Ratcliffe, funzionario Parlamento Ue Ufficio per l'Italia; Gianni Pittella, primo vicepresidente Parlamento Ue; Francesca Romana Memoli, presidente ASILS; Massimo Vari, sottosegretario allo Sviluppo economico (Foto: Ufficio stampa)

Sono pochi invece coloro che scelgono l'italiano per lavoro: “La motivazione professionale è molto bassa da parte dei russi; i russi che vengono in Italia a studiare non hanno questo interesse così preponderante per rimanere in Italia per lavoro. È soprattuto una motivazione culturale, non è preponderante l'esigenza lavorativa”.

Il rapporto Asils ha registrato per la Russia un dato significativo: “La Federazione è il Paese che ha registrato per le scuole Asils il valore più importante. Per i flussi turistici ha registrato un aumento del 45 per cento nel 2011; per il 2012 è previsto un ulteriore incremento del 15 per cento”.

Nel corso del convegno Platon Ratskevich, terzo segretario dell'Ambasciata russa in Italia ha tenuto a sottolineare l'importanza che questo tema ha per il suo Paese:  “I rapporti a livello culturale ed economico tra i nostri due Paesi si sono consolidati grazie anche alla promozione della lingua italiana. Secondo i dati in Russia operano attualmente circa 500 aziende italiane e un ulteriore impulso è stato dato nel 2011 con l'Anno della lingua e della cultura italiana in Russia, nell'ambito del quale si sono svolte molte iniziative. Auspico quindi che questa cooperazione abbia un ulteriore sviluppo”.

E dell'Anno dell'amicizia Russia-Italia ha parlato anche il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Mosca Adriano Dell'Asta: "L’Anno incrociato è stato l'esempio del coordinamento tra diversi Paesi e organismi. Nonostante tradizioni e lingue diverse, Italia e Russia sono unite da uno stesso cuore. Il Paese di Leopardi si è incontrato con un Paese che è innamorato dell'infinito. In un'Europa che cerca un 'identità, Italia e Russia possono essere di grande significato. Pensare in grande può aiutare a vivere i problemi con grande speranza”.

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